scritto da Angela Senatore - 20 Giugno 2021 12:24

Salerno Letteratura Festival, inizio da Nobel con la scrittrice Olga Tokarczuk

Si potrebbe definire un inizio da Nobel quello di venerdì sera della Nona Edizione del Salerno Letteratura Festival, inaugurato con l’incontro con il Premio Nobel per la Letteratura 2018, la scrittrice polacca Olga Tokarczuk, condotto da Matteo Cavezzali e con la partecipazione di WlodekGoldkorn, uno dei massimi esperti di letteratura mitteleuropea oltre che grandissimo critico letterario.

Arrivata in Italia, in automobile, mezzo di locomozione adatto a riscoprire la lentezza del viaggio, la scrittrice ha dialogato e raccontato la sua idea di movimento, inteso anche come fluidità delle identità e delle classificazioni, di tutela dell’ambiente, di attenzione per gli ultimi, per chi non ha voce, ha parlato della sua teoria della eccentricità intesa come “centralità della periferia” ossia di quel posto dove le idee girano, si trasformano, vivono, in contrapposizione al centro dove solo si definiscono e restano statiche, condizione percepita come negatia.

Il suo libro “I vagabondi”, pubblicato da Bompiani editore nel 2019 ma edito per la prima volta nel 2007, fa riferimento, nel titolo originario ad una setta di cristiani eretici russi. Gli adepti di questa setta pensavano fosse indispensabile essere sempre in movimento perché quando ci si ferma, si apre la porta al Male. Per la scrittrice si tratta di una metafora della condizione umana in generale alla quale dunque è connaturata la libertà di movimento. Forse perché, svela la scrittrice nel corso della sua intervista, negli anni del Comunismo, ciò che le è maggiormente pesato è stata la assenza di libertà, intesa non come censura del pensiero (avendo pubblicato il primo libro dopo la caduta della dittatura non l’ha sperimentata direttamente) bensì come condizione di prigionia, impossibilità di movimento, iconicamente rappresentata dal divieto di detenere un passaporto. Valvola di sfogo era rappresentata dalla letteratura, unico spazio di libertà, materializzantesi in una sconfinata dote di traduzioni.

Al tempo stesso, la scrittrice ci mette in guardia da una eccessiva mobilità, ne L’anima smarrita, il protagonista, continuamente affannato da impegni quotidiani, semina la sua anima e si chiude in casa nella speranza che torni. Trama quasi profetica rispetto al lock down che abbiamo vissuto, Olga Tokarczuk ci sprona: “Perché pensare di tornare alla normalità’? Perché non pensare di cogliere l’occasione per una riflessione profonda su una nuova normalità?”

Dopo questa partenza vivace, il Festival de “Le occasioni”, come si intitola in omaggio a Montale, è continuato ieri stasera con un parterre straordinario che si è diviso tra la Corte Interna del Convitto Nazionale, la Chiesa della Addolorata, il Museo Diocesano, il Duomo, Largo Barbuti e la Corte Interna della Guardia di Finanza dove si sono alternati,  tra gli altri, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Paolo Nori, i cinque finalisti del Premio Strega, Alessandro Baricco ma anche Sabina Guzzanti e Marisa Laurito.

Oggi 20 giugno, la giornata si aprirà alle ore 18.45 presso la Corte interna Convitto nazionale con Maria Luisa Iavarone e Nello Trocchia, autori di Il coraggio delle cicatrici. Storia di mio figlio Arturo e della nostra lotta (UTET) con laconduzione di Generoso Picone, storia vera di Maria Luisa, la madre di Arturo. Alla stessa ora, nella Corte interna della Guardia di Finanza, Fernanda Alfieri, presenta Veronica e il diavolo. Storia di un esorcismo a Roma (Einaudi), romanzo storico sulla storia di Veronica Hamerani, la sua possessione diabolica e il suo esorcismo. La ritroviamo alle 20:30, Fernanda Alfieri, all’ Addolorata insieme a Paola di Nicola, consulente giuridica della Commissione d’inchiesta sul femminicidio e su ogni altra forma di violenza contro le donne, a discutere di violenza e della abrogazione del c.d. delitto d’onore.Sulla stessa onda, da non perdere, alle 19 l’appuntamento per i giovani, ma anche per gli adulti, al teatro del Convitto nazionale, con Carolina Capria e Mariella Martucci e il loro Femmina non è una parolaccia (Marietti Junior).

Le occasioni non finiscono qui ma proseguono con gli incontri con, per citarne alcuni,.Chiara Francini, Francesca Mannocchi, Dacia Maraini, Matteo Cavezzali co-direttore del Festival che presenterà il suo SupercamperUn viaggio nella saggezza del mondo (Laterza).

Da segnalare infine la presenza alle 22 al teatro del Convitto nazionale, di Pier Bruno Cosso, autore diSolo danni collaterali (Marlin), romanzo ispirato a una storia vera, quella di un medico di famiglia ingiustamentetravolto da una indagine giudiziario dalla quale si sente perseguitato.

Insomma, il festival continuerà fino al 26 giugno, le occasioni ci sono, per coglierle basta scaricare il programma sul sito https://www.salernoletteratura.com/ e prenotarsi sul sito https://www.azzurroservice.net/.

Giornalista pubblicista, collabora con Ulisse online dal 2021 occupandosi principalmente della pagina culturale e di critica letteraria. È stata curatrice della rassegna letteraria Caffè letterari metelliani organizzata da Ulisse online e IIS Della Corte Vanvitelli e ha collaborato con Telespazio in occasione del Premio Com&te. È da maggio 2023 responsabile della Comunicazione di Fabi Salerno. Abilitata all’esercizio della professione forense, lavora in una delle principali banche italiane con specializzazione nel settore del credito fondiario.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.