Chi non ricorda il passato è condannato a riviverlo
La pace arranca e arretra ovunque. L'ONU rischia di diventare ogni giorno di più una scatola vuota. Prende sempre più piede la convinzione che il ricorso alle armi, alla forza, alla violenza, sia la soluzione ai problemi
Stiamo lentamente ma inesorabilmente scivolando verso un conflitto mondiale, finanche nucleare? Speriamo di sbagliarci, ma i segnali che giungono dal mondo sono inquietanti e preoccupanti. Putin lascia ancora intravedere l’uso delle armi nucleari, se si troverà costretto a farlo. Sarà un bluff? Probabile. Tuttavia, già il fatto che venga paventata una simile eventualità non può che destare timore e indurci a riflettere. C’è poi l’altro, sanguinoso e antico scenario di guerra e di violenza terroristica: il Medio Oriente. Lo scontro che appare sempre più insanabile tra Israele e il radicalismo di una parte agguerrita del mondo islamico, semina morte e distruzione in quell’area del mondo, ma rischia sempre più di estendersi pericolosamente, contribuendo così a rendere ancora più instabile l’intero scenario internazionale. In conclusione, non sembra annunciarsi nulla di buono. La pace arranca e arretra ovunque. L’ONU rischia di diventare ogni giorno di più una scatola vuota. Prende sempre più piede la convinzione che il ricorso alle armi, alla forza, alla violenza, sia la soluzione ai problemi. L’umanità, molto probabilmente, ha dimenticato la devastazione dell’ultimo conflitto mondiale. L’atomica su Hiroshima e Nagasaki. I lager e lo sterminio di ebrei, rom, sinti e di tanta altra umanità ritenuta diversa e antisociale. “Chi non ricorda il passato è condannato a riviverlo” avvertiva George Santayana. Un ammonimento quanto mai attuale per l’intera umanità.