scritto da Pasquale Petrillo - 18 Ottobre 2017 11:47

I buoni propositi di Matteo Renzi

foto tratta dal profilo FB

Ieri, dalla stazione Tiburtina di Roma, Matteo Renzi ha preso il treno con in quale per otto settimane, quindi in due mesi, toccherà 107 province italiane. Quelle stesse province che ha tentato di cancellare come enti territoriali. Il viaggio che Renzi farà sull’intercity preso in affitto da Trenitalia ha un nome un po’ scontato per un comunicatore come lui: “Destinazione Italia”.

Per farla breve, è ufficialmente iniziata la campagna elettorale per le prossime politiche.

Renzi ha spiegato che punta ad entrare nei problemi veri degli italiani e la sua sarà “una campagna di ascolto”.

Il proposito è indiscutibilmente buono, ma più di un dubbio è lecito in proposito. E non solo perché, come succede un po’ per tutti, le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni. Il guaio è che Renzi strutturalmente pare assai poco portato all’ascolto. E’ molto più probabile che, nel suo viaggio, ad ascoltare il suo inarrestabile e incontenibile profluvio di argomentazioni, slogan, attacchi, promesse, incitamenti, saranno gli altri, i militanti pd e i semplici cittadini.

Renzi, oramai, è carta conosciuta. E’ acclarata la sua straordinaria tempra, la sua capacità di comunicare, le sue apprezzabili audacia e intraprendenza, le sue indiscutibili doti politiche e il suo piglio nel comando. In una parola, gli va riconosciuto il coraggio e l’abilità di essere un leader a tutto tondo. Allo stesso modo, però, l’arroganza, l’eccesso di esuberanza e a volte la maleducazione, gli fanno sempre buona compagnia, ma anche la fregola e l’approssimazione. La nuova legge elettorale approvata alla Camera la scorsa settimana ne è l’ennesima riprova, sia per i contenuti che per le modalità con cui è stata licenziata dai deputati, a dimostrazione che la lezione avuta con il disastroso esito del referendum costituzionale gli ha insegnato ben poco e quel poco forse è stato elaborato anche male.

Certo, è anche vero che questo nostro Paese e la politica italiana, con i suoi riti e i suoi porti franchi, necessita di una scossa, di una resettata, di una radicale azione di rinnovamento tanto nei contenuti quanto nel personale. Il problema, per Renzi però, è che il Pd di cui è il segretario politico nazionale è partito di governo, anzi, è il governo di questo Paese. Questo per dire che Renzi si deve rassegnare, almeno fino a quando il suo partito sarà nella stanza dei bottoni, ad avere un profilo istituzionale, quindi, dialogante, riflessivo, equilibrato, paziente, accurato, profondo… Insomma, leader e non ducetto, autorevole ma non prevaricatore, innovatore e non sterminatore, riformatore ma non demolitore, responsabile e non superficiale, giovanile ma non giovinastro. In breve, credibile e affidabile.

Questo, però, forse sarebbe un altro Renzi, che non c’è e molto probabilmente mai ci sarà. Tuttavia, in questo Paese di mummie e mezze tacche veder sprecata la prodigiosa energia di Matteo Renzi è davvero un peccato mortale…

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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