La Nato e la corsa al riarmo.
La politica aggressiva di Putin ha portato a risultati fallimentari. Si ritrova adesso una Nato più forte e armata. Con il riarmo ci perdiamo tutti. A parte gli americani

Il vertice Nato di ieri ha sancito ufficialmente l’impegno dei 32 Paesi membri a investire il 5% del Pil in spese militari entro il 2035. Questo significherà che viene rafforzata la mission della Nato come sistema difensivo in funzione anti-Russia. A quanto sembra, inoltre, così si tornerà ai livelli di spesa per la difesa come ai tempi della Guerra Fredda, quando c’era da difendersi dall’Unione Sovietica. L’invasione russa dell’Ucraina ha portato a questa inevitabile corsa al riarmo. In questa ottica, la politica aggressiva di Putin ha portato a risultati fallimentari. Si ritrova adesso, infatti, una Nato più forte e armata, ma anche più grande. Due paesi neutrali come Svezia e Finlandia, infatti, hanno aderito di recente alla Nato preoccupati dal regime russo di Putin. In conclusione, con il riarmo ci perdiamo tutti. A parte gli americani. Non saranno più, in primo luogo, quasi i soli a sostenere la Nato. Inoltre, e la cosa non è secondaria, le loro aziende militari avranno un bel po’ di commesse e quattrini per gli armamenti che saranno acquistati da noi europei.