Cava de’ Tirreni, a colloquio con Adolfo Salsano: “Mi candiderei anche con Luigi Petrone, per il bene della città”
Salsano punta il dito contro coloro che ritiene siano i veri responsabili della farraginosità della macchina comunale, ovvero i dirigenti
Adolfo Salsano, 65 anni, vice ragioniere capo e responsabile settore impegni e spese del Comune di Salerno. Più volte nominato commissario ad acta per approvazione di documenti finanziari, presidente nucleo valutazione e controllo gestione comune di San Valentino Torio. Relatore su argomenti finanziari in convegni organizzati dall’ARDEL-ANCI. Due volte assessore al bilancio, programmazione economica, fondi europei al Comune di Cava de’ Tirreni. Dal 2020 presidente del Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni. Orgogliosamente figlio del partigiano Boris, alias Vincenzo Salsano, a 14 anni prese la prima tessera dell’allora FGCI e da allora è sempre stato un convinto e appassionato politico di sinistra o meglio un veterocomunista. Lo abbiamo intervistato partendo, come era d’uopo, dalla controversa approvazione del bilancio di rendiconto 2023/2025 e abbiamo esteso la chiacchierata, spaziando a tutto campo nell’attuale situazione politica metelliana. Sono parecchi gli spunti di riflessione che Adolfo Salsano ci ha offerto. Impossibile non notare come il “pasionario” della maggioranza servalliana, che non le manda mai a dire, questa volta sia ordinatamente rimasto nei ranghi della compagine e ne difenda a spada tratta l’operato, edulcorando in taluni casi realtà che sono ben diverse da quanto viene detto. Inoltre, Salsano punta il dito contro coloro che ritiene siano i veri responsabili della farraginosità della macchina comunale, ovvero i dirigenti. Infine, ha palesato pubblicamente il feeling e il forte legame con Luigi Petrone e il suo gruppo politico, sebbene siano all’opposizione.
Partiamo dall’approvazione del bilancio di rendiconto 2023/2025, avvenuta in maniera sofferta e con un ritardo di diversi mesi, senza contare l’ennesima bocciatura del Collegio dei Revisori dei Conti. Difficile vedere qualcosa di positivo in tutto ciò, eppure Lei ha affermato che è un bilancio lineare e che si sarebbe potuto approvare già mesi fa. Ci spiega meglio il Suo punto di vista?
Assolutamente sì. Confermo la correttezza e linearità di questo documento finanziario. Difatti sono convinto che è stato redatto rispettando tutti i principi fondamentali e che tale risultato poteva essere raggiunto mesi prima, visto che in gergo tecnico-contabile questo è un bilancio ingessato. Per capirci meglio, il 90-95% delle entrate copre spese fisse (contratti, noli, stipendi, contributi ecc.). D’altronde non poteva essere diversamente perché quello approvato è il primo bilancio dopo l’adesione al piano di equilibrio. In merito, poi, al parere non favorevole dei 2/3 del collegio dei revisori non posso fare altro che ripetere ciò che ho già detto in Consiglio comunale, ovvero che si sono lasciati condizionare dalle varie segnalazioni/minacce (inesistenti) fatte da parte dell’opposizione e da parte di qualche improvvisato e pseudo esperto di finanza pubblica. Tanto è vero che dopo pochi giorni si sono ravveduti e hanno espresso parere favorevole sulla salvaguardia e sull’equilibrio di bilancio. Delle due l’una, hanno sbagliato prima o dopo? Io sono straconvinto che si siano sbagliati prima, così come già avevano sbagliato in precedenza esprimendo parere non favorevole sul conto consuntivo, visto che sono stati smentiti, com’è stato ampiamente dimostrato in riferimento a quella passività potenziale che per loro sarebbe diventata debito fuori bilancio. Così non è stato visto che, come prevedevamo, è stata annullata dalla stessa società, facendo cadere automaticamente il presupposto per il loro voto negativo.
L’attuale Amministrazione era partita otto anni fa con grande slancio, soprattutto nel dare preminenza all’attività ordinaria. Ne aveva fatto il fiore all’occhiello. Poi si è persa per la strada e oggi, mentre la manutenzione ordinaria langue, di contro parla di progetti che dovrebbero cambiare l’aspetto della città proiettandola nel futuro. Ma i cittadini lamentano strade dissestate, illuminazione pubblica carente, marciapiedi impraticabili, verde pubblico incolto e tanto altro. Chiedono, insomma, una maggiore qualità della vita. Non può addebitarsi soltanto al deficit di Cassa questo gap. O no?
Il problema della manutenzione è, purtroppo, comune a tutti gli enti locali. Ma, nonostante le poche risorse disponibili, siamo riusciti ad assicurare il minimo garantito e le urgenze e, soprattutto, abbiamo posto le basi con l’approvazione di questo documento, e più ancora con una serie di operazioni concluse in modo favorevole, per chiudere l’esercizio 2023 con un risultato estremamente positivo, in modo da poter affrontare il prossimo anno con meno affanni e in tutta tranquillità. Intervenendo, soprattutto, su due punti fondamentali: manutenzione e servizi alla persona.
Cosa ritiene che siate riusciti a mantenere delle promesse fatte ai cittadini e in cosa pensa che siate venuti meno?
Sicuramente gran parte di quello che avevamo previsto nei due programmi elettorali è stato raggiunto. È innegabile il grande numero di interventi realizzati e in fase di ultimazione. L’unico neo, e non è poca cosa, è quello di non aver messo mano a una seria ristrutturazione della macchina comunale, cosa che ho più volte chiesto anche in Consiglio comunale. La nostra è lenta e a volte inefficiente rispetto ai problemi che assillano la città.
Passiamo a una domanda che interessa molti cavesi. Parcheggio San Francesco: era davvero il caso di far partirei lavori in concomitanza con quelli al Trincerone? I posti auto persi si stanno rivelando letali per diversi commercianti del Borgo Scacciaventi che stanno chiudendo i battenti. Per non parlare dei residenti che sono costretti a parcheggiare l’auto fin sopra i Cappuccini. Perché non si è dato vita a un piano sosta alternativo, nonostante le numerose richieste e gli appelli anche dell’opposizione?
Devo essere sincero, di quel problema non me ne sono occupato in prima persona. Comprendo, però, le enormi difficoltà che stiamo procurando. Tuttavia bisogna capire che delle volte si è costretti a fare dei sacrifici per non perdere finanziamenti importanti (come è avvenuto in questi caso). L’opera deve essere realizzata in un tempo specifico e quindi non poteva essere rimandata.
Parliamo di Luigi Petrone. Da più parti si levano voci di un suo avvicinamento alla maggioranza di Servalli e ciò viene attribuito anche, se non principalmente a Lei e al rapporto che vi lega. Cosa può dirci in merito?
Se vuoi, parliamo di Luigi Petrone che è un consigliere comunale e, insieme a Pasquale Salsano, porta avanti un progetto civico denominato “La Fratellanza”. Ebbene, al momento non mi risulta un avvicinamento (cosa che a me farebbe estremamente piacere) alla maggioranza. Noto con grande soddisfazione che da un bel po’ di tempo i due consiglieri, insieme a tanti iscritti, sono presenti su molte problematiche che attanagliano la città, sollecitandone la soluzione e, il più delle volte, offrendo degli spunti condivisibili. In poche parole, svolgono, secondo me, in modo corretto il ruolo di opposizione. A differenza di altri che si limitano solo a votare contro, (in maniera il più delle volte strumentale) loro stanno sul pezzo facendo quasi sempre delle proposte. Ecco, fanno, come si è soliti dire, un’opposizione costruttiva, con più proposte e meno proteste. In merito poi al mio rapporto con Petrone, posso dire che è nato questi due anni e mezzo fa (da quando svolgo il ruolo di presidente del consiglio comunale). Difatti io in precedenza non ho mai frequentato il famoso fra Gigino né la chiesa di San Francesco. Erano altri, ben noti a Cava de’ Tirreni, che hanno sfruttato la popolarità del frate per poi scendere dal suo carro per scopi personali/politici e questo soprattutto da quando il Petrone, legittimamente, si è proposto come candidato sindaco. Visto che mi viene chiesto, rispondo che io guardo con grande attenzione il lavoro di tale movimento civico. Li sto frequentando e, devo essere sincero, apprezzo il modo spontaneo e pulito di fare attività per la città.
Facciamo un gioco: chi vorrebbe intercettare dell’opposizione per traghettarlo in maggioranza e chi, invece, della sua compagine manderebbe volentieri alla minoranza?
Non mi è mai piaciuto fare il gioco della torre. Certo, farei volentieri a meno di persone che svolgono il ruolo di consigliere solo per fare incetta di incarichi o, peggio, per realizzare aspirazioni personali, mentre prenderei in maggioranza chi, seppur non sempre in maniera condivisibile, si impegna per risolvere i problemi della città. Per accontentarvi, visto che volete qualche nome, farei entrare in maggioranza Petrone, Pasquale Salsano e perché no, anche Murolo visto che più volte ha contribuito alla redazione di delibere consiliari dando il proprio contributo. Vorrei concludere con un’osservazione: che ad oggi faccio difficoltà a distinguere tra chi sta in maggioranza e chi sta in opposizione, visto che il più delle volte gli attacchi più duri provengono proprio dalla maggioranza.
A più riprese ha chiesto un cambio di passo all’Amministrazione. In una nostra precedente intervista di circa un anno e mezzo fa Lei disse: “Dobbiamo guardarci negli occhi, fare un esame di coscienza e capire se per il bene della città è consigliabile continuare o tornare alle urne”. Vi siete guardati, poi, negli occhi e avete parlato di ciò che è meglio per Cava e i cavesi? Perché resta in maggioranza anche se non c’è stato il cambio di passo da Lei vivamente richiesto?
Giusta osservazione. Ho fatto quella dichiarazione alla vigilia dell’adesione al piano di riequilibrio. Dopodiché ci siamo guardati negli occhi e insieme abbiamo deciso di completare questo iter per poi mettere mano a un sostanziale cambiamento, sia con una rivisitazione delle deleghe, che con una riorganizzazione della macchina comunale. Ora i tempi sono maturi, inevitabilmente, se si vuole bene a questa città, bisogna agire in tal senso. Soprattutto in questo ultimo periodo abbiamo dovuto constatare enormi ritardi e, soprattutto, mille difficoltà per raggiungere gli obiettivi previsti. Come ho già più volte detto, i dirigenti sono pagati per risolvere i problemi, non per crearli. Fortunatamente abbiamo tantissimi dipendenti su cui si può fare affidamento. Ecco, bisogna dare più visibilità a chi veramente porta avanti gli uffici.
Lei, sempre in quell’intervista, dichiarò che avrebbe appoggiato senza problemi un governo di salute pubblica, ovvero un progetto civico che vedeva partecipi anche figure di opposte posizioni politiche e fece il nome di Fabio Siani sindaco, magari con l’appoggio di Vincenzo Servalli. E’ ancora di quell’idea? In fondo, Fabio Siani, ha seguito il Suo consiglio, sostenendo nell’ultima intervista a noi rilasciata, l’idea di una aggregazione civica che vada oltre i partiti.
Su quello che deve essere di Cava, ho le idee abbastanza chiare. In verità, non ricordo quell’intervista. Non mi lascio condizionare dai partiti, anche se ne faccio parte e ne riconosco la loro importanza. In merito a Siani, riconfermo che è una persona perbene, sicuramente all’altezza e qualificata per svolgere il ruolo di candidato sindaco ma, come lui ce ne sono tanti altri che hanno i requisiti giusti per esserlo. Penso all’assessore Garofalo, allo stesso Petrone e perché no, anche al sottoscritto.
Si candiderà alle prossime elezioni amministrative? Con Luigi Petrone, ovviamente, come Lei più volte ha dichiarato pubblicamente.
È prematuro parlare di una mia candidatura. Come dice lo stesso Pasquale Petrillo “in politica un anno è un secolo”. Certo, se mi venisse chiesto, e soprattutto se mi venisse offerto un ruolo che più mi appartiene, e cioè quello finanziario, potrei valutare e quindi accettare di far parte di una squadra. Perché no, anche con Petrone.
Grande Presidente !!!! Avanti a tutta forza e perchè no, pensi ad una eventuale candidatura a Sindaco, i cittadini saranno entusiasti.