Cava de’ Tirreni, riequilibrio finanziario: quand’è che Servalli e i suoi si ridurranno lo stipendio?
E’ da mesi che si parla di bilanci in rosso del Comune di Cava de’ Tirreni. Da un po’ di riequilibrio finanziario. E finanche di buoni propositi da parte del sindaco Servalli e della sua maggioranza.
Vero è che di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’inferno. Tuttavia, spiace constatare, ancora una volta, come alle chiacchiere dei nostri amministratori comunali e ai buchi nel bilancio non corrispondono i fatti. Al momento, sono stati chiamati a rispondere dei conti in rosso solo i cittadini-contribuenti cavesi. Dai parcheggi alle tariffe sportive, da quelle per l’asilo comunale alla mensa, e così via.
Con il riequilibrio finanziario, se Servalli e i suoi, riusciranno a deliberarlo, si prospettano altri sacrifici per i cavesi. Nel frattempo, il Comune sta vendendo tutto il suo patrimonio immobiliare per fare cassa.
Questi i fatti.
Ci si aspettava, vista la delicatezza della situazione, che ci fosse almeno un segnale di contenimento della spesa. Macché, sembra proprio che da questo orecchio Servalli e i suoi non ci sentano affatto.
La riprova viene dalla delibera, approvata ieri dalla Giunta comunale, con cui sono stati prorogati gli incarichi di posizione organizzativa. Peccato. Era questa l’occasione per dare un segnale alla città. Ad esempio, con la riduzione di almeno la metà di questi incarichi.
Sia chiaro, con il risparmio ottenuto non è che si sarebbe risolto il disavanzo dell’Ente. Magari!
Sarebbe stato comunque il segnale di un atteggiamento più accorto e parsimonioso da parte dell’Amministrazione comunale.
Non solo. Poteva essere anche letto come un gesto di solidarietà con i cittadini. Tartassati più del dovuto negli ultimi mesi e prossimi a dover compiere altri sacrifici.
Oddio, il risparmio ottenuto poteva comunque essere utilizzato per dare una ritoccata alla segnaletica stradale. Ripulire di erbacce il cimitero. Sistemare qualche marciapiede sconnesso. Asfaltare una delle tante strade malmesse, soprattutto nelle frazioni.
Ad onor del vero, un segnale ancora più significativo potrebbe essere dato dal sindaco Servalli e dai suoi assessori. E a scalare anche le indennità percepite da tutti gli incarichi politici dei rappresentanti del Comune metelliano nei consorzi, nelle società, negli enti, ecc. Un’auto-riduzione di un terzo, ma anche del venti per cento, delle indennità da loro percepite a favore delle casse del Comune, sarebbe per davvero apprezzata dai cavesi.
Questo sì che sarebbe un bel gesto di solidarietà, di condivisione. Anche di responsabilità e di decoro. Servalli e i suoi ne acquisterebbero quantomeno in autorevolezza e credibilità.
Detto ciò, una piccola annotazione politica va fatta alla delibera sul rinnovo degli incarichi di posizione organizzativa. Balza agli occhi l’assenza dell’assessore Del Vecchio di Italia Viva.
A quanto si mormora, non essendoci una dichiarazione ufficiale, sembra che l’assenza sia dovuta alla contrarietà di Italia Viva, cui Del Vecchio appartiene, al rinnovo automatico di tutti gli incarichi. In pratica, trapela che Italia Viva abbia da tempo richiesto una drastica riduzione del numero degli incarichi.
Per evitare la rottura politica traumatica con un voto contrario in Giunta, Del Vecchio ha preferito assentarsi.
Sarà per davvero così? In altre parole, Italia Viva è dell’opinione che il risanamento del Comune metelliano passa anche per la riduzione della spese e la lotta agli sprechi laddove possibile?
Sembrerebbe di sì, stando anche all’intervento fatto dal suo leader Antonio Barbuti nell’ultimo Consiglio comunale.
Per ora, però, sono solo voci, per quanto insistenti.
Vedremo gli sviluppi.
Certo, se questa versione non sarà smentita da Italia Viva o quantomeno non ci sarà una precisazione chiarificatrice, vorrà proprio dire che, in questa maggioranza già traballante, bolle altro in pentola.
Non resta che attendere.