Il 10 e l’11 agosto ad Aquara si terrà il “Radici Festival”, una due giorni consacrata alla musica, alla rievocazione del passato e alla promozione dell’arte e dell’artigianato.
La Pro Loco di Aquara è da anni coinvolta in questo lavoro di recupero e di approfondimento della civiltà contadina e delle peculiarità culturali del territorio: storia e racconti, suoni e biografie si incroceranno lungo le strade e gli angoli del paese cilentano, in particole lungo le “strettule”, le vie concepite a misura di pedone e di asino.
“Vogliamo provare a sfuggire alla logica, che ci sta un po’ stretta, della sagra estiva” – dice Cosimo Di Gioia, Presidente della locale Pro Loco, “Lo sforzo è quello di realizzare un contenitore che dia la possibilità di far dialogare passato e presente. Abbiamo una storia antica e noi dobbiamo essere all’altezza dell’eredità che abbiamo raccolto; saperi, mestieri, artigianato: di questo è fatta la nostra identità e occorre che tutto ciò non sia cancellato o ridotto a una nota a margine. Il cibo non sarà assente, ma non sarà il centro dei nostri incontri e comunque si cercherà di tutelare sapori non troppo slegati dalla consapevolezza contadina aquarese”.
Ad avvicendarsi sul palco varie formazioni musicali (La Sindrome di Kessler, TheRivati, Napoleone, Dimartino), tutte accomunate da un attitudine al racconto e all’affabulazione. Radici festival è partito nel 2015 e mira a mettere in moto una riflessione sul destino delle aree rurali attraverso la memoria di pratiche e conoscenze antiche.
“Non è casuale che tra i numi convocati a dare protezione allo spirito della rassegna ci sia Cesare Pavese” precisa Riccardo Marchese, da anni impegnato sul territorio a farsi interprete di una coscienza civica e ambientalista che sia argine a una certa desertificazione culturale. “Pavese ha riflettuto con insistenza sul rapporto del singolo con il mondo rurale; molta della sua scrittura è all’ombra di un’idea di microcosmo che è insieme orizzonte mentale e terra da calpestare”.
E nell’ambito del “Radici festival” sarà presentata, contrappuntata dalle musiche di Italo Sabetta, l’anteprima del libro “E’ la gente che fa un paese” di Guy Marino, fotografo italo-americano, di base a New York. Il libro è una raccolta di immagini di volti aquaresi catturati da Marino nell’arco di alcuni anni, per lo più d’estate.
Nella molteplicità di sorrisi, rughe, increspature dei volti, sguardi trasognati, mimiche sobrie Marino trova il modo di restituire una vitalità e una ricchezza espressiva che sono lo specchio di una comunità che si offre all’esterno.