scritto da Redazione Ulisseonline - 26 Marzo 2024 10:21

Cava de’ Tirreni, “Società civile e impegno civico”: ora è tempo di «Pensare la Città»

E’ indubbio che in città c’è voglia di politica, di partecipare, di scrollarsi di dosso il torpore civico di questi ultimi anni e quel sentimento di avvilimento se non di angoscia per una città in declino. Diciamo che questo è l’aspetto positivo. C’è voglia di reagire

foto Gabriele Durante

Lo straordinario e, almeno in parte, inaspettato successo dell’iniziativa di sabato scorso, con l’incontro promosso dal nostro giornale su “Società civile e impegno civico”, impone più di una riflessione.

E’ indubbio che in città c’è voglia di politica, di partecipare, di scrollarsi di dosso il torpore civico di questi ultimi anni e quel sentimento di avvilimento se non di angoscia per una città in declino. Diciamo che questo è l’aspetto positivo. C’è voglia di reagire.

Il resto, però, in tutta onestà, rimane nelle nebbie. E non potrebbe essere altrimenti. A cominciare dai possibili futuri sviluppi politici. E primo fa tutti, il dilemma lista civica sì, lista civica no.

Al momento, tuttavia, questo problema non si pone, nel senso che non ci sono affatto le condizioni. D’altro canto, almeno per quanto riguarda il nostro giornale, lo scopo non era e non è quello di promuovere la nascita di un movimento civico, bensì sollecitare l’impegno in politica della società civile. Le due cose, impegno politico e lista civica, non necessariamente coincidono. A nostro avviso, i partiti attuali, per quanto mal messi, hanno comunque il dovere di aprirsi, accogliere, confrontarsi con la società civile che ha, nella nostra città come altrove,  ragguardevoli e preziosissime risorse umane e competenze. C’è allora bisogna di mettere in sintonia partiti e società civile, politica e mondo delle professioni, del lavoro, dell’impresa, della cultura…

Ci rendiamo conto, tuttavia, che questo non è facile. E non solo nella nostra città, la quale presenta un quadro politico non poco complicato.

A sinistra, infatti, vi è una situazione politica di disorientamento. Le varie formazioni non sanno che pesci pigliare e si limitano a stare sulla difensiva per salvare il salvabile. Il popolo della sinistra, invece, è talmente deluso da apparire allo sbando, alla stregua di un esercito appena sconfitto e in fuga.

A destra non stanno meglio. Anzi.

I partiti dello schieramento che oggi governa l’Italia, in città rappresentano una minoranza e vivono un fortissimo disagio. Non a caso la formazione più consistente è una lista civica, Siamo Cavesi, che, per quanto politicamente omogenea al centrodestra, resta comunque autonoma e distinta. Non solo. Il locale partito della Meloni ha indubbiamente un appeal elettorale  assai ragguardevole anche in città, inutile negarlo, ma patisce di fortissime spinte centrifughe. Tanto per capirci, ben tre componenti civiche fanno riferimento in qualche modo a Fratelli d’Italia. Stiamo parlando di Meridione Nazionale, Cava 4.0 e, in parte, Identità+Tradizione. Se questi tre sodalizi imboccheranno la strada del civismo, Fratelli d’Italia rischia di essere fortemente svuotata in termini sia di consensi elettorali che di incisività politica.

A ciò si aggiunge che l’opposizione conta un’altra formazione civica, La Fratellanza, non collocabile in nessuno degli schieramenti e che ha nel suo leader, Luigi Petrone, un battitore libero. Indecifrabile e imprevedibile politicamente. Uno, nessuno e centomila.

In conclusione, il quadro politico cittadino è molto sfilacciato.  A destra come a sinistra manca una leadership sia in quanto a progettualità che ad una personalità capace di aggregare. E, al momento, manca ugualmente una leadership per una ipotetica aggregazione civica trasversale, quella che noi chiamiamo, per intenderci, la terza via.

Ciò detto, non bisogna demordere. D’altro canto, questo è il ruolo della politica: fare sintesi di situazioni complesse. La manifestazione di sabato scorso, poi, ha dimostrato, come evidenziavamo prima, che c’è fermento e disponibilità ad impegnarsi per la città. Il percorso avviato l’altra sera va quindi proseguito. L’auspicio è che lo facciano i partiti con proposte all’insegna dell’apertura, della novità e del cambiamento, soprattutto del personale politico.  Tocca a loro dare un adeguato seguito, capace di cogliere i sentimenti più genuini ed avvertiti dai cittadini. Se, in tutto o in parte, verranno meno a questa mission, allora giocoforza ci sarà spazio oltre che la necessità di un’aggregazione civica inclusiva e trasversale nel segno della discontinuità.

Come giornale, però, non staremo alla finestra a guardare. Cercheremo di fare la nostra parte sollecitando, sensibilizzando, incoraggiando, vigilando. In particolare, cercheremo di promuovere un confronto di idee sui contenuti, proposte, programma. Tentando, così, di mettere insieme professionalità e competenze rispetto ai diversi ambiti di intervento. Dal governo del territorio alla salute e solidarietà, dal commercio e attività produttive alla cultura e formazione, e così via.

In breve, non ci sottrarremo a quello che riteniamo indispensabile, ovvero contribuire a ciò che potremmo definire «Pensare la Città». Immaginare le linee di sviluppo. Disegnare il futuro. Progettare la città nei suoi vari aspetti, dalla cultura al sociale, dall’economia alla transizione ecologica… Un cantiere di idee, di proposte, anche di sogni.

Ce n’è di lavoro da fare. Per tutti. A ciascuno il suo.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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