scritto da Redazione Ulisseonline - 18 Marzo 2024 13:57

Amalfi, eventi di arte e sacro per la Santa Pasqua

Il Comune di Amalfi si prepara così a celebrare la Santa Pasqua - momento vissuto con grande intensità da tutta la comunità - e ad accogliere i turisti con un programma di eventi

Arte e sacralità si fondono ad Amalfi, tra ricerca della spiritualità, cultura e antichi riti millenari. La Pasqua in Costa d’Amalfi è all’insegna della valorizzazione delle tradizioni religiose della Settimana Santa, rese ancora più suggestiva attraverso la musica e il dramma cantato e recitato.

Il Comune di Amalfi si prepara così a celebrare la Santa Pasqua – momento vissuto con grande intensità da tutta la comunità – e ad accogliere i turisti con un programma di eventi attraverso cui si rinnova il grande patrimonio antropologico della città, alla scoperta della fede più autentica e profonda del popolo amalfitano.

 La Passione della Resurrezione rivive attraverso gli spettacoli carichi di pathos all’Antico Arsenale della Repubblica, “Shemà Adonai” e “LuxAnimae”, con il repertorio musicale e teatrale paraliturgico di tradizione orale della Campania, ma con uno sguardo rivolto alla contemporaneità e alla violenza che ancora oggi invade il mondo.

Si parte martedì 26 marzo 2024 alle ore 19 con la sacra rappresentazione all’Arsenale della Repubblica “Shemà Adonai”, a cura dell’Associazione Kaleidos. Il testo inedito, scritto da Alfonso Minutolo, ripercorre i tragici eventi della passione di Cristo, intrecciandoli con riflessioni di attualità. Shemà Adonai (Ascoltaci Signore in lingua aramaica) è il grido di aiuto, la preghiera che si eleva a Cristo dalla gente del mondo.

Lo spettacolo è un’occasione per meditare sul dolore inflitto alle vittime delle ingiustizie di ieri e di oggi, unite da un filo rosso che lega la storia di duemila anni fa alle sofferenze del nostro tempo. Ad arricchire la rappresentazione, la partecipazione straordinaria dei Battenti di Minori, con i loro canti plurisecolari, riconosciuti e tutelati dal Ministero della Cultura.

Un’espressione di profonda devozione e pietà popolare che si aggiunge alla potenza evocativa del testo e della performance degli attori di Kaleidos: in scena Maria Nolli, Giuseppe Pisacane, Enzo Oddo, Alfonso Liguori, Anna Maria Esposito, Luigi Sommariva, Lara Manzi, Nicola Castello e Nuccia Paolillo.

Ave Maria, la Villanella di Cenerentola e il Secondo coro delle lavandaie di Roberto De Simone, il Magnificat saranno alcuni dei brani più intensi del concerto-spettacolo “LuxAnimae – tra cielo e terra”, in programma il 30 marzo alle ore 19 in Arsenale.

Il nuovo progetto di Marina Bruno, Ondanueve String Quartet e Michele Maione, con la regia di Francesco Rivieccio. Sonorità acustiche, elettronica, vocalità spiegata, influssi ritmici popolari, testi sacri, profani, atmosfere meditative, incursioni nella musica etnica e nel barocco, fino al pop contemporaneo. Musiche che provengono da mondi, stili, epoche, culture lontanissime.

Non mancano davvero i fattori artistici alla genesi di questo percorso musicale, frutto di un incontro a lungo cercato da tutti i protagonisti, che negli anni hanno già avuto occasione di collaborare e di conoscersi. Marina Bruno, protagonista de “La gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, dalla eclettica personalità vocale e solidissima carriera; il quartetto d’archi Ondanueve String Quartet, formazione di grande esperienza e dalle illustri collaborazioni (Ferzan Özpetek e Paolo Sorrentino, per citarne un paio), e di Michele Maione, percussionista evoluto, aperto all’elettronica ed alla contaminazione, ormai una certezza nel panorama musicale italiano. Francesco Rivieccio, che cura la drammaturgia e la messa in scena del progetto, è un giovane attore ed autore teatrale che spazia dal teatro di tradizione alle nuove tendenze.

“LuxAnimae” vede la luce nel momento forse più difficile degli ultimi decenni per molta parte dell’umanità, ed è figlio di dubbi, riflessioni, incertezze, aspirazioni, volte a creare una linea di comunicazione con qualcosa di “superiore”, una sorta di entità che possa illuminare gli animi indicando la strada per il ritorno alla serenità individuale e globale.

Il primo segno tangibile è stato una ipnotica versione del “Magnificat” di Marco Frisina, del quale è stato girato un videoclip nella straordinaria ambientazione del Cimitero delle Fontanelle a Napoli. Storie e leggende legate alla Madonna, la figura del cristianesimo che più di altre migra tra sacro e profano: basti pensare ai numerosissimi appellativi a lei dedicati: esiste una Madonna per proteggere ogni diverso essere al mondo.

Il Venerdì Santo, al calare del sole, Amalfi si spegne e si illumina solo delle suggestive luci delle fiaccole e dei bracieri, che accompagnano la processione notturna del Cristo Morto, una delle più tradizioni religiose sentita con più intensità, portata avanti dalla Reale Arciconfraternita dell’Addolorata. Un momento che si caratterizza per la forte partecipazione e per la drammaticità. Un rito collettivo commovente, con il silenzio rotto solo dalla voce del coro: le luci dei lampioncini dei Battenti avanzano nella città buia, aprendo la processione della statua ottocentesca del Cristo seguita dalla statua della Madonna Addolorata. Dopo aver attraversato tutta la città, la Statua del Cristo viene adagiata nella chiesa in Piazza Municipio: la Madonna Addolorata fa quindi rientro, sola, nella cattedrale di Sant’Andrea.

Al programma degli eventi, si accompagnano le celebrazioni liturgiche, a partire dalla Domenica delle Palme e per tutta la Settimana Santa, fino alla Santa Messa Pontificale di Pasqua in cattedrale, domenica 31 marzo 2024 alle ore 10.30 e alle 19, con processione al fonte battesimale.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.