scritto da Nino Maiorino - 14 Agosto 2023 07:18

Occhio di mamma

Vi sono storie strappalacrime pure oggi, nonostante il mondo caotico nel quale viviamo, e considerato, per lo più, privo di valori.

Non è necessario andare a ripescare e rileggere il libro “Cuore” di Edmondo De Amicis per trovare, anche oggi, segni di umanità e di amore che si cerca di mimetizzare.

Ha molto colpito la vicenda della neonata di Taranto, abbandonata in un sacchetto di plastica accanto ad un bidone dell’immondizia, avvolta in una coperta, con accanto un peluche, alla quale non era stato ancora tolto il cordone ombelicale.

Quella coperta, quell’animaletto di peluche sono, a nostro avviso, l’espressione di un grande amore mescolato a un grande dramma vissuto dalla madre che probabilmente non avrebbe potuto mantenere e crescere la figlioletta appena messa al mondo; probabilmente una madre meno amorevole si sarebbe sbarazzata della bimba ancora prima che nascesse, le possibilità di farlo oggi non mancano, e già il fatto di averla portata in grembo fino alla nascita è un atto di amore.

A nostro avviso è ininfluente la circostanza di lasciarla sui gradoni di una chiesa o accanto ad un bidone della immondizia, quella copertina e quel peluche sono segni evidenti di amore.

Con questa chiosa vogliamo introdurre una storia che è stata raccontata da un sito che definiremmo strappalacrime, ma che fotografa realtà che probabilmente sono accanto a noi ma che talvolta la convulsa vita che viviamo ci nasconde.

Ci sono delle storie che invitano a riflettere. Non sappiamo se siano vere o meno, quel che è certo è che in rete sono molto cliccate perché fanno riflettere, come quella che stiamo per raccontare, che parte da questa ammissione “mia mamma aveva solo un occhio, era imbarazzante e la odiavo”.

In questo caso, c’è un motivo davvero forte per leggere attentamente quanto stiamo per raccontarvi: si parla di amore, amore come sentimento inestimabile e non quantificabile che lega una madre ad un figlio.

C’è una madre derisa da un figlio, allontanata con ogni mezzo possibile, poiché le manca un occhio, e questo problema estetico è motivo di scherno da parte di tutti, compreso il figlio che lei tanto ama e per cui farebbe di tutto.

Quel che accade dopo, vi lascerà letteralmente senza parole, in quanto, invece che prendere in giro, l’uomo dovrebbe comprendere, andare a fondo, verificare, piuttosto che sentenziare, logorare, esasperare e uccidere.
Non ci prolunghiamo oltre e vi lasciamo alla lettura di questa storia che ha senz’altro da offrirci tanto, ad iniziare da una profonda presa di coscienza che non ha mai fatto male a nessuno.
E lasciamo che sia lo stesso protagonista a raccontarla.

“La mamma aveva solo un occhio. La odiavo, era così imbarazzante! Lei lavorava alla mensa della scuola per mantenere la famiglia. Un giorno, durante la scuola elementare, lei è entrata in classe per salutarmi. Ero così imbarazzato. Come ha potuto farmi questo? Le ho gettato uno sguardo odioso e lei è corsa fuori. Il giorno dopo a scuola uno dei miei compagni di classe mi derise: “EEEE, tua madre ha solo un occhio!”.

“Avrei voluto seppellirmi. Avrei voluto che mia mamma fosse sparita dalla faccia della terra.
Quello stesso giorno, rientrato a casa, le dissi urlando: “Sei contenta? Ora sono lo zimbello della scuola! Perché non muori?”.

Inferocito, in preda ad una rabbia profonda, senza un minimo di razionalità, con le peggiori parole il figlio sparò il suo odio addosso alla madre, a colei che gli aveva dato la vita.

Il figlio prosegue: “Volevo andare via da quella casa e non avere più nulla a che fare con lei. Così ho studiato sodo e ho avuto la possibilità di andare all’estero a studiare. Mi sono sposato, ho comprato una casa tutta mia e ho avuto dei figli. Ero così felice della mia vita.”

Un giorno la madre si recò a trovarlo, non vedendolo da anni e non avendo mai conosciuto i suoi nipoti.
Quando si fermò davanti alla porta, i suoi nipoti risero di lei, e il figlio le urlò addosso, chiedendole come si era permessa di venire senza nessun invito: “Come osi venire a casa mia e spaventare i miei figli! Fuori di qui! ORA!!!”

La risposta della madre fu: “Oh, mi dispiace. Sicuramente ho sbagliato indirizzo”, e scomparve.
Dopo tempo, un giorno all’uomo arrivò una lettera con l’invito per una rimpatriata con i vecchi compagni di scuola. Decise di recarsi nella città dove aveva vissuto, cogliendo l’occasione, per curiosità, di andare a vedere la casa dove aveva abitato.

I vicini gli dissero che la madre era morta ma lui non pianse.
Fu allora che i vicini gli consegnarono una lettera, scritta dalla madre per lui, prima di morire.
Nella lettera era scritto: “Mio carissimo figlio, ti penso tutto il tempo. Mi dispiace per essere venuta a casa tua e di aver spaventato i bambini. Ero così felice quando ho saputo che stavi arrivando per la rimpatriata. Forse non sarò neanche in grado di alzarmi dal letto per vederti. Mi dispiace per essere stata un costante motivo d’imbarazzo durante la tua infanzia. Vedi… quando eri molto piccolo, hai avuto un grave incidente, dove hai perso un occhio. Come mamma, non potevo sopportare questo… così decisi di donarti il mio. Ero così orgogliosa di mio figlio che ora avrebbe guardato il mondo al mio posto…proprio con quell’occhio. Con tutto il mio amore. Tua Mamma”.

E’ il caso di concludere con le parole del Vangelo che riguardano l’episodio di Pietro il quale, dopo aver rinnegato Gesù per tre volte, ricordò le parole di Cristo il quale aveva predetto: “In verità ti dico: prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte”.
E, uscito fuori, pianse amaramente.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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