Contro il dilagante fenomeno dei furti che ha colpito la città, soprattutto nelle frazioni, si sono creati spontaneamente gruppi di cittadini “vigilantes” che ogni sera fanno delle “passeggiata di controllo” in diverse zone del territorio.
Questo perché la gente è stanca di vivere in perenne allarme ed esasperata ha deciso di scendere direttamente in campo per riportare nelle proprie case la tranquillità che la città di Cava, pesantemente colpita dai furti e dai tentativi di effrazione, ha perso. Una soluzione certamente estrema e non ottimale per tutte le conseguenti problematiche del caso.
Animati da buone intenzioni e sicuramente fondamentali per il monitoraggio del proprio territorio, arrivando in stradine e valloni noti soltanto a chi è del luogo, stanno effettuando un “controllo di vicinato” attraverso gruppi WhatsApp autogestiti. E’ una sorta di patto solidale tra vicini di casa, che dà informazioni e possibili allarmi attraverso tempestive segnalazioni.
Tuttavia, il fatto che siano gruppi spontanei e senza alcun controllo e supervisione, ma anche se alcuna specifica competenza e addestramento, si stano verificando episodi spiacevoli e preoccupanti. Nel mirino di questi controlli stanno finendo normali cittadini che nulla hanno a che vedere coi loschi figuri che stanno ripulendo le abitazioni cittadine. E così, dopo il racconto del grande spavento preso da un gruppo di musicisti l’altra sera che, mentre si stavano recando a suonare a una festa, si sono ritrovati accerchiati da alcune persone che stavano facendo la ronda e che, insospettiti per il loro carico di strumenti, li hanno rincorsi prendendo a calci e pugni la loro automobile, anche ieri sera ci sono state diverse segnalazioni di persone ritrovatesi “vittime” di questi controlli che sfociano troppo facilmente nella violenza senza fondamento.
E’ il caso di un uomo residente a Sant’Anna che, mentre si recava a piedi a casa da lavoro, è stato circondato da un gruppo di persone che, con parole per nulla gentili, volevano sapere chi fosse e gli hanno chiesto di mostrargli i documenti. Secondo alcune informazioni la persona nel parapiglia è caduta escoriandosi un braccio. Sempre ieri, da alcuni racconti che non è stato possibile verificare, un paio di tipi sospetti sono stati avvicinati e, sembra, malmenati in altre zone della città.
E’ una situazione esplosiva, una bomba ad orologeria, quella che si è creata, che va fermata dalle Forze dell’Ordine, le uniche ad avere titolo e mezzi per agire, intervenendo sulle situazioni segnalate.
L’auto-organizzazione tra vicini, fondata su una rete di conoscenza e fiducia, per controllare l’area intorno alle proprie abitazioni è sicuramente un buon disincentivo per i topi di appartamento, ma occorre che questa attività legittima di vigilanza del proprio abitato si limiti alla tempestiva segnalazione alle autorità di eventuali individui o situazione sospette e non vada assolutamente oltre.
In conclusione, limitarsi a dire che “le ronde non si devono fare” serve a poco per chi ha perso la pace nella propria abitazione da settimane. Sarebbe opportuno, al contrario, cercare di instaurare, nei limiti del possibile e della legge, un forma di coordinamento di questi gruppi di vedette del territorio, insomma di cittadini attivi che fanno controllo di vicinato, con l’attività costante di vigilanza e controllo del territorio effettuato dalle Forze dell’Ordine.
2/7/19 – brava, ben detto. Speriamo che non siano parole al vento. NM