Carne artificiale: i cartelli “coltivate ignoranza” sono una provocazione
Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in merito alle offese rivolte dai due parlamentari di +Europa, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, agli imprenditori agricoli
“Esporre dei cartelli con la scritta ‘coltivate ignoranza’ è una inaccettabile provocazione che offende 2 milioni di agricoltori italiani che tutti i giorni assicurano cibo al Paese con il loro lavoro”.
Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini (nella foto) in merito alle offese rivolte dai due parlamentari di +Europa, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, agli imprenditori agricoli della Coldiretti che manifestavano a Roma in occasione del voto finale della Camera sul disegno di legge che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali.
“I due parlamentari – riferisce la Coldiretti – hanno lasciato l’Aula dove erano in corso i lavori per scendere in piazza è mostrare i cartelli davanti ai manifestanti” .
“Una manifestazione regolarmente autorizzata che si è svolta in maniera assolutamente pacifica – sottolinea Prandini, – grazie agli uomini, alle donne e ai giovani della Coldiretti, i quali hanno lasciato le proprie aziende con l’obiettivo di festeggiare l’approvazione di una legge che va nell’interesse non solo dell’agricoltura italiana ma di tutti i cittadini di questo Paese. Chi chiede rispetto per le istituzioni deve essere il primo a rispettare i cittadini che manifestano liberamente”.
“Dinanzi a un comportamento che non fa certo onore al ruolo di parlamentare – continua Prandini – Coldiretti si riserva di tutelarsi in tutte le sedi”.
“Affidiamo la rappresentanza dei nostri diritti e dei nostri interessi alle persone che eleggiamo in Parlamento e ci aspettiamo – precisa Prandini – che esse ricoprano con onore l’incarico affidato e che non strumentalizzino mai le immunità di cui godono”.
“L’atteggiamento di Della Vedova e Magi tradisce le prerogative parlamentari trascendendo nell’insulto gratuito e provocatorio nei confronti di coloro che – conclude Prandini – non godono di tali prerogative”. (fonte Coldiretti)