Cava de’ Tirreni, il consigliere Antonio Barbuti a distanza di un anno ritorna sull’irrisolta vicenda della pubblica illuminazione
Sul banco degli imputati la concessione del servizio integrato di pubblica illuminazione del Comune di Cava de’ Tirreni della durata di
Barbuti scrive al Sindaco lamentando che “il compromesso che si è cercato o si cerca di raggiungere per la revisione contrattuale cancellando con un colpo di spugna la devastazione economica che ha subito il Comune mi ripugna e mi ferisce come consigliere comunale”
A quasi un anno di distanza il capogruppo consiliare di Italia Viva a Cava de’ Tirreni, Antonio Barbuti, ritorna sulla vicenda della pubblica illuminazione nella città metelliana.
Lo scorso agosto, in Consiglio comunale, il consigliere Barbuti pronunciò una durissima filippica clicca qui per leggere nella quale non usò mezzi termini. Parlò di un gruppo di potere economico che aveva “sottratto, lo ripeto ad alta voce, dal 2004 ad oggi, 30 milioni e 600 mila euro. Altro che accordo transattivo, va mandato via, per il Comune rappresenterebbe una boccata di ossigeno per i prossimi quasi sette anni che ancora dovremmo essere legati a questo gruppo…”.
Sul banco degli imputati la concessione del servizio integrato di pubblica illuminazione del Comune di Cava de’ Tirreni della durata di venticinque anni.
Barbuti in quella seduta estiva sostenne che fino ad allora per 18 anni erano state sottratte “alle casse comunali, ai cittadini, al bilancio ordinario costituendo spesa fissa e strutturale, sempre in aumento, la somma di euro 30 milioni e 600 mila, ovvero 59 miliardi e 249 milioni di vecchie lire senza controllo alcuno”.
“Su questa vicenda -affermò poi Antonio Barbuti- non mollerò, se l’autorità giudiziaria vorrà ascoltarmi io sono disponibilissimo ad essere sentito. Posso sbagliare, sarò anche giustificato perché da solo sto combattendo contro un sistema che sta qui sopra dal 2004, perché non è semplice capire i meccanismi di come ti vogliono deviare, di cosa ti scrivono, di cosa ti mandano, di come devi essere deriso”. Chiedendo senza mezzi termini di “rescindere ogni rapporto in essere”.
Questo, a grandi linee, l’antefatto.
Oggi, come dicevamo, Barbuti torna sulla vicenda con una pec inviata al sindaco Vincenzo Servalli e alla segretaria comunale Monica Siani.
“Prendo atto -scrive ora Barbuti- della documentazione consegnatami su mia richiesta solo oggi in data 18 luglio e relativa ai fatti da me denunciati il 12 agosto 2022… Auspico che l’istanza inviata alla Procura ex art 116 c.p.p. sia stata corredata da tutta la documentazione da me richiamata ed indicata nella delibera consiliare n.46/ 22 a mio parere credo di rilievo penale. Appare, esprimendomi come consigliere comunale, non pertinente chiedere al Procuratore della Repubblica cosa debba fare il comune in riferimento al rapporto di concessione”.
“Era necessario -incalza Barbuti- una semplice verifica di quanto da me denunciato per intervenire, anche in autotutela come la revoca della determina di rinegoziazione del sub-appalto anno 2019 come da impegno assunto dopo il mio intervento dell’agosto 2022 di affidarsi ad un professionista esterno, scelta dettata da motivi di opportunità gestionale delle procedure e procedimenti seguite negli anni da atti endoprocedimentali che hanno interessato i vari settori senza che nessuno si rendesse conto di cosa stesse succedendo”.
“Non averlo fatto -evidenzia il consigliere Barbuti- ha determinato una ineludibile perdita di tempo con il misero e mortificante risultato per la nostra comunità per i danni ricevuti da una premeditata e mala gestio del servizio, di aver presentato alla Edison Next Governement srl City Green Light srl… revisione contrattuale per sopraggiunta manifesta eccessiva onerosità. Revisione, sub appalto, controlli non esercitati, il tutto in aperta violazione alla concessione rilasciata il 30 gennaio 2004 stravolgento il contenuto della delibera consiliare n. 76 del 19 luglio 2004…”.
“Il compromesso che si è cercato o si cerca di raggiungere con la nota n 42780 del 17 luglio 2023 della revisione contrattuale -denuncia ancora Barbuti- cancellando con un colpo di spugna la devastazione economica che ha subito il comune con vari cambi di società ed il comune assente… mi ripugna e mi ferisce come consigliere comunale“.
“Va invece a mio parere -insiste e conclude Barbuti- valutata la revoca della concessione, il sub appalto ed agire contro I responsabili. Vi chiedo di inviare la presente come per la vostra istanza al Procuratore della Repubblica. Viene altresì inviata al segretario generale anche nella veste di responsabile anticorruzione e trasparenza”.
In conclusione, il consigliere Antonio Barbuti non intende affatto spegnere i riflettori della trasparenza e della legalità sulla concessione della pubblica illuminazione nella città metelliana.