Cava de’ Tirreni, insieme per costruire un futuro migliore
L'intervista a Raffaelina Trapanese pubblicata oggi da Ulisse on line ha il pregio della freschezza e dell'agilità pur nella solidità dei contenuti. Non mancano quindi gli spunti di riflessione. In questo senso, ci piace partire dallo slogan che propone: Insieme possiamo costruire un futuro migliore

L’intervista a Raffaelina Trapanese pubblicata oggi da Ulisse on line ha il pregio della freschezza e dell’agilità pur nella solidità dei contenuti.
Non mancano quindi gli spunti di riflessione. In questo senso, ci piace partire dallo slogan che propone: Insieme possiamo costruire un futuro migliore. Poche parole che racchiudono però il nucleo centrale del pensiero e il sentiment della Trapanese: la condivisione. E’ questa, a nostro avviso, una delle componenti essenziali e imprescindibili che dovrà caratterizzare la strategia e l’operatività dei prossimi amministratori comunali. A prescindere dalla loro appartenenza politica.
La condivisione insieme alla responsabilità, la partecipazione, l’appartenenza alla comunità, l’altruismo, costituiscono il mantra, il motivo conduttore dell’intervista. Nella consapevolezza, ovviamente, che tutto ciò significhi anche confrontarsi, discutere, dissentire. Purtuttavia, concorrere alla crescita della città sotto tutti i punti di vista.
Diciamoci la verità, se tutto questo manca, sarà assai difficile risollevare le sorti della nostra città. E se alla politica, a quelli che saranno chiamati a governare, mancherà l’adesione e il conforto dei cavesi al progetto di rilancio cittadino, allora la battaglia sarà persa prima di cominciare. Mai come adesso c’è bisogno di condivisione e partecipazione. Ci sono talmente tante macerie che la città si risolleverà soltanto se ognuno di noi farà la propria parte nel rimuovere i detriti che la ingombrano e concorrere alla sua ricostruzione. Di fronte a noi abbiamo, né più né meno, gli effetti devastanti di un terremoto, ovviamente politico-amministrativo e gestionale. E’ con questa consapevolezza di terremotati che dobbiamo fare i conti e, quindi, operare nel presente per riavere un futuro migliore.
Per questa ragione, sottoscriviamo in pieno quello che sostiene Raffaelina Trapanese quando afferma che occorre riavvicinare i cittadini e soprattutto i giovani alla politica. C’è bisogno di “civismo”, di fiducia nelle istituzioni.
E dice più che bene quando consiglia di coinvolgere gli elettori nell’elaborazione di un programma rispondente agli effettivi bisogni della città. Non c’è altra strada. La politica, i partiti, sono chiamati a confrontarsi e a coinvolgere la società civile. Lo devono fare con umiltà e anche con pazienza. Ed avere, nello stesso tempo, la capacità di fare sintesi.
Con lungimiranza, poi, la politica deve far tesoro di un altro suggerimento della Trapanese, ovvero che il governo della città necessita non solo di politici ma anche di tecnici con specifiche professionalità. Questo, oggi, vale più di ieri, soprattutto se si pensa a quale situazione di degrado sia stata ridotta la macchina comunale.
In conclusione, la società civile deve fare la sua parte e non sottrarsi al dovere di partecipare al governo della città, ma la politica deve sforzarsi di mettersi in sintonia con la realtà in cui opera. Questo spesso non avviene, perché le difficoltà non mancano e non sempre è una questione di cattiva predisposizione.
Tuttavia, non bisogna demordere e perseverare nell’obiettivo di rilanciare la nostra città che, come giustamente osserva la Trapanese, è in sofferenza e vive un momento difficile sia da un punto di vista politico che sociale. Motivo in più per insistere nel tentativo di assicurare nel prossimo futuro alla nostra città il migliore buongoverno possibile.