La testimonianza di una signora che ha accompagnato la propria madre over 80 per la seconda dose di vaccino: due ore e mezzo all’aperto e al freddo di questa insolita primavera
Il Centro vaccinale di San Francesco di Cava de’ Tirreni, dove essenzialmente vengono vaccinati gli over 80 cavesi, è da diverse settimane al centro di polemiche per le lunghe file, gli assembramenti e vari disguidi.
Una situazione di disagio e difficoltà documentata con un filmato qualche giorno fa, ma anche da altri servizi giornalistici.
Ieri in redazione ci è giunto un messaggio vocale. E’ uno sfogo di una signora. D. M., che ieri pomeriggio ha accompagnato la propria mamma anziana over 80 per la seconda dose di vaccino.
Abbiamo trascritto il messaggio che solo in parte è la cronaca di un pomeriggio vissuto al Centro vaccinale di San Francesco.
“Sulla vicenda vaccini nella nostra città è meglio stendere un velo pietoso. Vi racconto la mia seconda triste esperienza, dopo 21 giorni. Un breve riassunto. Convocazione alle 14. Arriviamo, non c’era nessuno. Siamo rimasti in attesa fino alle 16,15 quando finalmente siamo entrati per la vaccinazione. I medici sono arrivati alle 15,30. Persone di 80 anni vengono convocate alle 14 e il centro vaccinale apre alle 15,30? Sembra umano questo? E poi centro vaccinale? In un cortile, all’aria aperta, con una sedia di plastica, alle intemperie, al freddo di questa insolita primavera, persone over 80, il migliore di loro con almeno una patologia, lasciate là dopo essere state convocate un’ora e mezza prima? Ma di che cosa stiamo parlando? Vorrei far provare questa ebbrezza al nostro sindaco Servalli quando avrà ottant’anni, lasciarlo fuori su una siedolina di plastica al freddo e al gelo e chiamarlo dentro alle 16,15 per una puntura di 3 secondi e poi aspettare altri quindici minuti sempre fuori, all’aperto. Dalle 14 alle 16,30? Ma di che stiamo parlando, si vergognassero”.
Questa è l’esperienza vissuta da una nostra concittadina ieri pomeriggio.
Ci asteniamo da ogni commento se non auspicare che si ponga fine a questo disagio vissuto dai nostri concittadini, soprattutto in ragione della loro avanzata età.