1° settembre 1939: ottantacinque anni fa lo scoppio della seconda guerra mondiale
La Seconda guerra mondiale è stata il più grande e disastroso conflitto della storia umana; durò quasi sei anni, dal 1939 al 1945, e provocò enormi devastazioni umane e materiali
Una follia durata sei anni, un monito per i falchi di oggi
Il secondo devastante conflitto mondiale ebbe inizio il 1° settembre 1939 con l’invasione, da parte della Germania nazista, della Polonia; questa prima azione bellica fu portata a termine senza che l’Unione Sovietica intervenisse, grazie a un accordo tra Hitler e Stalin, all’epoca alleati.
Prima che l’esercito tedesco scendesse in campo, Hitler aveva già fatto alleanze con le potenze più guerrafondaie dell’epoca, il Giappone in primis, successivamente l’Italia; ma aveva coinvolto anche l’Unione Sovietica di Stalin, riconoscendone la pericolosità.
La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell’Asse e dall’altro i paesi Alleati.
All’epoca il mondo era spaccato in due schieramenti.
Da un lato l’Asse (Germania, Giappone e Italia); nel corso della guerra altri cinque paesi si unirono: Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia e Croazia.
Dall’altro lato c’erano i paesi noti come “Alleati”, guidati da Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica.
C’è da evidenziare che in entrambi gli schieramenti ci sono state, nel corso della guerra, defezioni: l’Italia che, da alleata dell’Asse, dopo l’8 settembre 1943 (armistizio di Cassabile) e la costituzione della Repubblica di Salò, stato fantoccio al servizio dell’invasore tedesco, cambiò bandiera e, per un periodo, rimase inerte anche a causa della disgregazione dell’esercito; l’Unione Sovietica, inizialmente alleata dell’Asse, se ne distaccò e sostanzialmente sostenne l’altro schieramento, tant’è che le truppe sovietiche furono le prime a entrare a Berlino.
La Seconda guerra mondiale è stata il più grande e disastroso conflitto della storia umana; durò quasi sei anni, dal 1939 al 1945, e provocò enormi devastazioni umane e materiali.
Fu combattuta da un insieme assai ampio di Stati stretti attorno alla Germania, all’Italia e al Giappone da un lato, e, dall’altro, alla Gran Bretagna e poi (a partire dal 1941) agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica, che risultarono infine le potenze vincitrici.
Ancor più della Prima guerra mondiale fu una vera e propria guerra totale; la sua conclusione, con il bombardamento atomico del Giappone, segnò l’inizio di una nuova era delle relazioni internazionali, caratterizzata dall’egemonia bipolare degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica
La gigantesca corazzata giapponese Yamato
L’inizio e la conclusione
La Seconda guerra mondiale ebbe inizio il 1° settembre 1939 (85 anni fa) con l’invasione della Polonia da parte della Germania di Hitler e terminò tra il maggio e il settembre del 1945 con la completa occupazione della Germania da parte delle truppe angloamericane e sovietiche e con il bombardamento atomico delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Stati Uniti.
Le premesse
Le premesse di questo disastroso conflitto, che provocò oltre 50 milioni di morti e immense distruzioni, sono riconducibili per diversi aspetti ai duri equilibri che le potenze vincitrici avevano imposto, all’indomani della Prima guerra mondiale (1914-18), alle potenze sconfitte, e in particolare alla Germania.
Le cause vere e proprie della guerra vanno tuttavia ricercate nella politica aggressiva ed espansionistica che la Germania nazista, l’Italia fascista e il Giappone imperiale misero in atto nel corso degli anni Trenta in Europa e in Asia.
Questa politica maturò senza che Gran Bretagna e Francia riuscissero a costruire una efficace strategia di contenimento della Germania hitleriana, la quale, con l’Asse Roma-Berlino (ottobre 1936), con il Patto anti-Comintern (novembre 1936) e con il Patto d’acciaio (maggio 1939) riuscì a rinsaldare definitivamente l’alleanza con l’Italia e il Giappone.
Caratteri essenziali del conflitto
La Seconda guerra mondiale fu una guerra totale ancor più della guerra del 1914-18.
Essa fu combattuta su tutti i continenti ‒per terra, in mare e nei cieli‒ con una spettacolare mobilitazione di uomini e mezzi.
Fu condizionata, e in ultima analisi decisa, dalla potenza industriale ed economica degli Stati belligeranti.
In essa giocò un ruolo essenziale la mobilitazione delle opinioni pubbliche attraverso forme diverse di propaganda, dalla stampa alla radio.
Due dati segnarono per molti aspetti un salto di qualità rispetto alla Prima guerra mondiale.
Il primo fu il coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto attraverso i bombardamenti aerei delle città, i rapidi spostamenti dei fronti, l’occupazione militare, la guerra partigiana.
Il secondo fu il netto carattere ideologico che la guerra venne ad assumere.
Essa, infatti, divenne assai presto una lotta all’ultimo sangue tra due mondi radicalmente contrapposti: quello delle potenze nazifasciste e del Giappone, decise a instaurare un nuovo ordine mondiale fondato sui principi della forza, della gerarchia e della razza, e quello delle potenze alleate, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.
(1 – segue)