scritto da Roberto Ruocco - 25 Marzo 2021 10:07

Maiori, una storia che profuma di “Sospiri”

A Maiori, Roberto Rossellini, tra il ‘1948 e il 1953 realizzò i film: Paisà, L’amore (P.2 Il miracolo), La macchina ammazzacattivi, Viaggio in Italia, con i quali raccontò attraverso la potenza dell’immagine la realtà senza artifici e l’atmosfera del paesaggio umano di questo piccolo paese.

Il grande regista aveva capito lo spirito contadino di un popolo che lo fece innamorare della Costiera Amalfitana.

Se un tempo la città di Maiori  poteva mostrasi intatta dal lungomare alle zone alte, ora in pochi luoghi come  Casa Mannino, Casale dei Cicerali, il Borgo di S. Pietro, Via Pedamentina e Via Paie, è possibile ritrovare l’autentica memoria e l’atmosfera della cittadina.

Sembra quasi un miracolo che alcune tracce di questo mondo minore “paesano” sono rimaste in qualche negozio e attività commerciale come la bottega della Pasticceria Trieste (Corso Reginna, 112 www.pasticceriatrieste.it), senza fronzoli e orpelli promozionali che catturano l’attenzione del turista. Ma dentro è un altra musica. Trionfa il dolce aroma degli ingredienti che emanano le “Pastarelle di mandorle” e i “Sospiri al limone di Maiori” una vera goduria che prende per la gola i clienti locali ma anche quelli nazionali. Il sospiro al limone ha una sua storia particolare, nato dall’intuizione e dall’abilità di un artigiano pasticcere detto “don Ciccio ‘o Spinaceto” negli anni ’50, poi dalla signora Maria Amato con la trasformazione del bar trasformato in pasticceria, s’arricchi di nuovi aromi e sapori che insieme alle pastarelle alle mandorle conquistò un pubblico sempre più vasto che ancora oggi raggiunge tutto il Belpaese, Ma il cuore dell’affermazione commerciale della Pasticceria è dovuta alla storia della famiglia Amato, e soprattutto alla pioniera Maria Amato che insieme al marito nel ’50 diede vita al Bar Trieste e poi nel ’60 lo trasformò in pasticceria.

Oggi, continuano la tradizione i nipoti della signora Amato, Anna De Riso e il figlio Luigi Amato. Nella Pasticceria si coniugano in maniera esemplare, la gentilezza con la competenza. Il sorriso e il garbo della signora Anna che serve al banco e apostofare il cliente con un invito e una domanda. “Volete assaggiare nu suspiro o na pastarella” e la professionalità e la passione del figlio Luigi che con maestria lavora gli impasti per confezionare le Pastarelle (ingredienti: mandorle, zucchero, miele, purè di patate, liquore concerto, scorzette di limone e arancia, canditi ed aromi al limone o invece i Suspiri al limone che hanno come ingredienti: zucchero, uova, farina, succo di limone, glassa di limone e limoncello. Ma la Pasticceria non dimentica mai di rispettare l’antica tradizione delle Melanzana con la cioccolata il 15 Agosto, giorno della festa patronale dedicata a S. Maria a Mare (solo su prenotazione). Al fascino della Pasticceria artigianale non hanno resistito intellettuali, poeti e giornalisti come Stefano Tripodi, Sigismondo Nastri, Peppino di Lieto e Agostino Ferraioli lasciando una testimonianza tramite composizione poetiche o uno scritto. Ci dice con una vena malinconica la signora De Riso, “nel 2020 la Pasticceria Trieste compiva i primi 60 anni, ma a causa del Covid la festa è stata rimandata, ma aggiunge convinta “passerà ‘a nuttata e noi festeggeremo alla grande”.

PASTICCIARIA TRIESTE

Zùccaro, sciòre, mènnole munnate e macenate, ’e vaniglia l’addore, ’na ’nticchia ’e cafè buono o ’e cacàvo, ’nu surzo de cuncierto o ’e limunciello, tutto ’mpastato a fà’ tanta morzille mise int’ ’o furno, ’na cerasa ’ncoppa: tècchete ccà ’o ’ncantésemo annascuso d’ ’a pasticciaria Trieste a Majure â parte ’e coppa d’ ’o corso Riginna. Pecché se chiamma Trieste nun ’o saccio: tantillo è ’o nomme ma ’o profummo è gruosso ca se spanne pe’ ll’aria e arriva a mare. Scummetto: nun se trova niente ’e meglio. Pe’ l’assapurà’ buono e alliccà’ ’o musso avimmo venì’ ccà. Chesta è ’a putéca d’ ’a robba dóce, d’ ’a pasta riàla, d’ ’e suspire, d’ ’e zeppole, pastiere, gattò mariàgge, strùffole e sfugliate. Equanno è aùsto fa ’na mulignana cu ’a ciucculata ca nce fa recrià’.

Sigismondo Nastri

 

 

Giornalista pubblicista, ha collaborato con numerose testate quali E'Costiera, ECOmagazine, Fermento, Agire, Il Salvagente, Cronache del Mezzogiorno. E' tra i giornalisti che presentano le pubblicazioni partecipanti alla Rassegna letteraria Premio Com&Te. Sin dall'inizio collabora con Ulisse on line, di cui è il referente è il punto di riferimento per l'intera Costiera Amalfitana.

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