Da troppo tempo il Nautilus non prendeva il mare, si stava arrugginendo in rada, era quindi ora che mi decidessi a rimetterlo in moto per girare nei dintorni e registrare ciò che accade in giro.
E il menù è davvero ghiotto, bisogna ben ponderare gli argomenti da sottoporre ai miei cinque lettori, perché altrimenti si annoiano e …mi mandano al paese di Pulcinella, così io perdo la piccola platea di lettori e il megadirettore Petrillo mi caccia dal giornale.
Prima di addentrarmi in un argomento di grande serietà, e di grande tristezza, vale a dire ciò che è accaduto qualche giorno fa ai portici cavesi, il periscopio si è soffermato su Piazza San Francesco, in particolare sulla Chiesa e sul Convento, entrambe buie oltre ogni dire da qualche anno, tranne che all’esterno, sul sagrato, dove quasi ogni sera ragazzi, bambini, giovincelli e ragazzacci, e pure qualche adulto, abitualmente bivaccano sul piazzale, rumoreggiano, bevono “qualche” alcolico, forse anche “super”, e lasciano in giro lattine, bottiglie, scatoli di pizze, cartacce varie.
Sembra che nessuno li veda, nel disinteresse dei VV.UU. per la tutela e il decoro della città, e nessuno sembra porci freno.
Io spero che uno dei frati, stanco di tanto baccano, venga fuori dal buio della Chiesa e del Convento, esca finalmente sul sagrato e si faccia sentire.
Non sarà certamente bene accetto dai gestori dei bar, ristoranti, pizzerie, pub e rosticcerie che sono tra la piazza e il Borgo Scacciaventi, ma certamente farebbero una buona cosa.
A proposito di quei locali, giungono notizie che parecchi sono stati multati per aver consentito assembramenti senza controllo, e questa è una bella notizia, e non perché ce l’abbia con i titolari, ma principalmente perché questo sta a significare che qualche controllo di tanto in tanto viene fatto.
Mi chiedo cosa succederà quando tra poco saranno costretti a far entrare solo quelli che esibiranno il “green pass”? Speriamo bene.
Questo argomento mi consente di introdurne un altro ben più serio, la installazione delle transenne tra i portici del Borgo Scacciaventi, io le chiamerei piuttosto ringhiere.
In sostanza “qualcuno” ha tentato di fare uno scempio di quei portici, piazzando quelle orribili strutture tra un pilastro e l’altro, fissate con ganci metallici, senza che nessuna pubblica autorità sia intervenuta: anzi inizialmente qualcuno ha fatto lo “gnorri”, dicendo e contraddicendo, ma senza precisare alla cittadinanza cosa fosse effettivamente accaduto.
Sui social si è immediatamente scatenata la bagarre, Ulisse ha dedicato alla cosa due articoli pepatissimi, visualizzati da miglia di lettori, basiti per l’accaduto.
Fra l’altro inizialmente non si capiva bene il perché di quell’obbrobrio, cosa che è stata chiarita solo con una fotografia scattata in serata, e che pure correda questo articolo.
Dalla quale si vede chiaramente che l’ultimo ristorante del borgo, quello prima della Farmacia, era quello interessato in quanto l’altezza del marciapiede è pari ai tre gradini della scaletta, motivo per il quale gli avventori che siedono proprio a ridosso rischiano di fare un ruzzolone in strada; e invece di proteggerli con qualche fioriera (avrebbe dovuto rinunciare a qualche posto!) ha pensato bene di montare la ringhiera.
E anche se ora è tutto tornato alla normalità, restano senza risposta molti quesiti: chi ha deciso, insieme al ristoratore, di mettere le strutture, l’amministrazione ne era a conoscenza, aveva autorizzato, su quali presupposti, i vari enti di tutela dei beni ambientali si erano pronunciati? tanto per farne alcuni.
I cittadini esigono risposte, e il sindaco Servalli non può continuare a fare la Sfinge: se lo sapeva, se ne assuma la responsabilità, se non lo sapeva lo dica chiaramente e dica anche chi, in sua vece, aveva autorizzato.
Ma da questa incredibile vicenda non ne esce bene perché è innegabile la sua responsabilità politica.
A me sembra che Servalli e la sua amministrazione siano oramai succubi dei ristoratori, baristi e via dicendo, i quali hanno invaso tutto il centro storico con i loro “dehors”; basta fare una passeggiata lungo il corso porticato per rendersi conto che non solo hanno invaso i marciapiedi, ma pure la strada, e in alcuni punti si è costretti a fare la gimkana per poter passare, scendere e risalire dai marciapiedi, e si capisce con quale piacere per una mamma che porta a spasso il figlio in carrozzina, o per una persona anziana che deve trascinare il carrellino con la spesa.
Mi è stato segnalato, ad esempio, che nei pressi di Villa Formosa, in uno stretto angolo, un locale pubblico abbia piazzato il suo “dehors” proprio nella curva, tant’è che una normale autovettura ha difficoltà a passare, immaginiamo cosa succederebbe se dovesse passare un’autoambulanza.
Un’ultima considerazione è necessaria sul doppio senso di Via Francesco Crispi, disposto da qualche giorno, praticamente continua il doppio senso già esistente in Via Marcello Garzia, dal CUC a Piazza Abbro, alleggerendo il traffico del tratto che dal lato del Duomo porta verso il parcheggio laterale al Tennis.
Non discuto del merito della iniziativa, la cui validità andrà valutata dopo adeguata sperimentazione, ma del metodo usato, vale a dire escludendo non solo il Consiglio Comunale, e molti Consiglieri non hanno potuto giustificare alla popolazione perché non ne sapevano niente, e sembra che nemmeno la Commissione Disegno Urbano e Territorio fosse stata interpellata.
Non mi sembra un modo corretto di procedere.
E al momento mi fermo qui, ritiro il periscopio e torno in rada, riservandomi di riprendere il giro col Nautilus tra qualche giorno.
3 agosto 2021 – By Nino Maiorino – Doverosamente devo precisare che alcune informazioni mi sono state confermate o fornite dal Consigliere Vincenzo Passa, che ho interpellato prima dell’inizio del Consiglio Comunale, durante il quale lo stesso ha confermato quello che ho scritto. Di questo lo ringrazio.
E’ vero che i portici attraggono irresistibilmente, ma il troppo è troppo. Bisogna decongestionare i portici, dando più spazio ai ristoratori che sono nelle zone esterne. Per fare questo c’è bisogno di creare altre zone pedonali, rifare interamente viale Marconi togliendo quell’obbrobrio centrale e valorizzare le strade parallele che sono completamente libere dal traffico.