scritto da Pasquale Petrillo - 23 Febbraio 2023 10:54

Cava de’ Tirreni, il Collegio dei revisori traccia la linea del Piave contro la sciatteria di Servalli & C.

Appare grave e preoccupante, infatti, proprio quanto emerge dall'attenta lettura di questo verbale. A destare inquietudine più che altro

foto Aldo FIorillo

Il parere non favorevole, espresso dal Collegio dei revisori alla proposta di delibera sul piano di alienazione degli immobili del Comune di Cava de’ Tirreni per l’anno in corso, è di sicuro significativo e rilevante.

Tuttavia, non è neanche di particolare gravità. Nel senso che, tutto sommato, fa parte della corretta dinamica tra l’attività di verifica economico-finanziario compiuta dal Collegio e quella degli organi politici comunali.

Non convince affatto, però, il chiarimento che nella giornata di ieri si è tentato di dare della vicenda da Palazzo di Città. Al contrario, esso piuttosto costituisce un motivo in più per approfondire, parola per parola, quanto verbalizzato dal Collegio dei revisori.

Appare grave e preoccupante, infatti, proprio quanto emerge dall’attenta lettura di questo verbale. A destare inquietudine più che altro sono, per così dire, il contesto e le modalità in cui matura il parere dei revisori.

L’impressione, ma è molto più di un’impressione, è che il nuovo Collegio dei revisori abbia preso atto di avere a che fare con un ente pubblico dove la sciatteria amministrativa la fa da padrona. Da qui, l’esigenza di mettere subito in chiaro che certe situazioni non intende affatto tollerarle.

Per dirla tutta, il Collegio dei revisori ha lanciato un chiaro e inequivocabile segnale. Una sorta di altolà. Ha tracciato per così dire una linea del Piave da non superare. Su cosa? La regolarità gestionale e la corretta applicazione delle norme.

Sin dalle prime battute del verbale, infatti, il Collegio dei revisori evidenzia che la delibera in questione manca dei prescritti pareri di regolarità tecnica e contabile.

E’ questa una circostanza di particolare gravità.

Il fatto che poi la delibera sia stata ritirata non attenua la rilevanza dell’accaduto. Non a caso, essa è stata comunque posta all’ordine del giorno di una seduta consiliare. E trasmessa al Collegio per il parere. A maggior ragione, questo è sintomo di disordine amministrativo. La predisposizione corretta degli atti è, sia chiaro, il presupposto per la buona amministrazione. E’ il primo e il più elementare dei requisiti.

In un successivo passaggio, il Collegio dei revisori -al quale nel corso dei lavori perviene una nuova versione della proposta di deliberazione- evidenzia un altro aspetto grave. Verbalizza che, tra le altre cose, le modifiche apportate “non sono state sottoposte preliminarmente all’organo esecutivo dell’Ente”, ovvero alla Giunta.

Non andiamo oltre, per non tediare i lettori.

Diamo solo una scansione temporale assai significativa. Il Collegio dei revisori inizia la seduta alle 9,55 dell’altro ieri. Alle 10,28 riceve la comunicazione da parte del Presidente del Consiglio di ritiro della proposta di deliberazione. Ciononostante, il Collegio ha comunque voluto esprimere il suo parere non favorevole.

Per farla breve, il Collegio poteva e forse doveva soprassedere all’esame della proposta di delibera appena ritirata. Al contrario, ha voluto comunque esaminarla e verbalizzare le proprie valutazioni.

Ha voluto così dare il segnale cui accennavamo prima. Di fatto, però, ha inteso anche assestare uno schiaffo sonoro al Presidente del Consiglio, al Segretario generale, alla dirigenza comunale, agli organi politici.

Come dicevamo, è una sorta di avvertimento. Da oggi il Piave non si passa più. Dove il Piave sta per il rispetto delle regole. In breve, un’attività gestionale e amministrativa conforme alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti.

Forse, dopo tanta colpevole e sospetta trasandatezza, a Palazzo di Città è arrivato chi almeno tenterà di mettere un po’ d’ordine. Per il rispetto delle procedure. Per garantire trasparenza. Insomma, per una compiuta osservanza della legge.

Era ora.

clicca qui per leggere il verbale del Collegio dei revisori

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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