Cava de’ Tirreni, ex Mediateca: il futuro tra la proposta Gambardella e le scelte di Lorena Iuliano
L'avvocato Gambardella punta a trasformarla in sede universitaria. L'obiettivo è quello di rendere "alla città un servizio di qualità rivolto
E’ dell’altro ieri la proposta del consigliere comunale (di maggioranza o di opposizione?) Gaetano Gambardella di una riflessione circa il destino dell’ex Pretura o ex Mediateca che dir si voglia.
L’avvocato Gambardella punta a trasformarla in sede universitaria. L’obiettivo è quello di rendere “alla città un servizio di qualità rivolto al giovani e un punto di ritrovo per la popolazione studentesca universitaria”. Da qui la richiesta di una riflessione politica “prima di riproporre un bando rivolto a privati che riduca il bene ad un semplice struttura di somministrazione di bevande ed alimenti”.
Una proposta più che condivisibile. Non sappiamo se sarà effettivamente praticabile l’affidamento della struttura ad una Università, ma il punto centrale è che non va data ai privati. In questo caso, infatti, il suo destino sarebbe quello di diventare solo una struttura ricreativa (se va bene) senza alcun orizzonte culturale. Peggio ancora, senza alcun ritorno in termini di immagine e di promozione della nostra città.
Questo, ovviamente, non per un contrarietà contro l’iniziativa privata. Tutt’altro. Il nodo centrale è che qualsiasi privato non può che far quadrare i conti. Da qui la necessità di mettere in campo attività produttive di reddito, anche se a scapito della qualità e/o dei contenuti culturali. A meno che il privato non decida di realizzare un’impresa a perdere. Contro natura, però. Economicamente, ovviamente. Contraria, cioè, alle leggi del mercato e dell’imprenditoria. La breve storia dell’ex Mediateca, d’altronde, testimonia ciò in modo incontrovertibile.
Ecco perché la sua destinazione, al contrario, deve restare pubblica, quali che siano le attività che sarà chiamata ad ospitare.
D’altro canto, forse è ora il momento propizio per un ripensamento sul futuro dell’ex Mediateca. Le condizioni finanziarie, a quanto pare, sono in netto miglioramento. Si è venduto di tutto di più e si sono scorticati a dovere i contribuenti cavesi. In altri termini, dopo tanto sfascio, l’Amministrazione Servalli può cominciare a dare qualche segnale di ricostruzione. Partendo proprio dalla cultura, negletta e abbandonata come non mai nella nostra città in questi ultimi anni. E l’occasione la dà proprio la destinazione da dare all’ex Mediateca.
Alla luce di ciò, sarebbe proprio il caso che l’assessore comunale al patrimonio Lorena Iuliano, donna colta e intelligente, avesse un ripensamento in tal senso. Ora o mai più. Se prima non c’erano le condizioni, ora sembra, contrario, che ci siano. Ecco perché la Iuliano può e deve compiere una riflessione coraggiosa sul futuro della Mediateca. Le scelte dettate dll’emergenza finanziaria del Comune potrebbero e dovrebbero essere riposte nel cassetto.
Per la Iuliano, e non solo, potrebbe essere questa un’occasione storica. Potrebbe rivelarsi la promotrice di un nuovo corso. Magari anche valorizzando al meglio le entrature nel mondo accademico dell’ex assessore alla cultura, il consigliere Armando Lamberti. Chi meglio di lui può favorire proficue relazioni, in primis con l’Università di Salerno?
In conclusione, dopo aver devastato la nostra città peggio di quanto avrebbero fatto gli unni, sarebbe significativo che nel segno di una donna, in questo caso la Iuliano, ripartisse la ricostruzione culturale e socio-economica nella valle metelliana.
Insomma, auspichiamo questo positivo segnale di cambio di marcia. Ci sarebbe, è vero, ancora tanta strada da fare. Liberandole, innanzi tutto, dalle macerie di questi ultimi anni. Almeno, però, metteremmo un punto fermo al decadimento progressivo e finora inarrestabile di questa nostra città.