Bombe Usa sull’Iran
L'Iran di sicuro cercherà di reagire anche contro gli Stati Uniti, ma l'entrata in guerra della superpotenza americana potrebbe anche accelerare la fine delle ostilità

Questa notte gli Stati Uniti hanno bombardato l’Iran, colpendo tre siti del programma nucleare degli Ayatollah. Tra questi, l’ormai famoso sito sotterraneo della cosiddetta «montagna sacra» di Fordow. Cosa accadrà adesso? Difficile fare previsioni. L’Iran risponderà a questo attacco? Probabilmente sì. Colpirà quindi le basi in Medio Oriente gli Stati Uniti? Forse. L’entrata in guerra della superpotenza americana potrebbe però accelerare la fine delle ostilità. In altre parole, la distruzione dei siti nucleari iraniani ormai può considerarsi un obiettivo raggiunto o comunque assai prossimo. Non solo. L’Iran potrebbe, ma al momento non è affatto certo, arrivare in tempi ragionevolmente brevi alla decisione di concludere un accordo con il quale rinuncia definitivamente all’arricchimento dell’uranio. Sempre che, ovviamente, il regime teocratico al potere a Teheran regga e non subisca dei contraccolpi tali da crollare o comunque provocare un forte ricambio ai suoi vertici. Non resta che sperare in una soluzione positiva del conflitto piuttosto che ad una sua prolungata escalation com’è avvenuto stanotte.