scritto da Pasquale Petrillo - 18 Luglio 2024 12:20

Cava de’ Tirreni, domani Gianpio De Rosa sarà eletto alla guida di Fratelli d’Italia

Da un lato apre al civismo visto come un interessante valore aggiunto, salvo poi affermare che esso non deve essere un "ostacolo alla formazione di un’alleanza di matrice politicamente chiara e riconoscibile dall’elettorato". Ragionamento che non fa una grinza, ma che di fatto chiude al civismo

“A tre settimane da oggi, io mieterò il mio raccolto. Immaginate dove vorrete essere, perché così sarà! Serrate i ranghi! Seguitemi! Se vi ritroverete soli, a cavalcare su verdi praterie col sole sulla faccia, non preoccupatevi troppo, perché sarete nei Campi Elisi, e sarete già morti! Fratelli! Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità!”.

Chi non conosce questo breve ma intenso e incisivo discorso di incitamento alle truppe romane prima della battaglia iniziale nel colossal Il Gladiatore, pronunciato  da Massimo Decimo Meridio, comandante dell’esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell’unico vero imperatore Marco Aurelio? clicca qui

E poi l’iconica frase, sempre affidata alla profonda ed inimitabile voce di Luca Ward, doppiatore di Russel Crowe: “Al mio segnale, scatenate l’inferno” clicca qui.

Vi state chiedendo dove voglio andare a parere rievocando l’epicità del film di Ridley Scott. E’ presto detto. Queste scene cinematografiche memorabili mi sono venute alla mente nel leggere il documento politico-programmatico di Gianpio De Rosa, che domani sarà nominato dall’assemblea cittadina di Fratelli d’Italia quale leader del partito a Cava.

Non ce lo vedete a Gianpio nei panni del Gladiatore mentre saluta i suoi con due impegnativi sostantivi: Forza e Onore? Capisco e convengo. Ed  è meglio così, anche perché non vorrei inimicarmi l’avvocato Alfonso Senatore, il quale ha la pretesa di avere lui il copyright gladiatorio.

Scherzi a parte, il documento del nostro Gianpio è una gladiatoria chiamata alle armi. Quelle della politica, ovviamente. E’ una gragnola di slogan, una sequela di buon propositi, una sfilza di obiettivi. Non mancano le contraddizioni. Da un lato apre al civismo visto come un interessante valore aggiunto, salvo poi affermare che esso non deve essere un “ostacolo alla formazione di un’alleanza di matrice politicamente chiara e riconoscibile dall’elettorato”. Ragionamento che non fa una grinza, ma che di fatto chiude al civismo, buono per essere asservito ma non con pari dignità politica.

E’ questo un elemento di chiarezza. E, al momento, per quello che si vede in giro, De Rosa ha ragione e dalla sua ha la realtà dei fatti. In ogni caso, tradotto significa che i civici di Siamo Cavesi sono accettati solo se organici sic e simpliciter al centrodestra. In altre parole, il civismo ha spazio se si irreggimenta. Anzi, qualcuno potrebbe dire, che il civismo per Fratelli d’Italia ha spazio se entra in caserma. Nella speranza che alle porte non siano incise le parole del Sommo Poeta: «Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate».  Ad ogni modo, se questo vale per Siamo cavesi, una realtà politica consolidata, figuriamoci per gli altri.

In tutta onestà, questo passaggio è quello più significativo e importante del documento politico. A Gianpio De Rosa va dato atto di aver espresso e messo nero su bianco una linea politica. Non è poco. Per questo, in tutta onestà, gli facciamo i complimenti. Era ora che nella nostra città Fratelli d’Italia esprimesse con chiarezza la propria linea politica. Poi, si può essere d’accordo o meno. E’ tutto legittimo. Da oggi, però, nessuno può contestare al partito leader della coalizione di centrodestra di essersi dato con nettezza un preciso indirizzo politico. Chiaro e inequivocabile.

Per il resto che dire? Non c’è una parola sulla pochezza dell’attuale Amministrazione comunale. Vero è che il partito cavese della Meloni questo lo ha detto e ripetuto più volte. Noi, tuttavia, siamo dell’opinione che ripetere il giudizio negativo su Servalli e soci dovrebbe essere un mantra. Non fosse altro per evitare equivoci e malignità. Allo stesso tempo, capisco certe difficoltà, avendo invitato il sindaco Servalli a parlare, tanto da inserirlo persino nel manifesto tra gli interventi (sic!). Anche in questo caso, siamo dell’opinione che ribadire la posizione su Servalli e i suoi sarebbe tornato utile per fugare dubbi, sospetti e cattiverie spicciole.

A Gianpio De Rosa e a Fratelli d’Italia formuliamo i nostri auguri, nella speranza che siano protagonisti nel rilancio della nostra città e non nell’affossarla definitivamente.

Noi ci speriamo. Certo, le perplessità e i timori non mancano. C’è un passaggio del documento di Gianpio De Rosa sul quale mi sento vicino a San Tommaso nella sua santa incredulità. E’ quando il nostro afferma che “non abbiamo posizioni precostituite, né ne avremo”.

Ottimo proposito, ma sarà proprio così? Forse. Mi auguro di avere anch’io uno che, come Gesù fu per San Tommaso,  mi dicesse: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”.

Sarebbe bello, ma ora davvero pretendo troppo!

 

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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