Comune di Cava, il disastro finanziario dei bravi ragazzi
A leggere i quotidiani stamattina, quelle che erano delle possibili preoccupazioni sono diventate timori certi. Nella giornata di ieri, infatti, avevamo scritto sulle voci poco rassicuranti sulla tenuta finanziaria del nostro Comune. Oggi, leggiamo che davvero le casse comunali sono ridotte alla canna del gas.
I titoli dei giornali, in particolare quelli de La Città clicca qui, sono da brividi: “Allarme predissesto, la paura fa 7 milioni”. E ancora: “Una voragine nelle entrate tributarie dell’ultimo anno: il Comune spinge sulla riscossione ma rischia il default”.
Leggendo l’articolo si apprende, infatti, che “sulla casa comunale incombe lo spauracchio del predissesto ma l’Amministrazione di Vincenzo Servalli corre ai ripari e preme sulla riscossione e sulle alienazioni, svendendo i propri averi nella speranza di poter riequilibrare i conti in tempo utile”.
Insomma, un quadro a tinte fosche. Di gran lunga peggiore di quanto appena ieri paventavamo.
A rendere tutto più angosciante è la dichiarazione dell’assessore al bilancio Antonella Garofalo. “Nel corso del 2020 -afferma- abbiamo avuti tributi in meno incamerati dal Comune per circa 7 milioni di euro”.
Possibile? Vuol dire che nell’ultimo anno sono così tanti i cavesi che non hanno versato quanto dovuto? I 7 milioni non sono forse l’ammontare di quanto non incassato dal Comune negli ultimi 4-5 anni? E ora ve ne siete accorti? Dio benedetto, ad ogni modo, se è così, con quale disavanzo chiuderemo il bilancio comunale? Con 7 milioni di euro in rosso, ma molto probabilmente ancora di più?
Non resta che attendere un paio di mesi, poi sapremo di che morte moriremo. Di sicuro, al di là di tutte le disgrazie che possono essere accampate, sta di fatto che questa Amministrazione comunale è responsabile di questa disastrosa gestione fallimentare. In tutto e per tutto, non condividendo questa colpa con nessun altro.
Una gestione deficitaria in tutto. Nella complessiva organizzazione della macchina comunale, nel rapporto con il personale, nel verde pubblico. Nel governo complessivo della città, persino nel coordinamento della campagna vaccinale.
Dai corridoi del palazzo arrivano anche altre pessime notizie: la spesa del personale ha sforato la soglia del 27% arrivando a toccare il 40% circa. Se è così, vorrà dire che per i prossimi anni non ci sarà possibilità di assumere neanche un nuovo dipendente, anzi, si dovrà lavorare per alleggerire l’organico. Insomma, se questa notizia trova conferma, siamo al cospetto di un altro disastro. Per dirla tutta, di una faglia capace di provocare terremoti devastanti nel già malconcio apparato comunale e nei relativi servizi resi ai cittadini.
Questo è, purtroppo.
Si sono offesi, in passato, quando i nostri amministratori sono stati definiti dei bravi ragazzi… lasciando intendere che fossero però poco esperti e competenti… e forse anche incapaci. E ora, se davvero si rivelerà così rovinosa la situazione finanziaria del nostro Comune, come li dobbiamo chiamare? A questo punto, temiamo che avranno qualche ragione da vendere quanti hanno in passato asserito con convinzione che gli attuali amministratori comunali non sono all’altezza neanche di amministrare un condominio.
E il sindaco Servalli in tutto ciò cosa fa? Sta in silenzio. Non parla. Non chiarisce. Non spiega.
La speranza è che l’attuale Amministrazione comunale si attivi al più presto per mettere in equilibrio i conti. Certo, provvedendo alla riscossione dei tributi per quanto possibile, ma anche tagliando le spese ed eliminando gli sprechi.
L’impressione, però, è che sono bravi ad aumentare la pressione fiscale su noi poveri contribuenti, si veda l’aumento dell’addizionale Irpef, ma di tagliare le spese ed eliminare gli sprechi neanche a parlarne.
E speriamo che le opposizioni, in una situazione così difficile, facciano fino in fondo e tutte, nessuna esclusa, la loro parte. A tutela dei contribuenti cavesi, mettendo al bando il politicamente corretto. E, se servirà, prendere atto che, se è vero che “ci sarà pure un giudice a Berlino”, non occorre poi andare tanto lontano per sollecitare i dovuti controlli dei giudici contabili.