Cava de’ Tirreni, le miserie della politica e la botteguccia della speranza
Il bellissimo articolo di Pier Vincenzo Roma, che abbiamo pubblicato oggi, merita di essere letto. Chi non lo ha già fatto, lo legga con attenzione. Potrebbe essere, anzi, di sicuro sarà l’occasione per un dibattito sano e stimolante sulla politica. Su quella che è oggi, ridotta a misera cosa, a quella che dovrebbe e potrebbe essere.
Personalmente quello che propone l’amico Pier Vincenzo lo sottoscrivo in pieno. Senza se e senza ma. Così come condivido l’analisi dei mali della nostra città e le ricette che suggerisce.
Sono, tuttavia, consapevole delle difficoltà. E dei tanti distinguo che ci saranno. E più ancora delle contrarietà. A cominciare dai partiti e da chi oggi rappresenta la politica cittadina. Questo non impedisce di pensare che quella di Pier Vincenzo Roma sia la strada buona da percorrere.
E’ un sogno, un’utopia quello che politicamente immagina Roma? Molto probabilmente sì, ma i sogni si possono anche realizzare se trovano spazio la passione, i sentimenti, l’impegno.
“Il progresso è la realizzazione dell’utopia” diceva Oscar Wilde e la storia dell’umanità gli dà ragione. Bisogna allora avere il coraggio e la forza di uscire fuori dalla palude in cui adesso ci troviamo. Occorre guardare oltre l’orizzonte. Lavorare per la rigenerazione della politica. Senza farsi troppe illusioni, è vero, ma anche mettendoci tanta convinzione e coraggio.
In fondo, cosa ci costa lottare per una città migliore e per una politica all’altezza dei bisogni delle persone?
Dobbiamo investire soprattutto in speranza.
“Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza”. Sono i versi di una poesia di Gianni Rodari.
Bene, noi di Ulisse vogliamo essere tra i clienti di questa botteguccia.