scritto da Silvia Lamberti - 29 Gennaio 2018 12:10

Il fascino dell’antica Cina nella mostra sull’Esercito di Terracotta

foto Mario Zifarelli

Viaggio straordinario nella Cina di 2.200 anni fa: la Basilica dello Spirito Santo nel centro storico di Napoli ospita la prima italiana della mostra internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina” 

Tutto comincia con la ricerca di acqua per realizzare un pozzo in un campo di alberi di cachi. A fare la scoperta è un contadino che per caso si imbatte in un grosso frammento di creta e scavando intorno capisce che si tratta di un’intera statua.

Accade tutto nel 1974 e segna per la Cina una delle più sensazionali scoperte archeologiche del secolo: “l’esercito di terracotta”, un’armata di più di ottomila sculture di soldati, acrobati e cortigiani messa a guardia della tomba di Qin Shi Huang, il primo imperatore della Cina, che la fece costruire più di due secoli prima della nascita di Cristo.

A Napoli da ottobre scorso è possibile ammirare la prima italiana della mostra internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”, in esposizione fino all’8 aprile prossimo  nella Basilica dello Spirito Santo, in via Toledo.

La mostra, infatti, allestita all’interno della suggestiva cornice della Basilica dello Spirito Santo nel centro storico di Napoli, costituisce uno straordinario viaggio nell’antica Cina di 2.200 anni fa. E’ la mostra più completa mai creata sull’Esercito di Terracotta, la Necropoli e la vita del Primo Imperatore.

L’esposizione si snoda in 1.800 metri quadri attraversando quella che fu la storia del Primo Imperatore, il suo esercito, le conquiste militari, la creazione e il mantenimento dell’Impero, lo straordinario processo di costruzione dell’Esercito di Terracotta, la tomba dell’Imperatore e gli scavi archeologici.

Sotterrato nel suolo dello Xi’An, nella Cina orientale, l’esercito fa parte del mausoleo dedicato all’Imperatore.

Le statue, le armi, le armature, i carri da guerra, il vasellame e gli oggetti che richiamano alla vita quotidiana dell’antica Cina, presenti nella mostra, sono ricavati dagli unici calchi esistenti, frutto del lavoro e delle attente rifiniture di artigiani cinesi della regione dello Xi’An, che portano avanti la grande tradizione dell’arte orientale.

La spettacolarità delle statue è esaltata anche da un’installazione luminosa con inserti audiovisivi, creata per la mostra, realizzati da Mario Iacampo noto anche per il Tour dei Pink Floyd “Division Bell” del 1989 per il quale la sua compagnia ebbe l’incarico di creare effetti laser. Ad arricchire l’allestimento videoproiezioni su schermi giganti, audioguide e una zona interattiva contribuiscono a far immergere il visitatore in un’atmosfera unica.

Visitando la mostra si incontrano molte scolaresche di bambini incuriositi ed attratti da una civiltà tanto affascinante e misteriosa.

In un incredibile scenario la mostra presenta infatti più di 300 riproduzioni tra statue, carri, armi, oggetti scoperti nella necropoli. Fanno parte dell’esposizione 170 soldati in dimensioni reali.

L’apoteosi si raggiunge nell’ultima sala dove l’esercito con tanto di carro di bronzo è schierato imponente, illuminato dagli effetti laser e si mostra fiero allo spettatore. (foto Mario Zifarelli)

Sono un giornalista e mi occupo di comunicazione pubblica in un Piano sociale di Zona. Amo leggere, sono appassionata del mare e nei miei consumi culturali ci sono il cinema, la musica e i beni artistici. Sono il presidente dell’Associazione Comunicazione&Territorio che pubblica Ulisse on line e organizza da undici edizioni la rassegna letteraria Premio Com&Te, che rappresenta, tra l'altro, un momento di confronto tra giovani studenti e scrittori del panorama letterario italiano. Ho collaborato per molti anni con testate giornalistiche a diffusione locale e regionale, quali Confronto, l’Opinione, il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno, e curato uffici stampa ed attività di comunicazione pubblica ed istituzionale presso comuni, aziende pubbliche ed il Conservatorio statale Martucci di Salerno. Ho insegnato teoria e tecnica della comunicazione presso alcuni istituti superiori della provincia di Salerno. Seguo con grande attenzione le evoluzioni della comunicazione pubblica in Italia ed in particolare il gruppo dell’Associazione #PASocial. Credo che la Pubblica amministrazione debba stare là dove sta il cittadino e quindi anche utilizzare, con la dovuta accortezza, i canali social.

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