Cava de’ Tirreni, ammanchi di cassa: l’opposizione si rivolge al Prefetto
L'opposizione invia la nota anche all’Ispettorato generale di finanza della Ragioneria generale dello Stato presso il MEF, al Presidente della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali presso il Ministero dell'Interno, alla Sezione regionale campana di controllo della Corte dei Conti, e per conoscenza ai parlamentari salernitani del centrodestra
All’indomani della seduta della Commissione Controllo e Garanzia riguardante il presunto ammanco di circa 2 milioni di euro nelle casse del Comune di Cava de’ Tirreni, gli esponenti del centrodestra metelliano hanno inviato una nota al Prefetto di Salerno, nonché all’Ispettorato generale di finanza della Ragioneria generale dello Stato presso il MEF, al Presidente della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali presso il Ministero dell’Interno, alla Sezione regionale campana di controllo della Corte dei Conti, e per conoscenza ai parlamentari salernitani del centrodestra, chiedendo che venga sottratta agli organismi comunali ordinari la competenza a gestire i servizi finanziari dell’ente per affidarla a soggetti esterni incaricati dalle autorità amministrative in indirizzo.
Un passo importante quello del centrodestra metelliano, atto anche a chiarire la propria posizione a chi li ha accusati di stare in silenzio e di non prendere una posizione netta di distacco dai fatti gravissimi che si sono consumati a Palazzo di Città.
“Agli inizi dello scorso mese di dicembre si è manifestato un grave caso di ingenti ammanchi di denaro dalle casse del Comune di Cava de’ Tirreni– affermano nel documento inviato al Prefetto Annalisa Della Monica, Italo Cirielli, Bruno D’Elia, Raffaele Giordano, Marcello Murolo, Vincenzo Passa, Pasquale Senatore – Trasferimenti irregolari di somme, protrattisi per anni, pari a circa 2 milioni di euro, con almeno cento mandati di pagamento emessi in favore di soggetti terzi in assenza di titolo giustificativo”.
I consiglieri proseguono: “E’ verosimile cha quanto sta emergendo possa incidere sulla veridicità e, dunque, sulla regolarità degli atti di bilancio adottati dall’ente dall’inizio delle illegittime distrazioni nonché sui provvedimenti finanziari attuali e di quelli a venire. Sembra infatti, ad una prima analisi, che i trasferimenti siano stati effettuati utilizzando prevalentemente somme giacenti anche da più di dieci anni su svariati capitoli di bilancio a titolo di residui passivi, senza che vi fosse più alcuna necessità al riguardo. In sostanza, dunque, i residui passivi utilizzati avrebbero dovuto essere da tempo cancellati, ma non lo sono stati, nonostante i riaccertamenti annuali previsti dalla legge e quello straordinario effettuato in sede di redazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato dal Consiglio Comunale e dalla sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti”.
Si arriva poi al centro nevralgico della nota inviata al Prefetto su cui si basa la legittima richiesta dell’opposizione consiliare metelliana: “Non è improbabile che l’incresciosa vicenda possa inficiare anche la regolarità del piano di riequilibrio, minandone addirittura le fondamenta, laddove adottato sulla base di numeri che nella realtà potrebbero rivelarsi inesatti o comunque su rilevazioni contabili che stanno svelandosi nel complesso inaffidabili. Come rappresentanti dell’opposizione consiliare avvertiamo il dovere di investire le autorità amministrative sovracomunali in indirizzo, deputate per legge al controllo amministrativo e finanziario dell’ente locale, affinché vengano assunte le consequenziali determinazioni tese a garantire la correttezza degli atti di bilancio del nostro Comune, specie di quelli da adottarsi per il prosieguo della consiliatura; correttezza che per le ragioni spiegate appare non più assicurabile dal medesimo personale interno, politico e gestionale, sotto il cui governo si sono ciclicamente consumate le gravi irregolarità sopra descritte”.
“In tale contesto – scrivono i rappresentanti del centrodestra – non sembra smodata la richiesta di valutare l’opportunità di sottrarre in via prudenziale agli organismi comunali ordinari, perlomeno nelle more delle pendenti indagini giudiziarie, la competenza a gestire i servizi finanziari dell’ente e a proseguire nei controlli interni indirizzati a individuare i mandati di pagamento irregolari (dei quali andrà appurato, oltre il numero, la natura e i destinatari effettivi), per affidarla a soggetti esterni incaricati dalle autorità amministrative in indirizzo”.
Il dado è tratto. Il momento è delicatissimo e forse è questa l’ora più buia per l’Amministrazione comunale e per la città di Cava; l’opposizione ritiene che non vi siano più i margini per proseguire e chiede che venga staccata la spina alla comatosa maggioranza politica.
Il quadro che hanno descritto della situazione rende bene l’idea della decisione presa.
Restiamo ora in attesa di sapere cosa deciderà il Prefetto.