Cava de’ Tirreni: Edmondo Cirielli, Nunzio Senatore, il gossip e il coraggio delle proprie opinioni
E, anche in questa sede, rinnoviamo a Nunzio Senatore l'invito a inviarci un articolo da pubblicare avente come tema la nomina della compagna del viceministro Cirielli. Nello stesso tempo, può inviare articoli da pubblicare al nostro giornale quando vuole
“Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia”. A dirlo è stato un grande della cultura, Pier Paolo Pasolini.
La citazione mi è venuta in mente l’altro ieri quando il vicesindaco di Cava de’ Tirreni, Nunzio Senatore, mi ha mandato un messaggio whats app allegando un link di un articolo di giornale. Per la precisione di Dagospia. Riguardava il viceministro Edmondo Cirielli, la cui compagna era stata nominata Capo della Segreteria Tecnica del Ministro della Salute.
Una notizia che, in verità, avevo già letto il giorno prima su Il Fatto Quotidiano. Niente di straordinario. Si tratta di una nomina fiduciaria di staff del Ministro. E, particolare non trascurabile, l’interessata ha i titoli professionali.
Insomma, siamo quasi a livello di gossip. Tuttavia, potrebbero essere eccepiti eventuali motivi di opportunità politica. Basta argomentare con intelligenza e competenza. Senza cadere nella volgarità rancorosa.
Il vicesindaco Senatore ha accompagnato l’invio con un messaggio all’apparenza innocuo ma nella sostanza provocatorio: «Ci starebbe un bell’articoletto de ‘la finestra sul cortile’ o è inopportuno?».
No, caro Vicesindaco, non è affatto inopportuno se non si vuole fare gossip bensì, come dicevo prima, argomentare bene sotto il profilo dell’opportunità politica, senza per questo scadere nella villania astiosa. Non solo. Cirielli non ha bisogno di sicuro della difesa di Ulisse on line. Sa farlo da solo e ha già egregiamente provveduto in tal senso.
Per questo, la mia risposta, da direttore di una rivista web, è stata immediata, ovvero che poteva scriverlo lui, incoraggiandolo a tirar fuori gli attributi. Sì, perché bisogna avere il coraggio intellettuale di esprimere apertis verbis il proprio pensiero, senza nascondersi dietro i piloni dei nostri portici.
A maggior ragione questo vale per un politico. Anzi, per il numero due dei cittadini cavesi. Noi glielo avremmo pubblicato senza problemi. Siamo un giornale pluralista. Ospitiamo chiunque, senza alcuna censura. A patto che ci sia rispetto per la dignità delle persone.
E, anche in questa sede, rinnoviamo a Nunzio Senatore l’invito a inviarci un articolo da pubblicare avente come tema la nomina della compagna del viceministro Cirielli. Nello stesso tempo, può inviare articoli dove esprimere le sue opinioni su qualsiasi altro argomento. Lo pubblicheremo senza problema alcuno. Così come, invece di declinare gli inviti, siamo sempre disponibili ad intervistarlo. Su tutto. In tutto. E sempre. Per noi, sarebbe un onore ed un piacere. A prescindere dalla condivisione o meno delle sue opinioni.
Detto questo, vorremmo ricordare a Nunzio Senatore che questo giornale cerca, per una scelta editoriale e di civiltà politica, di sviluppare ragionamenti politici.
Allo stesso tempo, non siamo tra quei giornalisti che si limitano a fare i microfonisti. Abbiamo una nostra visione. Formuliamo delle valutazioni. Abbiamo il coraggio intellettuale di assumerci, apponendo la nostra firma, la responsabilità per quello che scriviamo e asseriamo. Abbiamo la libertà di scegliere gli argomenti da trattare e come trattarli per un motivo molto semplice: non siamo nel libro paga di nessuno. Non di questa Amministrazione comunale. Non di Cirielli. E neanche di un partito o di uno schieramento o di un potentato economico. Siamo da questo punto di vista dei privilegiati. Ognuno di noi ha di che vivere. A prescindere da tutto e da tutti. E per questo sappiamo anche pagarne il prezzo eventuale. Un privilegio che ci consente, però, di non subire intimidazioni e neanche provocazioni.
Non siamo, però, un giornale da gossip e dintorni, caro Nunzio Senatore. Altrimenti avremmo fatto altri tipi di pulci. Avremmo chiesto quali professionalità potevano contare quasi tutti i nominati dello staff di questa Amministrazione comunale di cui è il Vicesindaco. Potevamo disquisire sulle altre nomine e sulla consistenza dei relativi curriculum, dall’ASI all’Ausino. Avremmo potuto ricamare sulle coppie familiari che siedono in Consiglio comunale a presidio del posto di assessore. Avremmo potuto suonare la carica su quanti, ex staffisti, stazionavano o ancora stazionano nelle stanze del Comune, a fianco di quella del Sindaco e della Segretaria generale, a scapito di ogni norma di legalità e di rispetto della privacy cui hanno diritto i cittadini cavesi.
Nomine tutte legittime, per carità. Così come quella della fidanzata di Cirielli. Tant’è che il nostro giornale ha valutato e continua a valutare questa Amministrazione comunale e i suoi componenti per altro. Per la protervia politica e l’incapacità amministrativa. Per l’azione gestionale fallimentare e per i conti comunali in rosso pagati dai contribuenti cavesi.
Finiamola qui.
Restiamo in attesa, tuttavia, degli scritti di Nunzio Senatore da pubblicare. Questa città non è mai stata moribonda come adesso. Vivacizziamola un po’ con un dibattito politico di qualità. Almeno su Ulisse on line.
Ha sbagliato il vice sindaco, non doveva rivolgersi a voi. Non solo perché doveva sapere che vi offriva una grande opportunità di metterlo alla berlina, che è stata prontamente colta da voi, ma non doveva porla, perché anche i giornalisti, seppur seri e professionalmente capaci, sono uomini che hanno un loro orientamento politico è che mettono in campo non appena si presenta l’occasione. Poi oggi diversamente dal passato queste cose anche se si facevano, non avendo allora come oggi, valenza penale, si aveva però una valenza di opportunità politica che frenava queste scelte. Oggi purtroppo alla luce di tante nomine familiari, sembra quasi normale che le mogli, le compagne e perché no le amanti,anche se con requisiti, a nominarle. Niente di illegale ma quale messaggio si manda ai ragazzi e ragazze che vedendo queste nomine si convincono ancora di più che per arrivare a certi posti, bisogna avere un santo o un compagno o un amico in paradiso.