scritto da Nino Maiorino - 03 Ottobre 2021 09:55

Berlusconi al Quirinale?

foto tratta da profilo FB

Nel precedente articolo del 28 settembre abbiamo esaminato i profili di tutti i possibili candidati al Quirinale, auspicando che Sergio Mattarella torni sulla sua decisione di andarsene in pensione.

Di tutti i candidati indicati in precedenza, nessuno si è autocandidato, almeno ufficialmente; l’unico ad averlo fatto è Silvio Berlusconi il quale da tempo sta tessendo una trama che, a suo parere, dovrebbe portarlo al Quirinale.

Ora, quindi, parliamo di Berlusconi.

Lasciamo perdere l’età, degna di rispetto e considerazione, e ci dispiace degli acciacchi che lo affliggono, tanti veri, qualcuno forzato per evitargli l’onta di partecipare agli ultimi processi ancora pendenti a suo carico, relativi ad argomenti a dir poco sconvenienti.

Tant’è che i Magistrati che lo stanno giudicando, hanno proposto di sottoporlo a visita medica e ad una perizia psichiatrica: probabilmente quest’ultima richiesta non è giustificata, ma fa comprendere tante cose.

La Carta Costituzionale prevede caratteristiche precise per le alte cariche dello Stato, prima delle altre quella di Presidente della Repubblica.

Infatti l’art. 54 recita: “-Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le Leggi. -I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

È fin troppo facile giudicare il Cav. Berlusconi come un personaggio indisciplinato che non ha sempre osservato la Costituzione e le Leggi; chi non ricorda, ad esempio, che incitava i cittadini a non pagare le tasse, a non rispettare le leggi che riteneva ingiuste.

Parlare dell’ “onore” di Berlusconi è un puro eufemismo, si può dire che egli si sia ricordato dell’onore solo quando i Magistrati hanno proposto di sottoporlo a perizia psichiatrica: “L’ipotesi di sottopormi a una ampia e illimitata perizia psichiatrica da parte del Tribunale -ha scritto- …è lesiva della mia storia e della mia onorabilità”.

D’altra parte, onore a parte, non ha tanta credibilità, perché sono evidenti e dimostrati i legami con la malavita organizzata: aveva assunto lo stalliere Vittorio Mangano (poi condannato all’ergastolo e dopo poco tempo morto), ed è amico intimo di Marcello Dell’Utri che con la Mafia risulta avere ben consolidati rapporti: queste cose che non diciamo solo noi, ma le hanno dette e scritte giornalisti molto vicini a lui, come, ad esempio, Emilio Fede, in una conversazione registrata il data 22 luglio 2014, riportata da “Il Fatto Quotidiano”.

“In una conversazione registrata di nascosto dal suo personal trainer, l’ex direttore del Tg4 parla dei rapporti tra il fondatore della Fininvest, Dell’Utri e Cosa nostra. E ai Pm di Palermo racconta di un incontro durante il quale l’ex Cavaliere raccomandò al suo braccio destro, ora in carcere per concorso esterno, di “ricordarsi” della famiglia del mafioso all’epoca detenuto e sotto interrogatorio”.

Emilio Fede fu ancora più esplicito: “La storia di Berlusconi? Mafia, mafia, mafia. Sosteneva la famiglia Mangano”. E questa deposizione Emilio Fede la fece nel corso di un interrogatorio da parte di Antonino Di Matteo e Roberto Tartaglia nel precedente mese di maggio: non occorre ricordare chi sia Di Matteo, collaboratore di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

L’art. 54 della Costituzione parla di cose scomode: fedeltà, disciplina, onore, concetti desueti di cui sembra smarrito il senso.

Tutti “hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”; i “cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore. Il verbo ‘affidare’ ha un valore profondo: implica fiducia nelle persone a cui ‘affidiamo’ le nostri sorti, la libertà, la giustizia, l’economia, la salute, il futuro dei figli, il destino del Paese. Sono parole semplici e gravi che, col riferimento alla disciplina, evocano comportamenti dignitosi, rigorosa osservanza di norme e regole; e con il riferimento all’onore coinvolgono il profondo della persona. Il giuramento, previsto dalla Costituzione stessa per il Capo dello Stato e Ministri, rafforza il vincolo coinvolgendo la coscienza, e dunque la persona nella dimensione pubblica e privata”.

E come non ricordare le battutacce, le barzellette sconce, le volgarità indirizzate a personaggi di grande levatura politica e morale (la “culona” Merkel), le corna che in tanti casi ha sfoderato.

Vien da dire che il Cavaliere, ora aspirante a diventare Capo dello Stato, sembra più un personaggio da avanspettacolo, esperienza che egli stesso non ha mai nascosto.

L’eventuale elezione di Berlusconi al Quirinale potrebbe essere considerata un affronto per l’intero popolo italiano, gran parte del quale non lo accetterebbe per tutte le motivazioni che abbiamo ricordato e tante altre che tutti conoscono.

Basta solo ricordare, oltre ciò che abbiamo già detto, feste e festini che per poco non ha organizzato nei palazzi pubblici.

E ci sarà pure una ragione se anche la moglie legittima, Veronica Lario, dopo 27 anni di matrimonio, pubblicamente lo mise alla gogna con una accorata lettera inviata a “La Repubblica” il 31 gennaio 2007, nella quale denunciava i viziacci del marito e le sue varie cadute di stile; successivamente l’avrebbe definito un “malato”.

Per fare una cosa tanto eclatante vuol dire che anche lei non ne poteva più delle malefatte del marito; ci chiediamo quante altre al suo posto, nella situazione di sposa “dorata”, avrebbero avuto il coraggio di denunciare pubblicamente il marito.

E chi non ricorda la predilezione di questo signore per le giovanissime, a volte minorenni, che lo portò a partecipare al 19° compleanno della bella ragazza napoletana Noemi Letizia, che egli giustificò nebulosamente come visita alla famiglia in virtù di una vecchia amicizia, oppure la questione di Ruby che egli accreditò come la nipote di Mubarak, quella Ruby rubacuori per la quale oggi è ancora pendente un processo.

In conclusione, riteniamo che se Berlusconi venisse eletto Presidente, certamente non sarebbe il miglior Presidente che la nostra Repubblica avrà avuto, e certamente non potremo paragonarlo a quelli che pure non hanno brillato, ma certamente non per mancanza di dignità e onore.

Se Berlusconi verrà eletto al posto di Mattarella, sarà il Presidente solo di quella risicata minoranza che rappresenta, e il Parlamento, eleggendo, non farà una cosa saggia, aggiungerà alla sacca delle cose negative pure questa.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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