scritto da Carolina Milite - 11 Aprile 2025 08:20

Cava de’ Tirreni, il Consiglio comunale ha discusso la ridefinizione del Piano Paesaggistico Regionale

Il territorio metelliano è soggetto dal 1987, come ha spiegato l’assessore Santoro, a un P.U.T. che si attiene a una cartografia del 1954 e che di fatto ha bloccato lo sviluppo cittadino, trasformando il territorio in un museo

foto Aldo Fiorillo

Passi concreti per rimuovere i vincoli paesaggistici che tengono in ostaggio da mezzo secolo i cittadini di Cava de’ Tirreni. E’ quanto auspicano tutti i cavesi a seguito di quanto è stato discusso e deliberato dal Consiglio comunale che si è riunito in  convocazione straordinaria per discutere della ridefinizione del Piano Paesaggistico Regionale (PPR).

A richiedere la discussione consiliare sull’argomento sono stati i consiglieri Luigi Petrone, Adolfo Salsano, Pasquale Senatore, Pasquale Salsano e Danilo Leo.

Il Comune di Cava de’ Tirreni è incluso nel Piano Urbanistico Territoriale (P.U.T.) dell’area sorrentino-amalfitana. L’assessore all’Urbanistica, Lorenzo Santoro, si sta adoperando affinché in Regione venga recepita l’istanza metelliana di non sottostare agli stessi vincoli di territori geograficamente vicini, ma sostanzialmente differenti e ha presentato al Consiglio comunale una proposta di delibera affinché il Consiglio comunale prenda atto e approvi il documento “richiesta di partecipazione al processo di pianificazione: ricognizione delle aree vincolate, modifica dell’ambito di paesaggio n. 27 e, contemporaneamente, il consesso cittadino faccia richiesta alla Regione Campania di avviare una reale e fattiva partecipazione, da parte di tutti i soggetti interessati (pubblici e privati), alla fase di formazione del redigendo PPR con particolare riferimento al territorio di Cava de’ Tirreni

Il territorio metelliano è soggetto dal 1987, come ha spiegato l’assessore Santoro, a un P.U.T. che si attiene a una cartografia del 1954 e che di fatto ha bloccato lo sviluppo cittadino, trasformando il territorio in un museo.

“Siamo qui per riappropriarci della nostra città e cercare di non farci più gestire da forze estranee – ha affermato Santoro – Il Piano paesaggistico ha costretto Cava a non poter usufruire di una serie di leggi e agevolazioni. E’ un piano datato che sminuisce il valore del paesaggio. Cambiare i vincoli paesaggistici, modificarli. Dal Consiglio comunale deve partire unanime questa richiesta alla parte politica. Tutto è bloccato a Cava, dal sottotetto alle strade, ai parcheggi interrati”.

A turno hanno preso la parola diversi consiglieri comunali per esporre il proprio pensiero. Luigi Petrone si è particolarmente infervorato nello spiegare la necessità affinché si sia compatti e uniti nel presentare alla Regione tale problematica.

Raffaele Giordano, con veemenza e intensità ha sottolineato come la questione sia vissuta da decenni dai cittadini sulla propria pelle. “La legge num. 36/87 è stata una boiata – ha asserito – che ha ingessato e discriminato Cava de’ Tirreni. Non abbiamo nulla a che fare né con la Costiera Amalfitana, né coi Picentini. Non metto in dubbio le buone intenzioni degli amministratori che si sono succeduti negli ultimi quarant’anni anni, ma non hanno ottenuto alcun risultato. Sia la destra che la sinistra hanno avuto nel corso del tempo una favorevole filiera istituzionale, bisognava fare qualcosa, ma non è stato così. Mi spiace che queste considerazioni vengano fatte soltanto ora, a ridosso delle elezioni regionali”.

Italo Cirielli ha auspicato che la delibera di oggi non sia soltanto una testimonianza d’intenti, ma abbia un seguito poiché, ha evidenziato, la politica ha il dovere di dare risposte concrete.

Luca Narbone ha ricordato che il P.U.T. non era al passo con i tempi già nel 1987 ed è frutto di scelte scellerate che hanno colpito i cittadini.

Pasquale Senatore ha in più di un intervento rammentato ai presenti che l’uscita dal P.U.T.  non cambia la sorte delle case abusive. Non risolve il problema e che se qualcuno ha fatto presagire questo, ha sbagliato.

Infine il sindaco Vincenzo Servalli ha dichiarato: “Dobbiamo dialogare con la Regione per ridefinire in alcune zone il vincolo paesaggistico, principalmente in quelle collinari, nei limiti del possibile, senza fare promesse che non possiamo mantenere. Sono cambiati i governi nazionali nel corso degli anni, ma il tema dell’apertura di un nuovo condono non è proprio in discussione. Con la ridefinizione si può aprire alla possibilità di ridefinire qualche irregolarità. Noi ci siamo per la battaglia”.

La proposta di delibera è stata approvata dal Consiglio comunale all’unanimità.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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