Cavese, regista e direttore della fotografia, Pasquale Armenante, ventotto anni, è una figura emergente nel panorama artistico nazionale.
E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia della sua affermazione alla prima edizione del Vasanello Film Festival “Sandro Ricci”, dove con il suo film, “Albicocche”, ha ricevuto il primo premio dal celebre regista Pupi Avati.
Ad assegnare al regista cavese il premio come migliore cortometraggio per il 2023, nella sezione artisti emergenti, è stata la giuria presieduta dal regista Andrea Barzini.
La premiazione si è tenuta nel cinema Albertone Nazionale, dedicato all’indimenticabile Alberto Sordi, nel piccolo ma suggestivo e vivace comune di Vasanello, in provincia di Viterbo.
Dopo aver vissuto tre anni a Firenze, il nostro concittadino Pasquale Armenante vive ora a Roma.
“La Regia e la Produzione Cinematografica -ci spiega Pasquale Armenante- sono diventate negli anni lo strumento per coniugare le passioni artistiche che mi contraddistinguono: la pittura, la musica e lo storytelling”.
Dopo anni come VideoMaker per numerosi artisti rap italiani, Armenante si sta ora cimentando nella realizzazione soprattutto di cortometraggi in singolo e in team, tra cui proprio il suo film da regista, “Albicocche”.
Albicocche è un viaggio introspettivo e intimo nei ricordi d’infanzia. Il racconto segue il ritorno a casa del protagonista e la sua riscoperta di vecchi album fotografici dimenticati col tempo.

Ricordare può essere dolce o doloroso.
Tra i ricordi, quello della nonna, che premiava il nipote con le albicocche quando ricopiava con precisione le vignette della settimana enigmistica. Il frutto, simbolo del legame famigliare, è protagonista anche nel periodo della malattia, poiché lui lo sbucciava e glielo serviva per starle accanto.
L’albicocca diventa, quindi, un ponte tra passato e presente. Due temporalità che devono necessariamente rimanere in contatto.
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