scritto da Pasquale Petrillo - 22 Maggio 2024 10:05

Cava de’ Tirreni, Palazzo Buongiorno in vendita nel silenzio dell’opinione pubblica: Servalli rilanci la città partendo dalla cultura candidandola a Capitale italiana del libro 2025

Il rilancio dalla città parte dalla tutela e valorizzazione della sua storia, della sua cultura, della sua identità, delle sue tradizioni. E' questo che ci ha distinto dalle realtà limitrofe. E la nostra città, nonostante tutto, ha ancora tutti i requisiti per continuare a distinguersi ed essere attrattiva

palazzo buongiorno
in una foto d’epoca il Palazzo Buongiorno, sede storica del Municipio, in uno scorcio del borgo porticato di Cava de’ Tirreni

E’ una pugnalata al cuore la lettura del volantino del CoBeCo con cui si denuncia la vendita dello storico Palazzo Buongiorno, meglio conosciuto dai cavesi come il Municipio Vecchio clicca qui per leggere. Insieme ai portici è forse il pezzo più pregiato della storia secolare della nostra città. Venderlo è uno sfregio ai nostri avi, alla nostra identità, alla cultura laica e alla tradizione civica metelliana.

La tristezza maggiore è che tutto questo avviene nel silenzio della città. A parte gli aderenti al CoBeCo, che stanno svolgendo un ruolo significativo ed un’opera meritoria, e di pochi altri, l’opinione pubblica cittadina è colpevolmente assente.

Dove stanno i professionisti, gli uomini di cultura e i cultori della storia cittadina? Lontani, indifferenti e silenziosi. La loro unica preoccupazione è forse quella di non inimicarsi l’attuale governance municipale? Forse sono troppo presi dalla quotidianità e dagli affari di bottega? Alla passione civile dei nostri avi, di cui ancora oggi meniamo vanto, abbiamo sostituito la noncuranza e l’egoismo del più gretto particulare guicciardiniano? Forse.

E non è meno triste constatare che tra questi stupratori della storia cittadina compaiano tra consiglieri e assessori i Lamberti, i Baldi, i Senatore, i de Filippis, gli Avagliano… cognomi di famiglie che hanno fatto la storia della città. Quella storia che oggi concorrono a svendere come un cencio senza valore.

Non è vendendo i gioielli di famiglia che Servalli e soci metteranno in sesto i conti anemici del Comune. Un’altra soluzione va trovata. Coglie nel segno il CoBeCo quando nel volantino evidenzia che per gli attuali governanti municipali risulta essere “più faticoso tagliare qualche spesa inutile o trovare altre entrate. Ma quando avranno venduto tutto come faranno quadrare entrate e spese?”. Nel frattempo, la città sarà più povera, sotto tutti i punti vista, sia materiale che immateriale, di quanto non lo sia già oggi.

La verità è che sarebbe auspicabile se il nostro Sindaco, invece di gigioneggiare nei suoi insulsi sermoni televisivi, si concentrasse su come, da un lato, fare meno danni e, dall’altro, come rilanciare la città.

Certo, lo dovrà fare con un ente comunale messo male in arnese sia in termini organizzativi che finanziari. Per questo dovrà lavorare d’ingegno e far di necessità virtù.

Ne è capace? Ci asteniamo dal rispondere. Per carità di patria. L’auspicio, infatti,  è sempre quello di essere smentiti in ciò che la ragione ed anche il cuore inesorabilmente, oltre che impietosamente, ci consigliano.

Siamo tuttavia certi che il rilancio dalla città parta dalla tutela e valorizzazione della sua storia, della sua cultura, della sua identità, delle sue tradizioni. E’ questo che ci ha distinto dalle realtà limitrofe. E la nostra città, nonostante tutto, ha ancora tutti i requisiti per continuare a distinguersi ed essere attrattiva.

Tutto ciò suggerisce di investire, in primo luogo, nella cultura. E dove li prendiamo i quattrini da investire, viene subito da dire? Puntando ad attingere dalle risorse regionali e nazionali. Da un po’ di tempo, giusto per ricordarlo a tutti noi, dal nostro Comune viene lanciata l’idea di una candidatura della nostra città quale Capitale della Cultura italiana. Idea ambiziosa e forse al momento irrealizzabile soprattutto se, nel frattempo, non viene posta in essere un’offerta culturale adeguata.

C’è però anche qualche traguardo più abbordabile. Lo abbiamo già suggerito l’anno scorso e lo rifacciamo adesso, ovvero far  concorrere la nostra città quale Capitale italiana del libro. Ci sono tuttora i necessari presupposti per partecipare al bando e presentare un progetto. In città ci sono già alcuni premi letterari di un certo valore, opera una casa editrice di prestigio nazionale, vi è un tessuto scolastico attento, accogliente e vivace. E  altro si potrebbe progettare per arricchire una proposta adeguatamente articolata e interessante da inviare al Ministero della Cultura.

C’è ancora più di un mese di tempo per farlo prima della scadenza del bando per la Capitale italiana del libro 2025 clicca qui. Al posto di tante chiacchiere, impegniamoci a mettere nero su bianco e confidare, oltre che nella nostra progettualità, anche nel ministro Sangiuliano che, piaccia o meno, sembra avere un occhio di riguardo per il Mezzogiorno e la Campania in particolare.

Almeno proviamoci.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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