Cava de’ Tirreni, il prossimo voto sul bilancio: le sabbie mobili di Servalli o Barbuti for sindaco?
Nella serata di oggi il Consiglio comunale metelliano approverà alcuni argomenti essenziali per arrivare alla quadratura dei conti. Parliamo
Quest’oggi siamo al 15 settembre, termine ultimo per l’approvazione del bilancio preventivo comunale. Nella nostra città, a riprova di come i conti siano in rosso, questa data sarà abbondantemente superata.
Nella serata di oggi il Consiglio comunale metelliano approverà alcuni argomenti essenziali per arrivare alla quadratura dei conti. Parliamo della nuova convenzione della Metellia, che porterà in dote altri quattrini spremuti agli automobilisti cavesi. Ed il Piano di alienazione degli immobili di proprietà comunale, aggiunto di corsa all’ordine del giorno. Per farla breve, continuiamo a vendere pure i “gioielli di famiglia” nel disperato tentativo di far uscire dal coma finanziario il nostro Comune.
Ad ogni modo, non ci dovrebbero essere problemi in Consiglio. Tutti gli argomenti dovrebbero passare con il voto di una ritrovata maggioranza, nonostante le fibrillazioni di Italia Viva sulla gestione cimiteriale della Metellia.
A quanto si mormora, nella stessa serata o immediatamente nei giorni successivi, la Giunta è nelle condizioni di poter approvare lo schema di bilancio preventivo per l’anno in corso. Poi, toccherà al Collegio dei Revisori dei Conti dare il proprio parere, quindi, dopo il passaggio in Commissione, il bilancio dovrebbe essere approvato finalmente in Consiglio comunale. Per la fine di questo mese o al più ai primi di ottobre. Ben oltre la data del 15 settembre fissata dal Governo.
Oddio, non sarà questo la fine del mondo. Basti dire che entro il 31 luglio scorso andava obbligatoriamente approvata la delibera per la salvaguardia degli equilibri di bilancio che ad oggi il nostro Comune ancora non ha approvato. Il Prefetto di Salerno, invece di incalzare i nostri amministratori, si è limitato, in data 11 agosto, ad una blanda e generica nota circolare in cui ricordava a tutti i sindaci della provincia questo adempimento.
Così va il mondo… perdete ogni speranza…
Detto questo, la domanda che molti si pongono è se in Consiglio comunale metelliano ci sono i numeri per approvare il bilancio.
Sembrerebbe di sì. Certo, sul tappeto restano le fortissime fibrillazioni e le durissime accuse del capogruppo consiliare di Italia Viva Antonio Barbuti sulla gestione del servizio di pubblica illuminazione.
Barbuti ha chiesto senza giri di parole la rescissione del contratto e la fine del subappalto. E non ha nascosto di essere molto contrariato dall’inerzia del sindaco Servalli.
Cosa succederà adesso visto che la gestione del servizio di pubblica illuminazione incide fortemente sui conti in rosso del nostro Comune? Si troverà un onorevole accordo? In caso contrario, quale sarà la posizione di Barbuti e di Italia Viva sul bilancio?
Il voto favorevole di Barbuti sul bilancio senza significative novità sulla gestione della pubblica illuminazione rappresenterebbe per lui una capitolazione, una sconfitta politica senz’appello. Non solo. il leader cavese di Italia Viva verrebbe definitivamente risucchiato nelle sabbie mobile della politica di Servalli.
Il voto contrario di Barbuti è tuttavia da escludere. Sarebbe la logica conclusione della sua denuncia, ma non è nel suo stile. Chi lo conosce, sa che Barbuti cerca sempre la mediazione, il compromesso, di evitare irrimediabili rotture.
Tuttavia, con i suoi j’accuse, Barbuti si è spinto troppo in avanti per tornare indietro.
E’ possibile quindi che Italia Viva resti in maggioranza ma si asterrà sul bilancio. In questa eventualità, il terremoto politico ci sarebbe comunque. Il bilancio non potrebbe passare con le conseguenze facilmente immaginabili. L’attuale maggioranza ne uscirebbe devastata. Più di quanto non lo sia già.
In conclusione, la posta in gioco per tutti è altissima.
A giocarsi l’ultima chance di essere un possibile, prossimo candidato a sindaco, è proprio Antonio Barbuti. La scelta da compiere è tra quella di affondare con questa maggioranza fallimentare o di proporsi come punto di riferimento di una possibile alternativa.
In altri termini, la scelta, forzando un po’ i termini della questione, è tra una sua probabile fine politica o un possibile Barbuti for sindaco.
Vedremo. Nella speranza che non finisca a tarallucci e vino, come la politica ci ha da tempo abituato. E a Cava più che altrove.