scritto da Pasquale Petrillo - 23 Luglio 2023 11:26

Cava de’ Tirreni, le scelte obbligate di Antonio Barbuti: portare gli atti ai carabinieri e sfiduciare Servalli

Ci sarebbe tanto da scrivere e le congetture sono numerose. Per sgombrare il campo, atteniamoci ai fatti. La prima domanda sorge spontanea

Antonio Barbuti (foto Gabriele Durante)

L’ultimo intervento via pec del consigliere comunale Antonio Barbuti clicca qui per leggere, sulla concessione della pubblica illuminazione a Cava de’ Tirreni, mi lascia a dir poco esterrefatto.

Era già successo un anno fa clicca qui per leggere, ora però ho difficoltà a trovare le parole.

Ci sarebbe tanto da scrivere e le congetture sono numerose. Per sgombrare il campo, atteniamoci ai fatti.

La prima domanda sorge spontanea. A distanza di un anno il consigliere comunale Barbuti ancora non sa se tutta la documentazione della sua pubblica denuncia in Consiglio comunale sia stata trasmessa all’autorità giudiziaria? Possibile? Il nostro Palazzo di Città, a quanto pare, tutto è tranne che un palazzo di vetro. La sensazione, molto brutta, è  che questa amministrazione comunale abbia elevato l’illegalità a sistema. Ci auguriamo che non sia così. Su troppe vicende, però, più che la trasparenza vengono eretti muri di gomma. D’altra parte, se un consigliere comunale scafato e competente come Barbuti, peraltro uno dei perni su cui poggia questa maggioranza, denuncia chiaramente di annaspare, allora il dubbio che qualcosa non torni a Palazzo di Città diventa ciclopico.

C’è un altro passaggio della pec che sorprende assai. E’ quello in cui Barbuti contesta al sindaco Servalli di aver chiesto lumi alla Procura della Repubblica su come comportarsi sulla vicenda. Barbuti, infatti, critica apertamente Servalli affermando che non è “pertinente chiedere al Procuratore della Repubblica cosa debba fare il Comune in riferimento al rapporto di concessione”. Giusto. E’ evidente che si tratta di una furbata. Assai maldestra, ma sempre una furbata.

Sull’argomento, il nostro primo cittadino deve assumersi la responsabilità di prendere delle decisioni. In piena legalità e trasparenza. Deve fare il suo mestiere, quello di sindaco. Per il quale, del resto, riceve mensilmente una legittima quanto cospicua indennità. Ai sindaci tocca amministrare. Ai magistrati valutare eventuali comportamenti penalmente rilevanti. Si chiama divisione dei poteri. E questo Servalli, anche se non è una cima in quanto a competenze amministrative, lo sa perfettamente.

Non entriamo nel merito della vicenda, non avendo né competenze né compiute conoscenze. La denuncia di Barbuti è troppo grave, però, per non avere delle risposte. E, d’altronde, visto che si parla di un bel po’ di quattrini, i cavesi devono sapere come stanno davvero i fatti. Perché allora non affidarsi ad uno o più professionisti capaci di sbrogliare la matassa? Fermo restando, ovviamente, di trasmettere tutti gli atti alla magistratura in ragione del durissimo j’accuse di Barbuti.

In ogni caso, è auspicabile un ruolo molto più attivo in questa vicenda da parte del Segretario generale del nostro Comune, la dott.ssa Monica Siani. A lei spetta il ruolo di garante della legalità e dell’imparzialità dell’operato dell’amministrazione. E come evidenziato dallo stesso Barbuti è “responsabile anticorruzione e trasparenza”. Dopo un anno, infatti, questa vicenda, per la sua portata, andava chiarita in un verso o nell’altro. Non averlo fatto, per noi cittadini è grave e preoccupante. Ai contribuenti cavesi, chiamati a pagare con le loro tasche i disastri del bilancio comunale, preme la chiarezza e la trasparenza su una vicenda così delicata e complessa.

Allo stesso modo, l’auspicio è che la Commissione consiliare Controllo e Garanzia sia parte ancora più attiva in questa vicenza. Questo, sia riguardo alla documentazione da trasmettere compiutamente alla magistratura, sia per venire a capo da un punto di vista politico-amministrativo delle accuse formulate da Barbuti. D’altro canto, il suo presidente, Marcello Murolo, ha le competenze, le qualità e l’esperienza per contribuire in modo incisivo a fare chiarezza sulla questione. Speriamo.

In ultimo, all’amico Antonio Barbuti ci permettiamo di indicare due soluzioni.

La prima.

Recarsi personalmente alla Tenenza dei Carabinieri di Cava de’ Tirreni, dove consegnare tutti gli atti della vicenda da lui denunciata. E’ il modo più semplice. E’ una questione di pochi metri. Una questione davvero da “cento passi”. D’altro canto, quando si ritiene che si stiano commettendo delle illegalità, è dovere di ogni cittadino denunciare i fatti a propria conoscenza. Sarà poi l’autorità giudiziaria a compiere i dovuti accertamenti e valutazioni.

La seconda.

Trarre le necessarie conseguenze politiche. Forse che non è giunto il tempo di mandare anticipatamente a casa il sindaco Servali? Sta di fatto che il primo cittadino o è complice o non è capace di governare la macchina comunale-mostro. In un caso o nell’altro gli va tolta la fiducia. Non è affatto tollerabile che dopo un anno quest’Amministrazione Servalli non sia stata capace di dare delle risposte sulla vicenda. Siamo fuori di ogni logica. Ma anche dalla grazia di Dio. E non serve neanche richiamare quello che è diventato un comodo mantra. Vale a dire che il dopo Servalli sarà ancora peggio. Potrebbe pure essere. Tuttavia, i danni che hanno procurato Servalli e i suoi alla nostra città sono tanti e tali che prima arriva il commissario prefettizio e meglio sarà. Poi si vedrà.

Per il momento, però, bisogna porre fine a questa agonia.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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