Cava de’ Tirreni, rischio paralisi per l’Azienda Speciale Consortile (ASCCCA): si dimettono tre membri del CDA. Sul bilancio 2024 pesa il giallo del fondo di dotazione
Non è ancora chiaro quando l’ASCCCA entrerà realmente in funzione, nonostante le previsioni operative già nel 2024

Ancora nubi sul futuro dell’ASCCCA, l’Azienda Speciale Consortile per i Servizi sociali Cava-Costa d’Amalfi. Tre membri del Consiglio di Amministrazione (Manuela Cocurullo, Andrea Gatto, Gaia Onorato), espressione del territorio costiero, si sarebbero dimessi in questi giorni, facendo di fatto decadere l’intero CDA presieduto dal cavese Napoleone Cioffi. La notizia, ancora priva di conferma ufficiale, se suffragata aprirebbe un nuovo fronte critico sulla governance dell’Azienda che al momento si trova in una fase decisiva: l’approvazione del bilancio 2024.
Sul documento contabile pende però un macigno: il fondo di dotazione. L’atto costitutivo firmato davanti al notaio da quattordici sindaci, con il quale si impegnavano a sottoscrivere complessivamente circa 650.000 euro, non coincide con gli atti approvati nei rispettivi Consigli Comunali. Solo il Comune di Positano ha recepito in Consiglio il medesimo testo sottoscritto davanti al notaio. Una discrasia che apre scenari delicati perché, di fatto, i sindaci con la loro firma si sono esposti personalmente nei confronti dell’Azienda, pur in assenza del necessario avallo formale da parte dei rispettivi enti.
Proprio per superare questa criticità, è allo studio l’approvazione di un nuovo statuto da parte dei quattordici Consigli Comunali dell’Ambito, che prevedrebbe l’abbattimento del fondo di dotazione a una cifra simbolica, pari a circa 25.000 euro complessivi. Una soluzione che consentirebbe di sanare l’irregolarità e di riportare la governance dell’Azienda all’interno di un quadro normativo coerente e formalmente legittimo.
Ad aggravare la situazione, le dimissioni della vicepresidente dell’ASCCCA, la sindaca di Praiano, Anna Maria Caso, avvenute già nel mese di febbraio. In assenza del CDA, resta in carica il presidente dell’Assemblea dei Sindaci, ovvero il primo cittadino di Ravello, Paolo Vuilleumier. Ma anche qui si apre un nodo cruciale: lo statuto dell’Azienda non prevede una scadenza del mandato del presidente dell’Assemblea, un’anomalia da sanare quanto prima, magari con una nuova votazione davanti al notaio, che potrebbe addirittura rendere nulli gli atti fin qui adottati, dal momento che ogni carica elettiva, secondo norme imperative, deve prevedere un inizio e una fine.
Nel frattempo, non è ancora chiaro quando l’ASCCCA entrerà realmente in funzione, nonostante le previsioni operative già nel 2024. E a pesare sull’incertezza vi è anche la questione dei residui attivi presenti nel bilancio del Comune di Cava de’ Tirreni – attualmente in piano di riequilibrio finanziario – che dovrebbero transitare nel bilancio dell’Azienda Speciale. Anche su questo aspetto regna il silenzio, contribuendo a un quadro di incertezza e opacità che rischia di minare alle fondamenta la nascita stessa dell’ASCCCA.
Un progetto ambizioso, quello dell’Azienda Consortile, che avrebbe dovuto garantire servizi sociali integrati per l’intero ambito, ma che oggi appare paralizzato da problemi statutari, vuoti di governance e con opacità finanziarie.