Cava de’ Tirreni, Rifondazione Comunista e Partito Comunista sul sigaro toscano: “A rischio i posti di lavoro”
Cava de' Tirreni, Rifondazione Comunista e Partito Comunista sul sigaro toscano: "A rischio i posti di lavoro"
“L’Unione Europea è risaputo, cosi come strutturata, è in mano alle banche e non faccia gli interessi dei lavoratori europei. Noi Comunisti lo denunciamo da tempo, infatti in questi giorni abbiamo una conferma su quanto potrebbe accadere allo stabilimento di “Sigaro Toscano” di Cava de ‘ Tirreni. Dopo la chiusura dell’ex Manifattura Tabacchi, la Manifattura “Sigaro Toscano” è uno degli ultimi stabilimenti attivi sul territorio cavese, una fabbrica storica che, da oltre 100 anni, fa parte della nostra realtà sociale, dando lavoro a tantissime famiglie cavesi”.
Principia così il comunicato stampa congiunto della Sezione “Antonio Gramsci” del Partito Comunista di Cava de’ Tirreni e del Circolo cavese “Francesco Gagliardi” del Partito della Rifondazione Comunista sulla minaccia di chiusura della Manifattura Tabacchi metelliana che produce il sigaro toscano.
“Che cosa sta accadendo? -si chiedono i comunisti nel comunicato- L’UE sta per aumentare le tasse e bloccare/ridurre la produzione dei prodotti aromatizzati, quindi ne consegue che la produzione di punta dello stabilimento di Cava de’ Tirreni “il sigaro” è sotto attacco. Anche la fabbrica di Lucca sarebbe interessata con una ricaduta generale su circa 380 dipendenti con un indotto di 2.500 tra coltivatori e addetti”.
“La scusa dei tecnocrati europei -si legge ancora- è quella secondo la quale, in una recente relazione della Commissione, c’è stato un aumento del 10% dei volumi di vendita di questi prodotti in più di cinque Stati membri e, nel complesso, nell’Ue, i prodotti del tabacco riscaldati hanno superato il 2,5% delle vendite totali di prodotti del tabacco: in realtà vi è un’operazione di riduzione della produzione nel nostro paese con una dismissione verso altri siti. La proposta sarà ora sottoposta al parlamento europeo e poi dopo la pubblicazione gli stati membri avranno un anno per recepirla”.
“Anziché trovare altre soluzioni -denunciano i comunisti cavesi- l’Europa dei banchieri, di questi “imbecilli consapevoli”, usa la scusa del proibizionismo stile anni 20 (che rischia di trasformarsi in un regalo per il mercato nero del tabacco) per fare gli interessi dei pochi: un aiuto alla delocalizzazione visto anche la situazione del Gruppo Maccaferri e l’idea di mercato globale propria dell’AD del gruppo Montezemolo”.
“Invitiamo i lavoratori, le forze sindacali, gli amministratori e i nostri concittadini, già cosi colpiti nelle proprie attività e in difficolta economica per l’inflazione, a mobilitarsi contro l’ennesimo tentativo di desertificazione industriale: Non possiamo perdere nemmeno un posto di lavoro! Chi ha responsabilità se le assuma, ora e subito, domani potrebbe essere troppo tardi!”