scritto da Eugenio Ciancimino - 21 Ottobre 2017 12:16

Un Rosatellum per venditori di cappelli

foto Angelo Tortorella

La scheda unica prevista dal Rosatellum bis per il maggioritario ed il proporzionale è la chiave di volta che consente di raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo.

E’ un modo fuorviante di misurare la reale volontà dell’elettore il cui voto espresso per il candidato del collegio uninominale concorre anche all’elezione di altri a lui  sconosciuti o non graditi inclusi nel listino dei nominati. A ben vedere si tratta di un’idea ingannevole per l’elettore ed agevole per le formazioni politiche che possono contare sui notabilati locali forti per clientela o per radicamenti territoriali.

In questo senso il candidato del collegio uninominale funge da specchietto per le allodole al fine acchiappare consensi scavalcando la forza delle opinioni o annullando l’urto delle contestazioni sociali. Si capisce la convergenza di PD, FI. Lega ed AP, i più attrezzati di personale legato alle istituzioni ed ai centri di potere locali. Viceversa, il segno unico per un voto indifferenziato non premia i partiti che hanno forti identità e frena l’ascesa di quelli motivati da proteste e da istanze di cambiamento, difficilmente configurabili nell’ambito di un sistema di relazioni e poteri consolidati.

Sono annoverabili nel primo gruppo FdI, Mdp e le altre sigle della galassia della sinistra per i quali le prospettive di rappresentanza sono legate al dosaggio di alleanze o desistenze concordate nei singoli collegi uninominali. E questo è uno dei temi che animeranno le cronache in preparazione delle consultazioni di primavera.

Nel secondo gruppo è riconoscibile il M5S le cui quotazioni insidiano il primato che intendono contendersi il Pd ed il sodalizio FI/Lega: competitori alternativi nella corsa a Palazzo Chigi ma convergenti nell’idea di far partire con handicap il terzo concorrente. Perciò, alla logica matematica su cui si fonda il principio dell’equazione che traduce le volontà reali in seggi effettivi è stata preferita la pratica discount del “paghi uno e prendi due”, sia pure nel senso rovesciato. Perché, nel caso del Rosatellum, sono i venditori di cappelli a beneficiarne.

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