Salerno, il TAR dà ragione all’Ausino nel contenzioso con il Comune di Giffoni Sei Casali
All’Ausino erano stati richiesti quasi 75 mila euro di canone per tutti i tratti di sottostrada attraversati dalle condotte acquedottistiche
Interessante sentenza della sezione di Salerno del Tribunale Amministrativo (TAR) su una vicenda che vedeva coinvolto come ricorrente l’Ausino.
Questa la vicenda oggetto del contendere.
Il comune di Giffoni Sei Casali nel maggio 2015 deliberò il regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione. Da qui la richiesta all’Ausino Spa del pagamento, per l’anno in corso, del canone per tutti i tratti di sottostrada attraversati dalle condotte acquedottistiche per una somma pari ad euro 74.350,50.
Ad ogni modo, l’Ausino spa, difeso dall’avvocato Francesco Accarino, ricorse al TAR Salerno, chiedendo l’annullamento del regolamento comunale e della relativa richiesta del quibus.
A propria difesa l’Ausino sostenne che la disposizione regolamentare che imponeva il pagamento del canone anche al gestore dell’acquedotto era in contrasto con la gratuità della concessione prevista nella nell’atto di affidamento da parte dell’Autorità d’Ambito Sele, ma anche con il Codice della strada. La previsione comunale, infatti, ignorava a parere dell’avvocato Accarino la particolare attività svolta dai gestori di servizi pubblici ed estesa non solo alle occupazioni di demanio pubblico e di suolo stradale, ma anche alle opere esterne alla sede stradale. Infatti l’uso e la manutenzione delle reti non intralcia la circolazione dei veicoli sulle strade, garantendo l’accessibilità delle fasce di pertinenza della strada.
Lo scorso 16 marzo il TAR Salerno ha emesso la sentenza accogliendo la tesi dell’Ausino e ha accolto il suo ricorso ritenendolo fondato.
La morale? I Comuni, e gli enti pubblici in generale, quando si tratta di tassare per rimpinguare le loro anemiche casse, non guardano in faccia a nessuno e, se il caso, si vestono da vampiri. Per fortuna, ricordando la celebre frase “ci sarà pure un giudice a Berlino”, nella vicenda dell’Ausino che abbiamo raccontato un giudice c’è stato, ma a Salerno.