I tempi allungati del Pd
I tempi allungati del Pd
Da questo mese riprende la pubblicazione della rubrica Cornetto e Caffè curata dal nostro Direttore. Saranno commentati di volta in volta, in poche righe, temi e fatti di attualità che spazieranno dalla politica all’economia, dalla cultura al costume, dal lavoro alla scuola, dalla società allo sport.
E’ un percorso che potremmo definire barocco quello che condurrà il Pd alla scelta del nuovo segretario nazionale. Il tempo per i democrat sembra avere una dimensione per così dire allungata, dilatata oltre misura. Ci vorranno addirittura cinque mesi per arrivare al successore di Letta. Un’eternità per l’attuale velocità dei tempi della politica. Il Pd, infatti, avrebbe bisogno come il pane di un nuovo leader. Al più presto. E ovviamente con le idee chiare. Come non rendersi conto che più tempo il Pd passa in uno stato confusionale, com’è ora politicamente, maggiore è il rischio di ritrovarsi schiacciati tra Conte e il duo Calenda-Renzi? I Cinque Stelle, infatti, si stanno sempre più accreditando come la vera sinistra politica. A scapito del Pd, ovviamente. Nel frattempo, verso il centro il partito di Letta viene bloccato dal duo Calenda-Renzi. Ecco perché ci sarebbe stato bisogno da subito di una nuova leadership autorevole, capace di essere incisiva. In parlamento, ma anche nelle piazze del Paese. Una leadership per dare una spina dorsale al partito, mettendo in riga i cacicchi con i loro potentati locali. Per riaffermare un’identità politica e impostare una strategia con al centro il lavoro e la giustizia sociale. Il Pd invece ha scelto la strada opposta. Quella forse più consona alla mentalità di un partito di notabili e impiegati.