Dopo Servalli la città la dovremo raccogliere con il cucchiaino
Dopo Servalli la città la dovremo raccogliere con il cucchiaino.
Per mesi, nonostante il bilancio fortemente in rosso del Comune di Cava de’ Tirreni, gli attuali amministratori hanno cercato di negare l’evidenza. In più di un’occasione, infatti, hanno tentato di propinarci la favoletta che tutto sarebbe stato rimesso a posto in tempi brevi. Anzi, in qualche caso, c’è stato persino chi ha provato ad addossare all’opposizione e alla stampa la responsabilità di aver esagerato.
Una narrazione, però, che si scontrava e si scontra con la realtà dei fatti. Con l’aumento delle tariffe comunali. Con il malcontento, le maledizioni e gli improperi dei cavesi nei riguardi di Servalli e soci.
Ora, a dirsi preoccupato, anzi, a denunciare che non tutti hanno capito la gravità del momento, ovvero quello di predisporre un piano per rimettere in riequilibrio il bilancio, è il presidente del Consiglio comunale Adolfo Salsano. E lo fa in una lettera inviata ai consiglieri comunali di maggioranza. Vivaddio! se lo dice lui, che è del mestiere e che per cinque anni è stato assessore comunale alle finanze, non possiamo che credergli.
Oddio, proprio per questo, se lo dice lui, a maggior ragione dobbiamo preoccuparci. Insomma, a quanto pare ci sono forti difficoltà nel redigere questo piano di riequilibrio finanziario. Salsano, in proposito, usa parole forti, addirittura parla di “strani figuri”, il cui atteggiamento non promette nulla di buono.
Non sappiamo chi siano questi strani figuri -in pratica persone equivoche dalle dubbie qualità morali- e sempre che siano davvero tali, di sicuro però c’è qualcosa che non funziona a Palazzo di Città.
Salsano in un passaggio della sua nota parla di “cambi continui di strategie, poco dialogo tra dirigenti, soldi che dovevano essere versati e mai introitati, consigli dati e mai ascoltati…”. Descrive, in breve, un quadro poco rassicurante dell’apparato politico-amministrativo del Comune metelliano.
C’è davvero da preoccuparsi. Non perché non lo sapevamo. D’altro canto, lo avevamo già evidenziato in un recente passato. Quello che ora sconcerta è che a dirlo è una voce di dentro. Anzi, di più, una voce autorevole come quella del presidente del Consiglio Comunale, già assessore comunale alle finanze.
C’è, in pratica, un evidente totale scollamento a Palazzo di Città. E’ quello che, d’altronde, denunciano pure i sindacati e di cui il nostro giornale ha dato conto proprio oggi.
C’è ben poco da aggiungere.
Auguriamoci che questa sempre più confusa e divisa oltre che oramai risicata maggioranza riesca a trovare la quadra per rimettere in prospettiva i conti in ordine. E che lo faccia con avvedutezza, raziocinio e lungimiranza. Qualità che finora non ha avuto. E i risultati fallimentari, di bilancio e di gestione, sono sotto gli occhi di tutti i cavesi.
L’impressione, però, è che l’attuale Amministrazione Servalli stia inesorabilmente avviandosi al capolinea. Vive alla giornata. Tenta disperatamente di sopravvivere il più a lungo possibile, ma non ha alcuna prospettiva. Finirà per consunzione, procurando altri danni alla città e ai cavesi.
E’, questo, uno scenario sconsolante, ma purtroppo anche terribilmente realistico: dopo Servalli la città la dovremo raccogliere con il cucchiaino.