Il Comune del sindaco Servalli come un outlet: FUORI TUTTO!
Il Comune del sindaco Servalli come un outlet: FUORI TUTTO!
Adesso l’opposizione si faccia sentire: fermateli, prima che sia troppo tardi!
Avete letto almeno un po’ il nuovo piano di alienazioni degli immobili comunali approvato dalla Giunta del sindaco Servalli? Se non l’avete ancora fatto, leggetelo clicca qui. Per certi versi, è istruttivo. Nel senso, che s’impara a come non amministrare la cosa pubblica, per non dover poi ritrovarsi a vendere tutto o quasi.
A Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni potremmo ormai apporre un eloquente cartello, così come per gli outlet: “FUORI TUTTO”. Beh, d’oggi in poi, i cavesi potranno ricordare l’Amministrazione Servalli come quella del “FUORI TUTTO”.
E’ triste, ma è così.
Peccato che il sindaco Servalli ha ancora il coraggio di dire che ai cittadini cavesi il buco di bilancio non costerà altri sacrifici. Come se poi, già il fatto di dover privare il patrimonio del nostro Comune di tanti beni non sia un impoverimento. Un danno, un sacrificio. Patito da chi? Dai cavesi, ovviamente. Sì, perché tra l’altro molti di questi beni mensilmente alle casse comunali danno un reddito, un’entrata, che in futuro non ci sarà più.
D’altra parte, con i debiti che il Comune metelliano si ritrova, non ha altra strada che vendere, vendere, vendere. E realizzare quanti più soldi possibili per ripianare i conti.
Oddio, bisognerebbe fare di più. Ad esempio, per prima cosa, come farebbe un qualsiasi buon padre di famiglia: ridurre la spesa ed eliminare gli sprechi. Su questo punto, però, Servalli e soci non ci sentono. Forse, non ne sono capaci. Forse, non ne hanno voglia.
Potrebbero,però, cominciare quantomeno a ridursi le loro indennità. E sollecitare in tal modo gli amministratori e rappresentanti del Comune in società, consorzi ed enti vari, a fare altrettanto. Potrebbe essere costituito così un fondo speciale da cui attingere, tanto per dire, un po’ di risorse per sistemare qualche marciapiede, ripulire di erbacce le strade, riverniciare e mettere in ordine le scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico…
Sarebbe quantomeno un gesto di responsabile consapevolezza, di certo molto apprezzato dai contribuente. Il buco in bilancio resterebbe, sia chiaro, ma almeno cambierebbe il sentiment. Almeno in parte.
L’auspicio è che almeno adesso l’opposizione si faccia sentire. In modo unitario e non in ordine sparso, però. E non solo nelle stanze del palazzo. Insomma, se davvero esiste, deve battere più di un colpo. E forte. Anzi, fortissimo. Fermateli, prima che sia troppo tardi!
Sì, perché mettere in vendita garage e appartamenti è una cosa, ma privarsi dello storico vecchio Municipio e finanche della Biblioteca è una sconcezza, un gesto riprovevole, difficile da aggettivare. Addirittura porre in vendita l’area di piazza Lentini, magari per poterci fare un palazzone, significa essere fuori dalla grazia di Dio. E pensare che nella stessa area il sindaco Gravagnuolo voleva costruirci un teatro. Mi viene da dire, sic transit gloria mundi.
Ad ogni modo, per la giornata di domani il sindaco Servalli ha convocato una conferenza stampa per illustrare il piano delle alienazioni. Cercherà di mettere una pezza, come al solito. Propinerà al popolo cavese la sua narrazione edulcorata. Racconterà la favoletta ormai nota a tutti: sono le opposizioni (magari pure qualcuno della maggioranza) e giornali a fare allarmismo, a rappresentare una situazione che difficile non è. Anzi, che supereremo tutto con facilità. Come se poi l’aumento delle tariffe fossero a suo tempo state decise da qualche alieno di passaggio sotto i portici e non da Servalli e i suoi, cerchio magico compreso.
Sullo sfondo, debiti a parte, resta la situazione assai precaria e prossima al disastro della macchina comunale. Gonfiata da Servalli da poco meno di un centinaio di assunzioni di categorie protette, non certo, però, per coprire le esigenze funzionali della struttura comunale.
Il risultato, al di là dei costi quotidianamente patiti dalle casse comunali? Saturazione della pianta organica con figure professionali in buona parte poco aderenti alle necessità dei servizi da erogare. Nel frattempo, impossibilità di assumere personale utile e indispensabile per coprire alcuni paurosi e specifici vuoti in organico. Quali? Vigili urbani, elettricisti, falegnami, fabbri, stradini, giardinieri, ma anche impiegati qualificati, tecnici, informatici…
Un esempio su tutti, giusto per capirsi sui guasti provocati dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Servalli: la Biblioteca. Sì, proprio la Biblioteca comunale, dove non è stato rimpiazzato il personale andato in pensione, tant’è che la funzionaria responsabile della struttura è chiamata a fare di tutto e di più. Aprire e chiudere la struttura, inserire l’allarme. Poco ci manca di trovarsi costretta pure a fare le pulizie. In breve, una funzionaria multitasking. E chissà se il mio caro compagno di liceo, attuale assessore alla Cultura, ne è a conoscenza.
Questo è!
Non ci resta che piangere, altro che storie, caro sindaco Servalli!