scritto da Pasquale Petrillo - 02 Marzo 2024 12:26

Cava de’ Tirreni, l’appello di Marisa Annunziata ai cavesi di buona volontà: tutti in prima linea nel collaborare per la rinascita della città

Da tempo sul tema dell'impegno politico constatiamo titubanza, eccesso di prudenza, i timori più diversi. Il tutto misto a calcoli opportunistici, disillusione e pessimismo. Sarà il segno dei tempi, ma per avere un invito così forte alla concretezza e a tirar fuori coraggio e determinazione, abbiamo dovuto attendere che lo formulasse una donna

foto Angelo Tortorella

I toni sono pacati. Traspare la prudenza nel non urtare la suscettibilità di chicchessia. Men che mai ergersi a giudice di quelle che, a nostro avviso, potremmo definire le miserie politico-amministrative. Stiamo parlando dell’intervista all’avvocato  Marisa Annunziata, cavese di adozione, pubblicata oggi dal nostro giornale.

Equilibrio e sobrietà, che non impediscono all’Annunziata di essere molto puntuale e realistica sullo stato della nostra città. A ragione, la descrive come statica, priva di una spinta verso il futuro. Tradotto, una città che non riesce a vedere oltre l’orizzonte. Peggio ancora, rischia di non avere neanche un orizzonte.

Allo stesso tempo, non le precludono di evidenziarne le criticità:  i trasporti, la sanità, la sicurezza, la mancanza di spazi culturali…

Il massimo della finezza, però, Marisa Annunziata lo raggiunge nel passaggio in cui dichiara che «la politica la lascio per il momento sullo sfondo perché poco la comprendo, con le modalità e le tecniche partitiche oggi utilizzate». In altri termini, un elegante artifizio per affossare senz’appello l’attuale politica politicante. Alla fine, emerge un giudizio severissimo, reso ancora più credibile proprio dal suo argomentare accorto, misurato, essenziale.

Detto ciò, quel che ci preme evidenziare è l’appello dell’Annunziata, quando afferma che è  «giunto il momento di essere tutti in prima linea e collaborare per la rinascita» della nostra città.

Questo, nella convinzione che «a Cava abbiamo tante donne e tanti uomini capaci, validi, adeguati e competenti che possono e devono accettare la sfida di amministrare sapientemente la “cosa” pubblica».

E’ un assunto che facciamo nostro. C’è di più, anzi. E’ consolante oltre che incoraggiante quello che sostiene Marisa Annunziata. Siamo tra quelli che, in modo pervicace, a costo di apparire sognatori, non abbiamo perso la speranza in una palingenesi politica che porti al rilancio sotto tutti i punti di vista di Cava.

E conveniamo con l’Annunziata, senza tentennamento alcuno, nel fatto che “la società civile, ora più che mai, deve svolgere un ruolo di sintesi perché la crescita e lo sviluppo dipendono da una visione in cui tutte le realtà dialoghino insieme».

Certo, occorre creare le condizioni affinché si avvii questo dialogo. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, nell’asfittico panorama politico cittadino si  percepisce un certo fermento che, però, è sotterraneo, scarsamente visibile. La sensazione è che a molti manchi l’occasione oltre che il coraggio di mettersi in gioco.

Un’annotazione. Da tempo sul tema dell’impegno politico constatiamo titubanza, eccesso di prudenza, i timori più diversi. Il tutto misto a calcoli opportunistici, disillusione e pessimismo. Sarà il segno dei tempi, ma per avere un invito così forte alla concretezza e a tirar fuori coraggio e determinazione, abbiamo dovuto attendere che lo formulasse una donna, nel nostro caso Marisa Annunziata.

D’altro canto, anche nella nostra città sono più che maturi i tempi per l’entrata massiccia e decisa delle donne in politica. Sarebbe di sicuro l’occasione per imprimere un incisivo e innovativo cambio di passo e un registro di sensibilità ben diverse dalle attuali.

In conclusione, non resta che far tesoro delle parole di Marisa Annunziata. E magari valutare di assumere noi, come giornale, l’iniziativa di lanciare il classico sasso nello stagno per smuovere le acque e vedere cosa ne viene fuori.

Se son rose fioriranno… Almeno si spera.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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