scritto da Redazione Ulisseonline - 16 Febbraio 2025 10:55

Cava de’ Tirreni, a colloquio con Antonio Massa: “Definire subito proposte concrete, non promesse, da sottoporre ai cittadini nei programmi elettorali”

Servono fatti e non parole, specie quando queste ultime nascondono promesse come quelle dei marinai

Il viaggio di Ulisse online riprende oggi con una delle espressioni più genuine della società civile metelliana. Stiamo parlando del dottore Antonio Massa, cavese doc, specialista in Chirurgia e Ortopedia, Cavaliere del lavoro, per anni Dirigente medico del Civico Ospedale di Cava de’ Tirreni ed oggi in pensione dopo una vita completamente dedicata alla medicina.

 

 

“Noto un decadimento della vita sociale, commerciale e culturale della nostra città, così come in politica vedo una certa confusione, pochezza di idee e di progetti”

 

Non manca molto alla fine di questa consiliatura e quindi alle prossime elezioni per il rinnovo degli organi di governo municipale. Tenendo presente lo stato dell’arte della città e quello non particolarmente in buona salute del nostro Ente Comune, quali sono, come cittadino metelliano, le sue sensazioni al riguardo di questo prossimo appuntamento elettorale?

Una premessa è d’obbligo. Nella mia vita non mi sono mai occupato di politica. Sono stato sempre molto assorbito dalla mia professione e dalla famiglia. Questo però non vuol dire assolutamente disinteresse rispetto alle sorti del Paese e della nostra città. Tutt’altro. Diciamo che non ho seguito e non conosco le dinamiche politiche, sono per così dire a digiuno dei riti della politica, ma come qualsiasi altro cittadino ho subito le conseguenze della cattiva politica o ricevuto i vantaggi della buona politica. E come cittadino metelliano, in questo momento, rilevo in primis una situazione di estremo decadimento della vita sociale, commerciale e culturale della nostra città per cui, per quanto riguarda l’appuntamento elettorale, vedo una certa confusione, ma anche una pochezza di idee e di progetti.

C’è qualche indicazione che, da semplice elettore, vorrebbe dare ai partiti e, in generale, a quanti si accingono a prendere parte al prossimo agone elettorale locale?

Da medico penso che una volta definita la prognosi occorre pensare alla terapia più idonea. Ecco, con questo approccio, le indicazioni che in questo momento mi viene di dare ai politici sono quelle di definire in netto anticipo le proposte concrete da sottoporre ai cittadini nei programmi elettorali. Sottolineo proposte concrete, non promesse.

Si parla spesso di buon governo, ma secondo lei quali sono i requisiti che lo caratterizzano o, meglio, che lo potrebbero e dovrebbero caratterizzare?

Penso che parlare di buon governo a livello locale sia forse più semplice che a livello nazionale, in quanto le cose da fare possono essere direttamente apprezzate dai cittadini. Da qui la convinzione che il buon governo deve essere caratterizzato dalla concretezza. Poi, diamo per scontato che ci deve essere onestà, attenzione per i più deboli, rispetto delle regole, trasparenza…

 

 

“Il Sindaco? Puntare al massimo: deve essere una persona carismatica, competente, decisa e con una buona esperienza della macchina amministrativa”

 

Le idee, e quindi anche la politica, come suggeriva J.F. Kennedy, camminano sulle gambe degli uomini. Ecco, secondo lei quali dovrebbero essere i requisiti ideali per essere candidato a sindaco? E quale potrebbe essere l’iter migliore per arrivare alla scelta di un candidato sindaco?

Per quanto riguarda questa domanda, sinceramente posso definire, a mio modesto parere, la figura del candidato sindaco come di una persona carismatica, competente, decisa e con una buona esperienza della macchina amministrativa. Non è facile individuare una simile personalità? Certo, lo capisco perfettamente, ma nella vita come in politica bisogna comunque puntare al massimo. Per questo alcune possibili candidature, per quanto legittime, mi sembrano un tantino fuori luogo e pretenziose.

E per i candidati a consigliere comunale?

Per i candidati a consiglieri comunali e per gli assessori sono del parere che mai come adesso debbano essere espressione della vita sociale, ovvero professionisti, imprenditori, commercianti, impiegati, operai, e non solo e sempre i “soliti” politici che sono succeduti nelle amministrazioni precedenti. In merito, credo, che il sindaco eletto debba essere in grado, in piena autonomia, di avvalersi di figure capaci che possano rivestire la carica di assessore perché fare una squadra coesa e competente è il miglior viatico per una buona amministrazione.

 

 

“Le priorità sono la sicurezza, il sociale, la cultura, le frazioni e dotarsi di figure professionali capaci di intercettare fondi regionali, governativi ed europei”

 

Veniamo ai contenuti. Nel prossimo programma politico-amministrativo quali punti, diciamo almeno cinque, ritiene dovrebbero essere inseriti come indispensabili e prioritari?

I punti programmatici della futura amministrazione sono, a mio parere legati alle necessità del presente e nella prospettiva di sviluppo cittadino. Per questo penso che la priorità sia garantire sotto i diversi aspetti la sicurezza ai cittadini, in quanto questo è un bene primario e imprescindibile. Altra priorità è quella di assicurare la vivibilità che significa, nel suo insieme, avere servizi sociali all’altezza, promuovere la cultura nelle sue diverse declinazioni, garantire una viabilità e una mobilità urbana degno di una società civile. Tra le priorità, a mio modesto avviso, c’è la necessità di dare centralità alle frazioni metelliane, puntare alla loro riqualificazione e a dotarle di servizi di vario genere in quanto non devono ridursi a dormitori dimenticati bensì a realtà vive, attive e partecipi alla qualità della vita cittadina. A mio avviso, infine, c’è la priorità di dotarsi di figure professionali in grado di intercettare fondi, regionali, governativi ed europei, per realizzare progetti concreti e funzionali al benessere dei cittadini cavesi e allo sviluppo in prospettiva della città, in altre parole, ricevere finanziamenti da spendere bene e non, come a volte sembra succeda, senza particolare costrutto e raziocinio.

 

 

“La società civile, in questo momento, è chiamata a dare un contributo, anche se inesperta ma con la genuinità degli intenti”

 

In un simile contesto, lei ritiene che la società civile cavese, di cui lei stesso ne è espressione, stia assolvendo (se sì, come e in che misura) al suo dovere civico di contribuire alla crescita politica e civile della città?

Penso che in questo momento la città di Cava stia attraversando un momento difficile causato da politiche amministrative sbagliate e per questa ragione la società civile cavese è delusa, disorientata e disinformata e quindi ben vengano queste associazioni civiche fuori dai partiti che possano dare nuova linfa alla programmazione e alla risoluzione dei problemi di Cava. La società civile, in questo momento, è chiamata a dare un contributo, anche se capisco che ci possa essere una mancanza di esperienza politico-amministrativa compensata, però, dalla genuinità degli intenti.

 

 

“Negli ultimi decenni abbiamo avuto delle figure politiche inadeguate, ma non è solo colpa dei partiti e della politica, bensì anche della società metelliana che non ha dato il suo contributo”

 

In questi ultimi anni spesso si è parlato di civismo come risposta ai limiti dei partiti e alle difficoltà nel governo della città. Qual è la sua opinione al riguardo, soprattutto tenendo ben presente l’attuale realtà politica cittadina nel suo insieme?

Queste associazioni civiche possono sicuramente fungere da sprone dei partiti cittadini che negli ultimi decenni sono state tra i protagonisti, non i soli infatti, del decadimento della vita sociale e culturale di Cava in tutti i settori, mentre in altre realtà a noi vicine vediamo che si sta facendo un buon lavoro. Penso, inoltre, che negli ultimi decenni abbiamo avuto delle figure politiche inadeguate che hanno se non provocato quantomeno fatto poco per fermare questo degrado. Certo, non è solo colpa dei partiti e della politica, ma anche della società metelliana nel suo complesso che non ha saputo e/o voluto dare un apporto qualitativamente valido e necessario. In altri termini, ognuno di noi ha la sua dose di responsabilità ed è con questa consapevolezza che bisogna operare per contribuire al rilancio della nostra città.

Una domanda finale che è quasi un gioco. A suo avviso, qual è il possibile slogan per la prossima campagna elettorale nel quale i cavesi potrebbero meglio riconoscersi?

Non sono d’accordo con gli slogan elettorali perché penso che, per la maggior parte dei casi, sono impegni difficile se non impossibili da mantenere. Ripeto, sono per la concretezza che richiede fatti e non parole, specie quando queste ultime nascondono promesse come quelle dei marinai.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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