Qualche giorno fa un madre ammalata di cancro, rendendosi conto di essere giunta al termine del suo cammino terreno lascia al figlio piccolo un libro che dovrà essergli regalato per ogni anno successivo alla sua morte.
L’eredità: quella cosa per la quale famiglie intere terminano di essere tali per diventare campi di battaglia.
Cosa lascio a chi verrà dopo di me?
Il gesto di questa madre verosimilmente ci indica che è la capacità di sognare e di interpretare la storia l’eredità essenziale che permette alle persone di fare della propria vita un’esperienza unica e irripetibile.
La Chiesa sta vivendo il tempo del Sinodo… per molti non vuol dire nulla anche perché non siamo più in una società marcatamente cristiana, benché le radici della nostra cultura e storia lo siano. Il sinodo è quello stile del camminare insieme che la Chiesa si vuole dare per poter rispondere con strumenti e linguaggi adatti ad una domanda che le appartiene e che connota la sua propria identità: come raccontare in un mondo che cambia il Vangelo?
Ritengo che al di là di questo avvenimento, che indubbiamente aiuterà la Chiesa ad essere ancora più attenta ai segni dei tempi, dovremmo chiedere a noi stessi cosa ne abbiamo fatto del nostro cristianesimo: e questa è una bella domanda!