scritto da Redazione Ulisseonline - 10 Novembre 2018 13:40

INTERVISTA SULLA CITTA’ Marianna Borriello: “Cava è una culla d’oro”

Quest’oggi Ulisse on line, nel suo viaggio alla scoperta del presente e del futuro della città metelliana, incontra una giovane donna, Marianna Borriello, una professionista colta, da sempre impegnata nel volontariato e nella politica.  Marianna Borriello, infatti, è Biochimico Nutrizionista e Fitoterapeuta. Realizza e cura l’Ambulatorio di Nutrizione Trotula presso l’ospedale di Pagani (SA), al servizio dei pazienti del reparto di ematoncologia che, sottoposti a terapie antitumorali importanti vengono seguiti con piani alimentari dedicati allo scopo di coadiuvare le terapie, migliorare la qualità di vita e proporre stili alimentari più idonei alla tutela della propria salute. Negli anni scorsi è stata, tra l’altro, Consigliere del Forum dei Giovani Cava de’ Tirreni, Addetto stampa WWF-Cava de’Tirreni, ma anche l’ultimo Segretario dei DS della Sezione metelliana, nonchè nel 2008 candidata nel 2008 alla Camera dei Deputati, infine, Delegato Nazionale del Partito Democratico fino alla sua uscita dal partito.

 

Quali sono a suo avviso i punti di forza della città?

La sua posizione di fortuna fra i più importanti assi di scambio, culturali e commerciali del Mediterraneo e quindi d’Europa. Fra roccia e acqua, appoggiata a una delle coste più belle delle mondo.

E i punti deboli?

La pigrizia. La mentalità provinciale. Il vivere nel passato.

In prospettiva cosa serve alla città per crescere?

Ricercare e potenziare la sua identità ed investirvi per rilanciarla in dimensione europea. Molte città medie, come Cava, in Italia riescono ad avere una risonanza internazionale con manifestazioni che invece da noi non riescono ad andare oltre il confine della provincia.

Una cosa che su tutto lei ritiene sia per la città una piaga da curare, un male da debellare?

Abbiamo tanti spazi dimenticati, ed opportunità quindi congelate, non tanto da cavilli burocratici o da simpatie a favore di un gruppo piuttosto che di un altro, quanto dalla mancanza di entusiasmi e idee valide.

Guardando oggi la città, cosa vorrebbe che tornasse dal passato?

Umanamente, il sentimento di appartenenza a qualcosa. Urbanisticamente, la zona dell’attuale Trincerone. I cui lavori hanno stravolto per sempre il volto e quindi il corpo della città.

E del presente cosa salverebbe?

Del presente salverei il presente. La libertà che abbiamo lei ed io ancora di parlare e confrontarci.

Cosa invece butterebbe del passato e anche del presente?

Sa, per come la vedo io oggi, ogni cosa serve. Anche quelle che ci hanno fatto male. Quindi non butterei niente. Diciamo che se tornassi indietro con la consapevolezza di oggi diffiderei di certa vecchia classe dirigente dell’unico partito in cui ho provato militare (ex DS/ PD) fino al 2013. Del presente diffiderei degli indifferenti. Per gli stessi motivi per cui Antonio Gramsci li odiava, allora.

Ad un politico che si accingesse a governare Cava lei quale consiglio, suggerimento, indicazione darebbe?

Di studiare e riuscire a mantenere una mente aperta in grado di mettere insieme stimoli diversi. La maggior parte delle soluzioni oggi sono dove normalmente non guarderemmo. E di ricordare sempre che è a servizio di una comunità.

E agli attuali amministratori comunali quale consiglio, suggerimento, indicazione si sentirebbe di dare?

Lo stesso. Non si finisce mai. Solo che una volta divenuti amministrazione, studiare diviene sempre più difficile per l’esiguità di tempo che le pressioni del quotidiano lasciano. E di osare. Non si va da nessuna parte rimanendo comodi.

In una stagione politica senza partiti ideologici, ha ancora senso dirsi di destra, di centro o di sinistra?

Se sì, cosa significa per lei essere di sinistra, di centro e di destra? Sulla attualità di questa riflessione, penso che oggi abbiamo fatto un passo indietro. Oggi bisogna addirittura ripartire a riconoscersi come la stessa famiglia umana. Abbiamo questioni così radicali da sistemare, emergenze numerose da fronteggiare rispetto alle quali si azzera qualsiasi altra considerazione sul “come” per stabilire solo “quando” rivedere il nostro stare al mondo.

In un’epoca come questa in politica contano più gli uomini o i programmi e le idee?

Se lo chiede a me contano, ieri come oggi, le idee che partoriscono donne e uomini da cui poi derivano i programmi di governo. Ma oggi con una percentuale di astensione al voto fra le più alte della storia e molte visioni distorte alimentate, bastano slogan protezionisti che aumenteranno i problemi e la sofferenza che dicono di risolvere.

Un’ultima domanda. Per definire Cava quali sono l’aggettivo qualificativo e/o il sostantivo che utilizzerebbe? E perché?

Cava è una culla d’oro. E i perché sono talmente tanti che ci vorrebbe un’altra intervista. Uno però glielo lascio. In questa nostra città si può crescere con grandi potenzialità e possibilità ma anche rimanere assopiti per sempre. (foto Vincenzo Giaccoli)

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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