scritto da Redazione Ulisseonline - 14 Maggio 2025 14:31

Cava de’ Tirreni, riapertura della Piscina comunale: fine di una storia infinita?

Una prospettiva concreta per tanti cavesi di poter usufruire dell'impianto natatorio che, salvo constatazione dal vivo e attenendosi alle notizie apprese dagli organi di stampa, si presenterà con una nuova veste sia in termini di ristrutturazione delle opere civili che di dotazione impiantistica

La notizia della prossima riapertura della piscina comunale di Cava de’Tirreni, ubicata alla via Gino Palumbo e intitolata alla memoria di Raffaele Senatore, è senza dubbio una bella notizia.

Una prospettiva concreta per tanti cavesi di poter usufruire dell’impianto natatorio che, salvo constatazione dal vivo e attenendosi alle notizie apprese dagli organi di stampa, si presenterà con una nuova veste sia in termini di ristrutturazione delle opere civili che di dotazione impiantistica.

Tutto questo grazie ad un finanziamento di poco inferiore ad un milione, ottenuto in epoca pre covid dall’Amministrazione Servalli, poi integrato nell’anno 2021 nell’ambito dei fondi del PNRR.

Dopo la conclusione dei lavori appaltati nel 2023 non privi di ritardi sui tempi di esecuzione contrattuali, si registra con favore la conclusione anche dell’appalto per l’affidamento in concessione d’uso pluriennale della struttura affidata all’Olimpic Sport Village, operatore economico qualificato con esperienze già nella gestione di impianti similari.

L’auspicio è che all’annuncio segua una data certa di riapertura della struttura riscontrando, in tal modo, la esigenza di tanti amanti del nuoto che, dal lontano 2021, sono stati privati del bene dopo l’abbandono del precedente concessionario, la società AcquaChiara dei fratelli Porzio, e la constatazione di una struttura inadeguata necessitante di urgenti lavori di adeguamento e rifunzionalizzazione.

Precedente gestore che, senza dar corso alla periodica manutenzione, abbandono’ la gestione a seguito di una pronuncia di condanna nel 2021 da parte del TAR ai danni del gestore per oltre 200 mila euro per reiterata morosità ed ulteriori inadempienze anche di ordine gestionale ed igienico sanitario.

Sembra, pertanto, giunta al termine una annosa vicenda, densa di carte bollate e pronunce giudiziarie che si protrae dal lontano 2013 allorquando l’Amministrazione Galdi si rivolse, per la prima volta, ai Giudici amministrativi per vedere riconosciuta, a fronte di gravi inadempienze del concessionario, la decadenza dell’originario contratto di concessione di durata venticinquennale stipulato nel lontano 2004 nonché il contestuale diritto all’incameramento della fideiussione di circa 200 mila euro.

Una richiesta che, al tempo, incontrò la strenua opposizione del concessionario e che non fu accolta nel doppio grado di giudizio intrapreso dal Comune.

Tralasciando il passato e guardando fiduciosi al futuro, l’auspicio è che l’annuncio si concretizzi in una reale apertura della struttura natatoria, consentendo a tanti cavesi di poter esercitare il nuoto, come attività ludica e residualmente anche riabilitativa, senza essere costretti a rivolgersi a strutture private di altri comuni viciniori con maggiori operosità di tipo economico e temporale.

Importante sarà sapere se negli atti di gara a presidio concessione sia stata prevista la clausola sociale in merito all’eventuale parziale reimpiego dei precedenti lavoratori ovvero di nuovi lavoratori cavesi e soprattutto se il Comune si sia avvalso della facoltà di potersi riservare abbonamenti a canone concordato per utenti a basso redditi. Una facoltà contrattuale indispensabile per garantire il diritto allo sport, quale mezzo di inclusione sociale, ad una platea sempre più ampia anche in nome del diritto alla salute dei cittadini quale prioritario obiettivo istituzionale.

Anche questo sarebbe un modo di riaffermare il senso di civilità che la città merita nonché occasione di valorizzazione delle risorse locali e rilancio della economia e di lavoro per i cavesi.

Conclusivamente, che ben venga la nuova piscina, facendo, tuttavia, tesoro della pregressa esperienza sia in termini di controllo del rispetto degli obblighi concessionari i riguardanti il pieno e puntuale pagamento dei canoni concessori che di verifica periodica della qualità e continuità del servizio erogato.
Che finalmente sia stata posta la parola fine ad una storia infinita!

Ing. Massimo Mariconda

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Una risposta a “Cava de’ Tirreni, riapertura della Piscina comunale: fine di una storia infinita?”

  1. E perché il Comune non si poteva gestire l’impianto ?Allo stato di sono spesi soldi pubblici ,per preparare ‘il piatto ‘ al privato ,che paghera’il canone concessorio ,con quanto percetto dai cittadini ,ovviamente salvo il suo lucro.
    Alla fine al solito paghiamo per usare ciò che è nostro e che abbiamo realizzato con soldi nostri.
    La gestione pubblica avrebbe consentito costi per i consumatori sicuramente ridotti,assicurando il diritto allo sport corollario del diritto alla salute a tutti.
    Diranno ,more solito,di non essere capaci ,magari in questi lunghi anni si organizzavano .
    Immagino per quanto espresso di essere fuori moda,rimane da comprendere dove ci porta il trend della ‘valorizzazione ‘ pro privato .

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