scritto da Pasquale Petrillo - 18 Gennaio 2025 08:48

Rinviata a giudizio la ministra Santanchè

Un rinvio a giudizio non è una condanna. Il processo si dovrà fare. Per ora, quindi, vale la presunzione d'innocenza, come in qualsiasi altro paese civile. Altra cosa sono i motivi di opportunità. Un politico, un ministro poi, non può essere considerato alla stregua di un cittadino sia nel bene che nel male. Diciamo che ha dei privilegi ma anche degli obblighi in più

foto Giovanni Armenante

Brutta tegola, anche se non inaspettata, per il Governo Meloni. Daniela Santanchè, senatrice di Fratelli d’Italia e ministra del Turismo, è stata rinviata a giudizio a Milano per falso in bilancio. A ciò si aggiunge l’incognita di altre inchieste che la coinvolgono. Immediate le polemiche e le richieste di dimissioni da parte delle opposizioni. Un rinvio a giudizio non è una condanna. Il processo si dovrà fare. Per ora, quindi, vale la presunzione d’innocenza, come in qualsiasi altro paese civile. Altra cosa sono i motivi di opportunità. Un politico, un ministro poi, non può essere considerato alla stregua di un cittadino sia nel bene che nel male. Diciamo che ha dei privilegi ma anche degli obblighi in più. La Santanché farà bene a valutare la sua posizione ed eventualmente a rassegnare le dimissioni. Potrà così difendersi senza essere continuamente sotto i riflettori dei media e sotto attacco politico. Renderà così un servizio anche al suo partito, al governo e soprattutto alla premier Meloni, togliendola dall’imbarazzo e dalle pressioni di queste ore. Le eventuali dimissioni della Santanché non saranno assolutamente un’ammissione di consapevolezza, piuttosto un’uscita di scena strategica per il bene della propria comunità politica. Questo consiglia il buon senso, vedremo cosa alla fine prevarrà.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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