scritto da Pasquale Petrillo - 18 Giugno 2016 12:53

Cava, Servalli e le lusinghe del potere

La lettura dell’intervista al sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli sul bilancio del primo anno di amministrazione, conferma in larga misura quelle che erano le nostre convinzioni e che, anche recentemente, abbiamo avuto modo di esplicitare.

D’altra parte, il contenuto dell’intervista non si distacca dalle precedenti rilasciate in quest’ultimo anno. I problemi sul tappeto sono gli stessi. Identici i propositi e le buone intenzioni. Insomma, niente di nuovo sotto il sole. D’altro canto, nessuno ha la bacchetta magica: in un anno non è che si possa concretizzare molto e lo stesso sindaco Servalli lo ammette chiedendo ai cittadini di pazientare. In sintesi, il risultato è positivo, ma più che altro si tratta di una fiducia fondata sulla parola.

Ci convinciamo ancora di più, semmai, del fatto che questo esecutivo municipale ha bisogno di una messa a punto. Il sindaco Servalli, però, al momento esclude rimpasti, per lui gli assessori stanno facendo bene e avanti così. Oddio, c’è da notare la sua osservazione sul fatto che possono fare di più, ma questo è normale. E’ un po’ come succede a scuola, quando il professore di solito, se proprio non può lamentarsi, afferma che il ragazzo va bene ma può fare meglio.

Piuttosto, quello che, invece, per certi versi sorprende e lascia pensare, è l’attestato di stima del sindaco Servalli nei riguardi dell’assessore Enrico Polichetti. Non è che l’assessore ai grandi eventi non lo meriti o che non abbia fatto bene, ma è singolare che il Sindaco tolga solo lui dal mazzo per elogiarlo e, sostanzialmente, promuoverlo a pieni voti.

Al di là dell’ottimo lavoro indubbiamente svolto da Polichetti nell’espletamento delle deleghe assegnategli, viene confermata una convinzione che avevamo da un po’, ovvero che in questa Giunta a fare la differenza sia lui. Questo, però, rappresenta anche un evidente limite: vuol dire che l’attuale Amministrazione riesce a fare bene nell’organizzare eventi, partite di pallone, manifestazioni di folclore, luminarie e cose del genere, mentre per il resto il piatto piange.

Certo, siamo consapevoli che è più facile realizzare delle iniziative di intrattenimento piuttosto che risolvere le problematiche relative ai rifiuti o alla spending review o alla riduzione delle tasse, oppure in tema di servizi sociali o in materia urbanistica, e così via. Ci mancherebbe. Tuttavia, resta il fatto che Polichetti si sia distinto. E chissà se accadrà come a Roma, dove viene ricordata l’epoca del mitico assessore all’effimero Renato Nicolini, ideatore dell’Estate romana quarant’anni fa, piuttosto che il sindaco capitolino di allora. Insomma, fra qualche decennio più che del sindaco Servalli questa stagione sarà ricordata come quella di Polichetti, assessore alle Estati cavesi?

Detto ciò, quel che ci piace sottolineare è altro e più che la politica riguarda la persona del sindaco Servalli. Ci sorprende, infatti, nonostante la durezza della lotta politica, gli affanni dell’azione amministrativa, le polemiche pretestuose e le perfide insinuazioni, la sua capacità di apparire calmo e sereno. Beato lui. Un passaggio dell’intervista, infine, merita di essere evidenziato. E’ quello in cui Servalli afferma che lui è abituato a vivere con poco e che, finito di svolgere questo suo attuale e delicato ruolo, tornerà al suo lavoro, e che “le lusinghe del potere e della ricchezza non hanno mai fatto parte della mia cultura”. E’ una dimensione umana più che apprezzabile in questa epoca in cui sono all’ordine del giorno la bramosia del potere, la smania di protagonismo e l’ubriacarsi del superfluo.

In conclusione, molto probabilmente questa Amministrazione brillerà per la sua modestia e per i tanti limiti che mostra, tuttavia, non si può non riconoscere al sindaco Servalli, e a buona parte dei suoi collaboratori, delle apprezzabili doti umane. Insomma, possono anche non convincerci del tutto come politici e amministratori, ma di sicuro vanno salvati come persone.

E di questi tempi, dove è assai difficile distinguere il buono dal cattivo, il sano dal marcio, l’onesto dal disonesto, accontentiamoci di avere quale primo cittadino almeno un bravo ragazzo come Servalli. Se poi riuscirà a fare anche bene, tanto meglio per la città.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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