Maternità e calo demografico
La maternità va tutelata, cosa che non sempre avviene in modo adeguato nel nostro Paese, soprattutto nel Mezzogiorno. In altre parole, serve maggiore sostegno economico alle famiglie e più tutela per le madri
Quante inutili e strumentali polemiche per le parole di Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia. Parlando in una trasmissione televisiva del calo demografico nel nostro Paese, la senatrice ha affermato che bisogna lavorare per far diventare la maternità di nuovo cool. Ovvero di moda. Cosa c’è di male? Anzi, affermare l’importanza della maternità è oltremodo apprezzabile e condivisibile. Certo, la maternità è e deve essere una scelta compiuta dalla donna, non certo un’imposizione culturale, psicologica o normativa. La vera questione è però un’altra. La maternità va tutelata, cosa che non sempre avviene in modo adeguato nel nostro Paese, soprattutto nel Mezzogiorno. In altre parole, serve maggiore sostegno economico alle famiglie e più tutela per le madri. A maggior ragione se lavoratrici. I costi per la crescita dei figli non può ricadere solo sulla famiglia e in particolare sulle madri. Al contrario, deve essere un costo sociale, in quanto in larga misura e sotto varie forme deve farsene carico lo Stato. Il calo demografico, insomma, si combatte mettendoci quattrini. Lo Stato deve investire nella famiglia. Per dare servizi, come gli asili. Agevolazioni alle donne lavoratrici e in generale ai genitori, in modo da consentire l’adeguato accudimento dei figli. Infine, sostegni economici consistenti alle famiglie. Diversamente, siamo alle solite chiacchiere da bar.