Uccidere per delle cuffiette da 14 euro
Occorre lavorare nelle scuole, così come con le istituzioni preposte alle politiche sociali e giovanili, per creare un humus educativo e socio-culturale tale da contrastare questi fenomeni che vedono negativi protagonisti giovani sempre più fragili e sbandati

Ieri la Corte di Assise di Milano ha condannato Daniele Rezza, 20 anni, a 27 anni di carcere. Lo scorso ottobre uccise a Rozzano, in provincia di Milano, con una coltellata uccise il 31enne Manuel Mastrapasqua. Il motivo: rubargli un paio di cuffie wireless da 14 euro. Una coltellata al petto per rubare delle cuffiette poi finite pochi minuti dopo in un cestino dell’immondizia di strada. Quanto vale poco la vita in questa nostra società! La procura di Milano in verità aveva chiesto una pena di venti anni. I giudici, invece, sono stati più severi. Giustamente. Certo, non bastano soltanto pene più dure. Occorre lavorare nelle scuole, così come con le istituzioni preposte alle politiche sociali e giovanili, per creare un humus educativo e socio-culturale tale da contrastare questi fenomeni che vedono negativi protagonisti giovani sempre più fragili e sbandati. E’ banale ricordarlo, ma la società si difende se si investe soprattutto nelle politiche attive. I giovani vanno sostenuti e formati, innanzi tutto.