scritto da Pasquale Petrillo - 29 Marzo 2024 10:19

Cava de’ Tirreni, l’odio dei cavesi per Metellia: forse è giunto il tempo che Muoio si dimetta

Mai vista tanta virulenza nei riguardi della Metellia. Peggio ancora degli incolpevoli operatori che pitturavano di blu le strisce. Hanno temuto il peggio. E' questo il segno di un disagio e di un'insofferenza da parte dei cittadini cavesi nei confronti della Metellia, trasformata da Servalli nel più odioso degli esattori. La colpa della Metellia è di essere una struttura efficiente. Peggio, gestita bene

Giovanni Muoio (foto Aldo Fiorillo)

Dovevano suonare le campane a festa. Scorrere fiumi di spumante. Invece no. Siamo nella Settimana Santa, quella della Passione di Gesù. Ieri poi era Giovedì Santo. Le croci devono restare velate, le campane silenti e gli altari senza ornamenti.

Peccato. Ci siamo dovuti accontentare delle entusiastiche parole del sindaco Servalli e dei suoi sostenitori, alcuni ritrovati, che hanno festeggiato, e si sono auto-celebrati, l’approvazione del piano pluriennale di riequilibrio finanziario da parte della Corte dei Conti.

Che soddisfazione. Dal prossimo mese saranno ridotte tutte le tariffe. Pagheremo il giusto per la mensa scolastica e l’asilo nido. Sarà ridotto al mimino l’addizionale comunale sui redditi, che il nostro Comune da tre anni ha elevato al massimo consentito. I nostri ragazzi per fare sport e perfino per giocare a pallone potranno di nuovo farlo nella nostra città. Non saranno più costretti ad andare a Nocera Superiore o a Roccapiemonte, dove si paga meno per utilizzare l’mpiantistica sportiva. Sarà persino più economico sposarsi nelle strutture di proprietà comunali. Il Comune non sarà più costretto a vendere il suo patrimonio. Palazzo Buongiorno non sarà più alienato. E neanche quell’area che doveva essere il Velodromno.

C’è di più. Tutti, dagli operatori culturali agli appassionati di teatro, potranno utilizzare le strutture comunale a prezzi stracciati se non addirittura gratis per realizzare spettacoli, incontri letterari, convegni. Saranno poi avviate le procedure concorsuali per assumere un centinaio di dipendenti comunali. Sarà così rimesso a posto l’organico che conta qualcosa come 116 unità di personale in meno. Riavremo finalmente una Polizia Municipale nuovamente efficiente. Nuovi vigili, quindi, e magari in strada.

E la Metellia? Ridipingerà di bianco un bel po’ di quelle che ora sono strisce blu. Non solo. Ridurrà al minimo il ticket per la sosta. Insomma, non avrà più bisogno di vestire il ruolo di strozzino dell’economia cittadina che l’è stato cucito addosso dal Comune per far cassa a suo favore.

Che bello! Torneremo ad essere una città gioiosa, efficiente, che progetta e guarda al futuro senza debiti e palle al piede.

Ci dicono, però, che tutto ciò non è vero. Che delusione. I debiti sono tutti lì. C’è poco, anzi, nulla da festeggiare. Per un’altra quindicina d’anni noi cittadini cavesi dovremo continuare a patire tra debiti, tariffe comunali esose, servizi comunali scadenti e costosi. Continueremo, purtroppo, ad avere una macchina comunale devastata dalle improvvide e clientelari scelte operate da Servalli, e costretta ad operare con estrema difficoltà.

Ci fanno notare che gli unici a dover festeggiare sono Servalli e la sua maggioranza. Hanno evitato, mettendo le mani nei portafogli dei cavesi e sfigurando il nostro Comune, di venire commissariati e mandati a casa con ignominia.

E’ questo un bene per la città? Temiamo di no. Faranno altri danni in quest’ultimo scorcio di consiliatura? Pensiamo di sì.

Il motivo? Basta vedere la reazione dei cavesi in questi giorni. E quello che hanno scritto sui social nei confronti della Metellia. Ci riferiamo alle nuove strisce blu poste agli inizi del parco urbano sul trincerone che sarà inaugurato domani. Mai vista tanta virulenza nei riguardi della Metellia. Peggio ancora degli incolpevoli operatori che pitturavano di blu le strisce. Hanno temuto il peggio.

E’ questo il segno di un disagio e di un’insofferenza da parte dei cittadini cavesi nei confronti della Metellia, trasformata da Servalli nel più odioso degli esattori. La colpa della Metellia è di essere una struttura efficiente. Peggio, gestita bene. Non ce ne voglia il suo amministratore unico Giovanni Muoio, ma la colpa è anche sua.

Ci spieghiamo. Sotto la sua guida, la società, che ha come unico socio il Comune metelliano, è cresciuta in termini di efficienza e redditività, diventando non solo la cassaforte dove Servalli e i suoi prelevano a man bassa, ma una e vera proprio holding. Sia chiaro, non condividiamo in toto il ruolo che ha svolto e svolge la Metellia. Tuttavia, è onesto riconoscere che questo è quello che il Comune, suo unico proprietario, ha voluto, chiesto, imposto ed ottenuto. La Metellia, quindi, ha per così dire il torto di aver rispettato in pieno e al meglio, con efficienza e professionalità, la mission che gli ha affidato il sindaco Servalli. Per quanto odiosa essa possa essere stata.

E’ altrettanto giusto e doveroso riconoscere a Muoio di aver salvato la Metellia e il posto di lavoro ad oltre un centinaio di dipendenti con le loro rispettive famiglie. E’ questo un dato di fatto. Se non ci fosse stato Muoio alla tolda di comando Servalli e i suoi avrebbero portato al fallimento anche la Metellia. Questo è certo. La loro scelleratezza amministrativa e contabile è un dato incontrovertibile.

Ora però la misura è colma. Non diciamo che Giovanni Muoio dovrebbe dimettersi, ma valutare di farlo. Ormai non riesce più a proteggere dal rancore dei cavesi i suoi incolpevoli dipendenti. In altre parole, la stragrande maggioranza dei cittadini metelliani non ha contezza del fatto che le scelte vengono operate da Servalli e dalla sua maggioranza. Non certo da Metellia, che esegue anche quelle decisioni che i cavesi catalogano ormai come infami.

Questa è la domanda che poniamo a Muoio: ha ancora un senso coprire le scelte del proprietario unico di Metellia, ovvero il Comune, e quindi il sindaco Servalli?

Muoio, in fondo, sa bene che è la Metellia ad essere nell’occhio del ciclone e i suoi dipendenti sono quelli che stanno in trincea. Esposti ogni giorno al disprezzo e al rancore della gente.

In conclusione, Muoio, pur con tutta la sua buona volontà, non ci sembra che riesca più a proteggere la sua società e i suoi dipendenti dalla rabbia dei cavesi per quelle che ritengono delle vessazioni e non il dovuto e onesto costo della sosta.

Forse un gesto forte, come le sue dimissioni, potrebbe essere un modo per chiarire questo gigantesco equivoco che favorisce chi sta dietro alle scelte di Metellia, ovvero Servalli e i suoi.

Oddio, siamo consapevoli, però, che dopo Muoio potrebbe esserci il diluvio… e di sicuro nel Palazzo di Città tutto c’è fuorché un Noè che con la sua arca metta in salvo i cavesi, i conti e i beni del Comune, e la Metellia con i suoi dipendenti.

In ogni caso, auguri di una Santa Pasqua con l’invito ai nostri concittadini di non dare addosso ai dipendenti della Metellia, vittime anche loro del disastro politico, amministrativo e finanziario dell’ineffabile aedo di piazza Abbro chiamato Servalli.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Una risposta a “Cava de’ Tirreni, l’odio dei cavesi per Metellia: forse è giunto il tempo che Muoio si dimetta”

  1. Caro Pasquale, le dimissioni di Muoio farebbero brillare gli occhi ai famelici che sono in attesa di occupare posti pubblici per campare, non avendo le capacità di proporsi al mondo del lavoro. Auguri di buona Pasqua.

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